Un giorno come tanti, una giornata serena da trascorrere in piscina con la propria bimba, una giornata purtroppo oscurata da una vicenda davvero pazzesca e inimmaginabile. Victoria Hodgson è mamma di Amelia, che ha quattro mesi, e in una bella giornata di sole del 2014 ha portato la piccola alla piscina comunale. Naturalmente a un certo punto Amelia ha avuto fame e Victoria ha fatto istintivamente la cosa più naturale del mondo: allattarla. Quando Victoria con discrezione ha abbassato una spallina del suo costume per allattare la piccola, non aveva certo idea che stava per iniziare la sua battaglia con le autorità: le guardie accorse alla Western Pool di Peel, sull’isola di Man, hanno ripetutamente negato a Victoria il diritto di allattare la sua bimba, diritto che la madre, di contro, rivendicava con forza.

Secondo le guardie, Victoria stava violando la regola che proibisce di mangiare e bere nell’area della piscina. Inoltre, mostrando il suo seno, stava mettendo a rischio le vite altrui perché i bagnini si sarebbero potuti distrarre col rischio “pressoché certo” che il fattaccio finisse “in fatalità”. Sembra incredibile e anacronistico, eppure è così: lo conferma l’articolato racconto del Daily Mail.

Ora, due anni dopo, Victoria ha quattro figli e sta ancora portando avanti la sua battaglia legale per quanto accaduto quel giorno in piscina.

Quando è successo – ripercorre Victoria – piangevo e mi sentivo imbarazzata. Avevo i nervi a pezzi. Mi sentivo bullizzata e messa in ridicolo quando in realtà stavo solo allattando e cioè esercitando un diritto che mi è riconosciuto dalla mia condizione di madre.

In piscina c’era anche il marito di Victoria, Steve, venditore di auto 59enne, e gli altri tre bambini della coppia. Il manager della piscina, Kath Andrews, aveva accusato Victoria di “indecenza e nudità” e di mettere a repentaglio la concentrazione dei bagnini. Inoltre stava provocando un problema di igiene, dando da mangiare alla sua piccola a bordo piscina. Victoria naturalmente ha lasciato la struttura e quella stessa notte ha invito una mail a Ian Davison, vice presidente della piscina e membro del consiglio comunale di Peel. Davison non ha risposto direttamente alla giovane mamma, ma ha chiamato il marito; anziché scusarsi, gli ha fatto presente che “allattare in pubblico non dovrebbe essere permesso perché i ragazzi si eccitano se una vecchia pollastra tira fuori le sue tette“.

victoria hudgson allattamento
Victoria con la sua famiglia – Fonte: dailymail.co.uk

Nonostante tutto questo, la coppia ha trovato il coraggio di tornare alla piscina il fine settimana successivo. Anziché cambiare la sua politica in seguito alle lamentele formali di Victoria, l’amministrazione della struttura aveva stilato un report volto a dimostrare come mai l’allattamento non sarebbe stato consentito, citando nuovamente la distrazione dei bagnini e il pericolo conseguente di incidenti.

A dicembre del 2014, Victoria Hodgson ha avviato un’azione legale contro la piscina. A dicembre 2015 le è stato offerto un accordo tra le parti, evitando formalità legali, con l’obbligo per Victoria di non parlare del caso e dei contorni dell’accordo stesso. Victoria ha rifiutato, ricevendo però 2mila sterline (2.500 euro circa) per i danni subiti all’inizio di quest’anno come stabilito dalla corte.

Victoria ha naturalmente ricevuto il supporto delle associazioni impegnate nella difesa del diritto all’allattamento che si sono rivolte anche al governo. Un portavoce ha fatto presente che “il diritto all’allattamento in pubblico è garantito dalla legge del 2011”.

Quello che è successo a Victoria ci sembra folle e fuori dal mondo. A voi, amiche, è mai capitato qualcosa di simile?

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