EJ: il bambino nato in auto con il sacco amniotico integro

"Nascere con la camicia" non è solo un modo per indicare persone particolarmente fortunate. Il modo di dire si riferisce alla nascita, rara, dentro il sacco amniotico ancora integro. È quello che è successo al piccolo EJ, che oltre che baciato dalla buona stella sta dimostrando di avere anche una forza da leone.

Si dice spesso “nascere con la camicia“, per indicare una persona decisamente baciata dalla sorte, ma il piccolo EJ ha preso proprio alla lettera il significato dell’espressione!

E non solo perché è riuscito a venire al mondo in un’auto, dimostrando così di essere davvero fortunato, ma soprattutto perché è letteralmente nato con la camicia, ovvero dentro il sacco amniotico, del tutto integro.

Come sappiamo, il sacco amniotico è di importanza vitale per il feto all’interno del grembo materno, perché le membrane e i fluidi che lo compongono, amnios, corios e liquido amniotico, lo proteggono dalle infezioni esterne e attutiscono gli urti. Solitamente, il momento della rottura del sacco, spontaneo o indotto da medici e ostetriche, corrisponde alla cosiddetta rottura delle acque, che sancisce l’inizio del travaglio o può verificarsi durante le contrazioni. Molto più raramente, però, il sacco amniotico può restare integro, ed è esattamente quello che è accaduto a Raelin Scurry, una giovane mamma della Pennsylvania, che ha dato alla luce il secondo figlio proprio in questo modo… con la camicia, appunto.

Sono rarissimi i casi di bambini nati nel sacco amniotico, le statistiche parlano addirittura di uno su 80 mila; nonostante la scarsità di episodi, però, pare che per i bambini venuti al mondo in questo modo il momento del parto sia vissuto in maniera più naturale, che non si accorgano neppure di nascere, insomma.

Forse è andata così anche per il piccolo Ean Jamal Vanstory Jr., o EJ, nato, lo dicevamo, nel tragitto da casa all’ospedale, a Pittsburgh, dentro il sacco amniotico del tutto integro.

Raelin ha postato un’immagine davvero straordinaria del bambino subito dopo il parto, prima di entrare in ospedale sul proprio account Instagram, foto che ha toccato i 4600 likes; il piccolo, nato il 5 agosto scorso di di 29 settimane e 4 giorni, pesava 1,360 kg.

Our birth story! ❤ The human body is truly an amazing thing. 8.5.2017 at about 10am I started having contractions. I was only 29 weeks and 4 days so I just figured they were Braxton hicks and decided to wait it out. After about 45 minutes of consistent contractions that were increasing in intensity I decided I should probably go in. I there in some clothes. Grabbed my daughter some clothes, her my fiance And I left for the hospital. I dropped my daughter to her God mommy Nicole And headed to the hospital. Well the contractions continued to get closer together and more intense and before I knew it I knew it was time to push. I called 911 because I was so scared. They couldn't understand me between the screams with contractions. So I handed the phone to my fiance. I pulled my pants off and reached down, sure enough his head was right there. I pushed one time and my miracle baby was here. When I looked down I realized he was still completely wrapped in the amniotic sac. The dispatcher told us to pull over. But I knew we would make it to the hospital before they would make it to us. So I told Ean to keep driving. I was so scared. My Fiance was so calm driving and on the phone with 911. At first the baby was still and all I could do was pray he would be okay. And then I rubbed his face with my thumb and he pulled his little hands and feet up to his face as if he understood my prayers and wanted to reassure us he was okay. About 7 minutes passed that I held this miracle baby in my hands until we made it to the hospital. A familiar face came running out and grabbed my baby. He was born an caul. This happens 1 in every 80,000 births. Usually during c-section. He was 3lb 1oz. He doing wonderful all things considered all He went through I know he's going to be an awesome little man! ❤ he is truly a miracle​ baby. We are so blessed to be his parents. #encaul #encaulbirth #carbirth #miriclebaby

Un post condiviso da Raelin Scurry (@raeee_nacoal23) in data:

La ragazza ha raccontato di aver iniziato ad avvertire le contrazioni verso le dieci di quella mattina, scambiandole però per quelle di Braxton Hicks. Solo quando si sono fatte più persistenti e dolorose, si è convinta a farsi accompagnare all’ospedale, lasciando l’altra figlia di 5 anni dalla nonna.

Ho chiamato il 911, ero così spaventata – racconta Raelin sul post Instagram – non riuscivamo a capirci con me che urlavo per il dolore. Così, ho passato il telefono al mio ragazzo, mi sono calata i pantaloni convinta che la testa del mio bambino fosse già uscita. Ho dato una spinta e il miracolo è avvenuto, ma solo in quel momento mi sono accorta che era dentro il sacco amniotico.

Avendo visto che all’inizio il bambino non si muoveva, Raelin, che lavora nel campo della ricerca medica, ha avvicinato la faccia al sacco, perfettamente consapevole che, finché fosse rimasto lì dentro, il suo bambino sarebbe stato al sicuro. Si è tranquillizzata, infatti, quando lo ha visto agitare manine e piedini, e il piccolo EJ è rimasto nel sacco per circa sette minuti, mentre il padre, Ean Vanstory, guidava verso l’ospedale.

Dopo averlo fatto nascere, mi sono calmata e ho pregato che stesse bene. Quando siamo arrivati in ospedale, ho aspettato in macchina l’arrivo dei dottori, che pensavano scherzassi, perché mi vedevano così calma!

Il piccolo EJ è rimasto in incubatrice, aiutato dalla ventilazione meccanica a pressione positiva continua (in inglese CPAP, acronimo di Continuous Positive Airway Pressure), per qualche settimana,  per aiutarlo con la respirazione dato che i suoi polmoni, essendo nato prematuro, non si erano ancora sviluppati del tutto, ed è stato alimentato con il latte materno tramite un tubo. È riuscito a prendere peso, arrivando a più di 1,8 kg.

I dottori sono stupiti dai suoi progressi – ha detto Raelin – soprattutto considerando quanto sia nato piccolo.

I suoi genitori e la sorella maggiore Amya sperano di poterlo portare presto a casa, ma intanto ringraziano il Signore per aver fatto andare tutto bene, e per la forza che EJ sta dimostrando nel voler vivere a tutti i costi.
Del resto, questo piccolo, nato con la camicia, il suo miracolo l’ha già fatto.

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