175esimo giorno di gravidanza

L’autunno è sempre stata la mia stagione preferita. Gli alberi che fiammeggiano, il cielo limpido, l’aria frizzante. E i virus parainfluenzali, ovviamente.
Che meraviglia. Ho avuto la possibilità di studiare da vicino il decorso naturale di una virosi, senza alcuna influenza farmaceutica. Vi risparmio i particolari, comunque ho risolto i miei problemi di stipsi!
Sismarianna non ha risentito, fortunatamente, della questione. Lunedì abbiamo fatto il controllo dall’Ostrica Betty e sta benissimo, sdraiata tranquilla a ballare la conga nella mia pancia.

Ho letto in rete che gli abitanti delle pance dovrebbero fare almeno 10 movimenti al giorno, se sono sani, ma lei è evidentemente una stacanovista o non vuole farmi preoccupare, uno dei due, e passa buona parte delle giornate agitandosi furiosamente.
Quando mi sdraio, poi, è il delirio. Dà vagamente l’impressione di aver chiuso un gatto randagio in un sacco.
Intendiamoci, a me fa piacere sentirla muoversi e soprattutto sentire quanto sia già forte nonostante le dimensioni, ma a volte ho la sensazione di essere presa a calci nel sedere dall’interno e anche il mio stomaco non è propriamente entusiasta di avere uno spettacolo di tiptap in loco. 
Così l’altra sera, mentre fissavo un po’ stupefatta la mia pancia che si agitava visibilmente, mio marito si è avvicinato e ci ha messo sopra una mano.
“È agitata, non è vero?”
E io: “Prova a parlarle. Magari si calma.”
Lui: “E cosa le dico??”
Io: “Quello che vuoi.”
Al che si è schiarito la gola e, con voce impostata e scandendo bene le sillabe:
“Ciao. Bambina. Sono. Tuo. Padre”
Avete presente la scena di Frankenstein Junior? Quella di “rimetta.a.posto.la.candela”. Ecco. Uguale.
“Amore? Parlale normale. Sembri una segreteria telefonica.”
Oh, si è scatenato! Da quel momento le parla con l’aplomb di Tonio Cartonio:
“Ma ciao! Chi c’è qui? Ciao!”
Una dolcezza infinita. Lei, comunque, non si calma.
Così ho pensato di farle ascoltare musica rilassante per bambini nel pancione.
Siamo partiti con i CD appositi di musiche new age. Niente. Anzi, se possibile i colpi assumevano un eco di fastidio, come quando un vicino ti batte sulla parete perchè fai casino.
Musica classica: niente.
Canzoni dei caroni animati: come nulla fosse.
Presa da disperazione: Iron Maiden, Guns ‘n Roses, Offspring e Nirvana. Peggio che andar di notte.
Poi, l’altro giorno, casualmente incappo in Surfin’ USA dei Beach Boys.
D’improvviso sento il peso della bambina che si appoggia, rilassato, sul fondo della mia pancia. L’ho letteralmente sentita distendersi.
“I Beach Boys, bambina? Sei sicura?”
Lo è. Ci siamo procurati Soun of Summer e funziona alla grande.
È fatta.
Ci arriverà una surfista.

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