Quando a una donna con il pancione viene chiesto a che settimana è, spesso questa domanda la lancia in confusione: a meno che non si abbia una memoria di ferro, tenere il conto delle settimane di gestazione non è così semplice. Anzi, dimenticarsi a che settimana ci si trova può essere piuttosto frequente, anche perché si è abituati a parlare di mesi di gravidanza.

In ogni caso, è possibile calcolare a quale punto della gravidanza si è, tenendo conto che le settimane di gestazione si calcolano, per convenzione internazionale, a partire dalla data delle ultime mestruazioni; si è scelta questa data e non quella del concepimento perché è certa e la donna può facilmente identificarla, per quanto tramite il metodo della temperatura basale si può risalire al concepimento.

Ma di preciso cosa vuol dire essere a una particolare settimana di gravidanza? Che cambiamenti avvengono nel corpo?

1. Il calcolo delle settimane di gestazione

Il calcolo delle settimane di gestazione
Fonte: web

Premesso che il conto delle settimane di gestazione inizia dalla data delle ultime mestruazioni, questo vuol dire che in realtà nelle prime due settimane non c’è alcuna gravidanza in corso; avvenuto il concepimento, poi la donna si rende conto di essere in dolce attesa a quattro settimane compiute, cioè quando entra nella quinta settimana. Il termine della gravidanza è segnato a quarantuno settimane.

Da questo si intende che nel computo delle settimane, quando si dice per esempio che si è alla quinta settimana, si intende che si è alla quarta settimana compiuta più zero giorni; la quinta settimana termina poi trascorsi sei giorni, cioè alla quarta settimana più sei giorni.

Questa misurazione delle settimane di gestazione deriva dal fatto che i ginecologi, per essere più precisi, suddividono la gravidanza in settimane e giorni.

2. Come si evolve il bambino nelle settimane di gestazione

Il bambino nelle settimane di gestazione
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La fecondazione avviene nella terza settimana: l’embrione, sotto forma di morula, si annida nell’utero e a questo punto, nelle settimane successive, seguono una serie di divisioni cellulari che poi daranno origine ai diversi organi. Nella sesta settimana, l’embrione ha le dimensioni di un chicco di caffè e la forma di un girino e il cuore inizia a battere; inoltre, il viso inizia a definirsi e gambe e braccia cominciano a formarsi.

Nonostante il bimbo abbia iniziato a muoversi nella settimana precedente, nella settima intensifica i movimenti, che risultano impercettibili per la mamma. Si formano poi mani e piedi e, nell’ottava settimana, iniziano a prendere forma le ovaie o i testicoli, insieme ai polmoni. Nella settimana successiva, il piccolo inizia a portarsi il dito alla bocca. Dall’undicesima settimana tutti gli organi vitali (cervello, cuore, polmoni, reni, fegato, intestino) sono formati e svolgono la loro funzione; la parte più critica dello sviluppo fetale si è conclusa.

Nelle settimane successive, al bambino iniziano a crescere capelli e unghie e comincia a sentire i suoni. Entrando nel secondo semestre, il piccolo si sviluppa velocemente: il suo apparato digerente si esercita per quando dovrà mangiare da solo e i movimenti aumentano, risultando percettibili dalla mamma alla sedicesima settimana. Nelle settimane che seguono, il bambino prosegue la sua crescita e arriva a misurare 15 cm e a pesare 240 grammi alla ventesima settimana.

Da questo momento sino alla ventisettesima settimana, il piccolo comincia a fare pratica per la vita fuori dall’utero, per esempio dormendo. Inoltre accumula grasso, in particolare quello bruno, utile per mantenere la temperatura corporea una volta nato. Alla ventottesima settimana, il bambino apre e chiude gli occhi e pesa circa un chilo. Alla trentesima settimana, in media, il piccolo si volta verso il basso, mentre nella trentaduesima i suoi sensi sono tutti sviluppati. Da questo punto il poi, il bambino continua ad ingrandirsi; dalla trentasettesima settimana in poi, se il piccolo nasce, non si parla più di parto prematuro, perché il bambino è totalmente formato.

3. Come cambia il corpo nelle settimane di gestazione

Il corpo nelle settimane di gestazione
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I primi “sintomi” della gravidanza iniziano a essere percepiti dalla mamma alla quarta settimana di gestazione, quando non vede comparire il ciclo mestruale. Nelle settimane che seguono, si può avvertire molta stanchezza e si possono avere le nausee, dovute all’aumento dell’ormone Beta HCG che influenza la digestione. A causa delle nausee, alcune donne invece di iniziare a prendere peso, perdono qualche chilo.

Nella settima settimana, il corpo inizia a modificarsi anche esternamente e inoltre gli ormoni rendono la donna particolarmente suscettibile. Dalla decima settimana, il punto vita scompare e inizia a essere visibile una leggera pancia.

Alla tredicesima settimana, le nausee dovrebbero essere concluse e potrebbe comparire sulla pancia la linea nigra. Nelle settimane successive, l’utero, e di conseguenza la pancia, continua a crescere. Possono presentarsi problemi di stipsi e si può avere mal di schiena. Dalla ventitreesima settimana possono verificarsi le contrazioni di Braxton Hicks, che sono innocue per il bambino e servono per prepararsi al travaglio.

Col passare delle settimane, aumenta l’appetito e possono esserci dei lievi disturbi, come l’esigenza di urinare spesso o il gonfiore alle caviglie. Inoltre, più ci si avvicina al parto, più la pancia si abbasserà: è uno dei primi segnali, insieme a quello delle contrazioni regolari, che il travaglio è vicino.

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