Separazione e figli piccoli: come gestire una situazione delicata

I figli di genitori separati possono avere problemi a scuola e soffrire di ansia, possono vivere momenti di tristezza, sconforto e scarsa autostima. E, pur migliorando nel tempo, tutti questi "disturbi" sono comunque destinati a ripresentarsi con una certa continuità, senza che i genitori possano fare molto per alleggerire l'impatto di questa situazione sui figli.

I possibili traumi psicologici

E’ inutile girare attorno al problema: i figli di genitori separati possono avere problemi a scuola e soffrire di ansia, possono vivere momenti di tristezza, sconforto e scarsa autostima.

E, pur migliorando nel tempo, tutti questi “disturbi” sono comunque destinati a ripresentarsi con una certa continuità, senza che i genitori possano fare molto per alleggerire l’impatto di questa situazione sui figli.

La separazione e tutte le conseguenze sulla psiche e sull’abitudine dei bambini coinvolti

Per sgomberare il campo da equivoci, è bene sottolineare come non sia la separazione in sé a traumatizzare i bambini e a causare i problemi descritti, quanto piuttosto il modo in cui vengono vissute queste fasi delicate, fatte di cambiamenti, emozioni, riflessioni e dubbi.

Quante coppie, inconsciamente, usano l’alibi dei figli per non porre fine alla loro relazione, in assenza di coraggio e determinazione. Ed è così che la “tutela” degli eredi diventa il pretesto giusto per nascondere frustrazioni, timori, sofferenze e senso di fallimento.

Proteggere i figli

I genitori dovrebbero imparare a valutare la cosa da altri punti di vista, più costruttivi, magari orientati a fare proprio il bene dei bambini, trasmettendo loro qualche valore anche nel delicato momento della separazione.

Da un punto di vista strettamente psicologico è meglio stare a contatto con un solo genitore alla volta, purché integerrimo e sereno, che vedere mamma e papà scornarsi, non rispettarsi e non amarsi. I più piccoli sono iper-ricettivi, colgono le “correnti emotive” ancor prima che le belle parole e le belle facce di circostanza.

Interrompere una convivenza di coppia sofferta, senza più amore, può essere un messaggio positivo e di fiducia per i figli, aiutandoli a non vivere nell’illusione del “stare insieme comunque vada”.

E’ fondamentale evitare di coinvolgere i figli nei propri malumori e dissapori, responsabilizzandoli eccessivamente; evitare di usarli come “contenitori” di astio e rabbia nei confronti del proprio ex partner. I figli vanno rassicurati e con loro ci si deve confrontare.

Anche una separazione può essere vista come un’occasione di trasformazione e di crescita per un bambino, per rafforzarne autonomia e indipendenza.

I figli devono sapere e capire che mamma e papà, ancor prima di essere genitori, sono un coppia formata da due individualità, ciascuna con un proprio spazio personale e intimo, che non li deve riguardare.
E le bugie, recitando la parte del “va tutto bene”, sono una strategia inutile sul lungo periodo.

I bambini devono sapere, devono comprendere e dare un senso a ciò che già percepiscono nell’aria, ai cambiamenti magari già evidenti nella routine familiare.
E’ importante confermare ai figli i problemi che ci sono, stando attenti a fornire una versione dei fatti condivisa; i due genitori devono comportarsi allo stesso modo, devono essere d’accordo sul cosa dire anche nel momento dell’annuncio della separazione, perché una separazione è serena se i partner sono sereni nella scelta e nella gestione pratica delle conseguenze.

Diventa determinante evitare di coinvolgere troppo i bambini, con eccessive spiegazioni e chiavi di lettura troppo soggettive delle problematiche insite nella coppia: è sempre meglio usare poche e semplici parole.

I figli necessitano di coerenza e sincerità, che rappresentano il miglior insegnamento possibile, un esempio da seguire.

L’affidamento congiunto

E anche in presenza di un affido congiunto, i bambini non vanno disorientati e resi “nomadi”, perché due ex-partner restano comunque i genitori dei propri figli e, pertanto, devono evitare di litigare durante, di giudicarsi e umiliarsi al cospetto dei bambini.

Un rapporto civile si basa comunque sul rispetto nei confronti dell’altra persona, anche se non la si ama più. Non sono infatti le situazioni, come dicevamo all’inizio, a creare disorientamento o disagi ai figli, ma il modo in cui i genitori si comportano.

Bambini e ragazzi, comunque sia, hanno bisogno di ordine e stabilità, di abitudini quotidiane (pasti, studio, riposo etc), di gesti da mantenere anche dopo la separazione dei genitori, perché la routine placa l’ansia e lo stress del cambiamento.

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