"Avere figli non rende felici. Non più di 12 mesi". Lo afferma una ricerca

Avere figli non è sinonimo di felicità. Anzi, la gioia è piuttosto effimera, e dura appena 12 mesi. Questo, almeno, è quanto sostiene un gruppo di ricercatori che hanno condotto uno studio a tal proposito sui neogenitori, analizzando i dato di ben quattro paesi. Ecco perché sostengono che la maternità e la paternità rendano felici solo per breve tempo.

Si dice spesso che l’arrivo di una cicogna rappresenti per una coppia il momento più importante della propria vita insieme, il raggiungimento di un senso di completezza e di realizzazione personale, capace di infondere una felicità assoluta.

Ebbene, evidentemente l’abbiamo sempre pensata nella maniera sbagliata, almeno stando a quanto afferma una ricerca, secondo i cui risultati la maternità (e paternità, naturalmente) è quanto di più lontano ci possa essere dal concetto di felicità eterna.

Dopo i primi euforici momenti seguenti al concepimento, in cui ai futuri mamma e papà sembra letteralmente di toccare il cielo con un dito, e dopo la nascita del bebè, infatti, la felicità, stando allo studio, è piuttosto effimera, e dura appena 12 mesi; dopodiché la gioia lascia spazio al senso di adattamento, dato che il bambino non rappresenta più una “novità”.

Lo studio, intitolato “The Origin of Happiness“, è stato condotto congiuntamente dal professor  Andrew Clark, della Paris Scholl of Economics, e dal professor Richard Layard, assieme un nutrito gruppo di studiosi, e per arrivare a tali (scioccanti) risultati sono stati analizzati i dati provenienti da quattro paesi diversi: Regno Unito, Stati Uniti, Germania e Australia. È stato appurato che, su una scala da 1 a 10, dove 10 rappresenta il massimo della felicità, diventare genitori, almeno nel caso delle mamme e dei papà britannici, accresca il livello appena dello 0,25; e la felicità ha un picco che rasenta lo zero nei successivi due anni, così come accertato anche in Germania e in Australia.

Insomma, gli esiti di questa ricerca sembrano proprio non lasciare scampo e, come spiega il professor Clark intervistato dal Daily Mail:

I figli sono una grande idea, pensare di averli è una grande idea, averli è una buona idea, ma è una buona idea per massimo 12 mesi.

Un briciolo di consolazione, seppur minimo, comunque c’è: la ricerca condotta dal professor Clark e dai suoi colleghi si è limitata ad analizzare solo i primi quattro anni di vita del bambino, perciò ulteriori approfondimenti e altri studi potrebbero rilevare benefici negli anni successivi.

Non abbiamo prove su quali effetti si generino quando i figli raggiungono i 20, 30, 40 anni e diventando vecchi abbiamo bisogno di qualcuno che si prenda cura di noi- afferma infatti lo studioso- perciò speriamo che a un certo punto la tendenza si inverta e possa diventare positiva.

Dobbiamo quindi aspettare di invecchiare per vedere se la felicità data dai nostri figli torni a bussare alla porta? Questo è quello che sembra auspicare la ricerca, escludendo però che, nel breve periodo subito dopo la nascita, i genitori siano del tutto felici; benché naturalmente, come tengono a spiegare i ricercatori, i dati estrapolati siano il frutto di una media fra tutti gli intervistati, le risposte date infatti sono le stesse, sia per le mamme che per i papà, e portano a tale impietosa conclusione.

Pare, invece, che un effetto duraturo sul benessere sia dato dalla presenza di un partner, dato che una relazione stabile e duratura sembrerebbe in grado di generare continui benefici nel corso del tempo. Dunque meglio essere una coppia consolidata, ma senza figli?

Noi non sappiamo proprio che pensare di questo studio perché, se da un lato c’è la fiducia verso i criteri scientifici seguiti  dai ricercatori, dall’altro c’è la nostra esperienza personale come madri, o quelle delle persone a noi vicine.

Entusiasmo iniziale, gioia all’arrivo del bambino e, infine, l’adattamento completo nel giro di un paio di anni, fino ad arrivare alla conclusione del professor Clark, secondo cui:

Avere bambini porta un po’ di soddisfazione, ma non tantissima, ed enormi vantaggi vengono accompagnati da svantaggi significativi.

Più cinismo o più realismo? Meglio diventare madri e rischiare l’infelicità, almeno secondo lo studio, o meglio rimanere una coppia affiatata e aggirare il pericolo di diventare una madre pentita?

 

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