Perché alcuni genitori pagano per essere osservati 24 ore su 24 da una società

Un'azienda statunitense promette di risolvere i problemi dei genitori nell'educazione dei figli. Come? Installando telecamere in casa per sorvegliare il comportamento della famiglia 24 ore su 24, e mettendo al loro servizio degli esperti.

Parlando dell’educazione da impartire ai figli, ci si scontra spesso tra due linee di pensiero: quella che prevedono severità e austerità come linee guida imprescindibili, e quella che invece opta per instaurare un rapporto di stampo “amichevole” con i figli, all’insegna della comprensione e, talvolta, del lassismo.
Appurato che siano ampiamente terminati i tempi del sale sotto le ginocchia come punizione o del famigerato “a letto senza cena”, forse oggi il rischio che si corre è proprio l’opposto, ossia usare troppo permissivismo verso i figli, i quali, immancabilmente, finiscono con l’approfittarsene. Insomma, okay la disponibilità e l’apertura mentale, ma è tempo di ristabilire il gioco dei ruoli genitore- figlio.

Proprio con questo intento è stata fondata la società Cognition Builders, che si occupa di aiutare mamme e papà in difficoltà non solo a riportare l’ordine tra le mura di casa, ma anche di aiutare i bambini con evidenti problemi comportamentali, nel caso, per esempio, di capricci eccessivi o di rivalità tra fratelli. Come funziona esattamente?

Cos’è la Cognition Builders

Fondata nel 2006 da Ilana Kukoff, negli anni l’azienda è cresciuta del 125% ogni anno, assumendo centinaia di operatori e offrendo i suoi servizi in tutto il mondo. Come si legge sul sito Internet ufficiale, tali servizi spaziano “da New York alla Svizzera, dall’India all’Australia“, mentre l’azienda si presenta come “l’organizzazione che aiuta a costruire individui e famiglie di successo”, aiutando gli individui “attraverso tutti gli stadi dello sviluppo della vita“. Nella pratica, le famiglie che chiedono il supporto di CB ricevono nella propria casa quelli che sono chiamati “architetti di famiglia”, i quali si trasferiscono per mesi nella casa dove devono intervenire, immergendosi nella routine e nei rituali quotidiani. Oltre alla presenza fisica degli esperti di Cognition Builders, all’interno della casa dove urge l’aiuto vengono installate anche una serie di Nest Cam, con microfoni in tutta la casa, per permettere l’osservazione e l’interazione 24 ore su 24 in tempo reale. Una sorta di vero e proprio Grande Fratello, attraverso cui genitori e figli vengono monitorati attentamente.

Alla fine di ogni giornata, gli architetti inviano ai genitori parecchie e-mail e testi che riassumono quello a cui hanno assistito nelle 24 ore, usando il materiale per sviluppare un sistema di regole che la famiglia deve successivamente implementare a casa.

L’approccio pedagogico

Fonte: web

Spiegare l’approccio di Cognition Builders dal punto di vista scientifico è piuttosto complesso, ma la sua direttrice clinica, Sarah Lopano, ha spiegato a Kim Brooks, che a proposito ha scritto un articolo sul New York Magazine, ripreso anche da The Cut, che il nucleo del programma sia prettamente educativo, non terapeutico, e che l’approccio sia di volta in volta adattato ai bisogni di una determinata famiglia. Sarah Ahlm, un’assistente sociale di Chicago, ha inoltre dichiarato alla giornalista che il metodo di Cognition Builders ricorda l’approccio dell’Analisi comportamentale applicata, una disciplina che osserva il comportamento delle persone e interviene al fine di renderlo socialmente accettabile, utilizzata soprattutto per insegnare ai bambini autistici i comportamenti da assumere con le altre persone. L’assistente sociale, tuttavia, ha anche confessato di essere piuttosto scettica rispetto all’applicazione di questo metodo con persone non autistiche, sottolineando che bisognerebbe controllare la tenuta e i risultati a distanza di tempo.

Come funziona nella pratica il progetto? Dopo aver ascoltato il problema, Kukoff e Sarah Lopano fanno una riunione con altri consulenti e decidono un piano per rieducare la famiglia, insegnandole a comportarsi nel modo più adatto; in base alla sua dimensione, al budget, alle esigenze e ai problemi si stabilisce quali e quanti family architects devono essere inviati nella casa. Attenzione, però: se pensate a luminari del ramo con anni di esperienza, vi sbagliate; gli psicologi del team sono tutti giovani laureati che hanno il compito di seguire e osservare la famiglia e le sue interazioni, trascorrendo del tempo con loro, in casa, in giardino, durante gli acquisti, i quali vengono pagati circa 125 dollari l’ora, l’equivalente di 100 euro. Come detto, il tempo passato in famiglia dipende dalla disponibilità economica con cui si intende affrontare l’operazione.

Il ruolo delle telecamere

Come abbiamo spiegato, Cognition Builders invia i suoi “architetti di famiglia” a lavorare nelle diverse famiglie per risolvere i problemi più eterogenei. Ma se hanno a che fare con un liceale, con un adolescente alle prese con la dipendenza da schermo, o con casi estremi di rivalità tra fratelli, la chiave di volta della strategia sono le Nest Cam.

Le telecamere, installate in tutte le aree comuni della casa, registrano le vite delle famiglie: conversazioni, discussioni, ogni interazione. Se qualcosa non funziona, i Cognition Builders possono fornire una direzione istantanea su come porre rimedio alla situazione, sia verbalmente, attraverso un microfono nella fotocamera, sia inviando un testo al genitore. Un classico esempio, riportato da Kim Brooks e pubblicato nell’articolo, è questo:

“Aspetta – dice l’architetto – Un adulto che hai invitato a casa tua entra, e senza alcun saluto o riconoscimento, tuo figlio scappa via. Questo non è un comportamento accettabile”.

È stata così stabilita una nuova regola. Quando un adulto entra nella stanza e saluta uno dei bambini, il bambino interrompe ciò che sta facendo, guarda l’adulto negli occhi, scuote la mano, restituisce il saluto e chiede all’adulto come sta. Questa era solo una di un insieme di nuove regole della casa che venivano stampate, laminate e pubblicate in ogni stanza – regole come ‘non si va via quando un adulto ti parla’ o ‘se hai bisogno dell’attenzione di tua madre, la ottieni dicendo scusa mamma, non urlando una richiesta dall’altra parte della casa.

Jessica Yuppa, direttrice dei curricula e assistente di Lopano, ha affermato che le Nest Cam danno al CB uno “sguardo non filtrato” su ciò che accade all’interno della casa. “Le famiglie pensano di conoscere se stesse, ma in realtà non è così. Le telecamere permettono di analizzare le interazioni passo passo“. È anche convinta che l’imbarazzo iniziale dovuto alla presenza di estranei e telecamere sparisca in breve tempo: “La mia esperienza è che l’autocoscienza se ne va molto rapidamente. Le persone vivono la loro vita e dimenticano che siamo lì“.

Il costo della consulenza

Fonte: web

Anche accettando l’idea di vivere sotto strettissima sorveglianza delle telecamere e praticamente monitorati quotidianamente da esperti, qual è il prezzo per richiedere la consulenza di Cognition Builders? Kim Brooks parla di tariffe decisamente esose, dato che il costo del servizio complessivo raggiunge gli 80 mila dollari (quasi 70mila euro). È chiaramente un metodo riservato a una fascia benestante della popolazione, anche se la sua fondatrice, Ilana Kukoff, ha dichiarato di avere intenzione di renderlo alla portata di tutti. Specificando comunque che, spesso, CB rappresenta una vera e propria ultima spiaggia per i genitori che hanno provato assistenti sociali, psicologi e terapeuti e non sono riusciti a risolvere problemi di educazione e comportamentali dei figli.

Efficace sì o no?

Nonostante le perplessità espresse da Kim Brooks, sembrano effettivamente esserci stati dei miglioramenti nelle famiglie, da lei intervistate, che hanno sperimentato il metodo: un ragazzino autistico con un pregresso tentativo di suicidio è riuscito, dopo otto mesi di terapia, ad andare a scuola e a trovare un lavoro, un altro con problemi di depressione e affetto dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività ha finito le superiori, ha fatto richiesta di ammissione in sei università ed è stato accettato in una.

Se il metodo prenderà piede anche oltre il confine degli Stati Uniti ancora non possiamo saperlo; certo, non tutti saranno disposti a mettere la propria vita al vaglio delle telecamere, come in una sorta di reality quotidiano. Ma se dovesse davvero rappresentare un metodo alternativo valido per la risoluzione di problematiche e dinamiche familiari particolari, ben venga. Oltre alla timidezza, resta però – almeno per il momento – il problema (non irrilevante) del portafoglio che, a giudicare dai commenti, potrebbe uscire dall’esperienza abbastanza provato.

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