Concepimento: come avviene e come favorirlo

Il miracolo della vita, uno dei misteri più grandi dell’uomo, si basa tutto su eventi che accadono nel corpo della donna a dimensioni infinitesimali, in un meccanismo meravigliosamente perfetto, ma che si avvia solo con l’avverarsi di un’eventualità che ha probabilità altrettanto infinitesimali di accadere. Difatti il concepimento è forse, tra tutti gli elementi affascinanti che portano alla nascita di un bambino, quello che appare più misterioso, in quanto rappresenta una fortunatissima vittoria della vita nei confronti del caso.

Concepimento: come avviene e come favorirlo

Come avviene il concepimento

L’aspetto ludico di come l’uomo raggiunga il proprio orgasmo diamolo per acquisito e concentriamoci invece su quello che accade dal quel momento in poi. A ogni eiaculazione vengono liberati in media 400 milioni di spermatozoi, un numero incredibile se si pensa che il risultato positivo del concepimento dipenderà da solo uno di essi.

Lo spermatozoo nella propria testa custodisce il DNA dell’uomo, 22 cromosomi autosomici e uno che determinerà il sesso del bambino. Infatti è un indiretto onere del nostro partner essere il responsabile del colore dell’eventuale fiocco da appendere alla porta. I nostri ovuli hanno difatti tutti il famoso cromosoma X, mentre gli spermatozoi possono contenere o l’X oppure l’Y. L’incrocio tra questi due sarà determinante per il sesso del bambino (XX femmina, XY maschio).

Molto prima di prendere in considerazione che tinta usare per la camera del nascituro, lo spermatozoo dovrà però affrontare un viaggio impressionante, una lotta di sopravvivenza che dalla vagina lo porterà fino all’ovulo, durante il quale tutti i suoi compagni moriranno. E tutto questo in circa 150 millimetri. Dei milioni inizialmente immessi con l’orgasmo, solo un centinaio di spermatozoi raggiungerà la meta e, come già detto, solo uno di questi riuscirà a farsi strada nello strato protettivo dell’ovulo, fecondandolo. Dopodiché quest’ultimo si rinchiuderà all’interno di una corazza impenetrabile e si avvierà verso l’utero. Ed è così che il concepimento potrà dirsi completo.

A complicare ulteriormente le cose subentra però, paradossalmente, lo scarso numero di ovuli di cui la donna dispone. Infatti, a differenza degli uomini, noi disponiamo di un numero limitato di ovuli (circa 400) ed è quindi chiaro come il nostro corpo li utilizzi con molta parsimonia. Ecco perché le ovaie liberano solo un ovulo a ciclo, che sarà fecondabile solo quando si trova all’interno delle tube di falloppio (che collegano le ovaie all’utero), il che significa che di tutti i 28-30 giorni di ciclo, solo 2-3 saranno quelli in cui potrà avvenire il concepimento, il cosiddetto periodo fertile.

Come calcolare il proprio periodo fertile

Dalla spiegazione di come avviene il concepimento, è chiaro, se vogliamo avere un bambino,  come sia utile aiutare la sorte calcolando quando saremo nel nostro periodo fertile. Esistono diversi modi per farlo, ma tutti si basano su cercare di capire quando avviene l’ovulazione, ovvero quando le ovaie libereranno il proprio ovulo mensile. In teoria dovrebbe accadere circa a metà del nostro ciclo, ma ogni donna è un caso a sé e quindi è utile fare dei test per capire come si comporta il nostro corpo.

Uno dei metodi più diffusi si basa sulla misurazione della temperatura basale, ovvero quella interna del nostro corpo. Pare infatti che l’ovulazione coincida con un aumento della nostra temperatura, misurabile attraverso un’attenta analisi giornaliera e con il successivo incrocio dei dati. Non è uno dei metodi più comodi, in quando bisogna stare attente a particolari accortezze, ma se eseguito al meglio si è rivelato essere uno dei più efficaci.

Un secondo modo può essere il metodo Billings, che da sistema contraccettivo si è rivelato invece essere utile per individuare il proprio periodo fertile. Si basa sul controllo del muco cervicale, che non rimane immutato durante il ciclo di una donna, ma cambia in base proprio alle fasi dell’ovulazione, assumendo, quando si è prossimi all’ovulazione, una consistenza simile (e si capisce bene anche il perché) all’albume di un uovo. Occorre in realtà avere un occhio allenato per riconoscere questi mutamenti del muco cervicale, ma con un po’ di osservazioni possiamo diventare delle vere esperte, in modo che il nostro corpo non abbia più alcun segreto per noi.

Esistono inoltre dei veri e propri test di ovulazione per il calcolo del periodo fertile, che possono sostituirsi ai due metodi precedenti e ci garantiscono una maggior efficacia con meno fatica. Funzionano come i test di gravidanza, in quanto vanno a misurare la concentrazione di determinati ormoni all’interno dell’urina, in questo caso l’ormone LH, indicatore dell’inizio dell’ovulazione.

Come verificare l’effettivo concepimento: i test di gravidanza

La storia del cinema è ricca di scene in cui donne di ogni genere tengono tra le mani tremanti il famoso test di gravidanza, nell’angosciosa attesa dell’eventuale apparizione di quella fantomatica seconda linea. I test di gravidanza rappresentano infatti il metodo più veloce ed efficace per scoprire se siamo rimaste incinte (in specifico hanno un’affidabilità del 99%) in quanto non esistono degli immediati sintomi del concepimento, e non è il caso di rimanere con il dubbio fino alla comparsa del pancione. 

Funzionano tramite la misurazione della concentrazione dell’ormone Beta HCG, secreto dalle cellule che andranno a costituire la futura placenta, e ormai ne esistono di modelli in grado persino di dirci da quante settimane si è incinta. Si consiglia di non basarsi unicamente su un solo risultato, ma di ripetere il test dopo qualche giorno, in quanto casi di falsi positivi o negativi possono pur sempre verificarsi.

Il momento del concepimento influisce sul sesso del bambino?

Dobbiamo premetterlo sin da subito: non esistono prove scientifiche a sostegno della tesi secondo cui il momento del concepimento può influire sul sesso del bambino. Non c’è quindi una formula comprovata che spieghi come concepire un maschio o come concepire una femmina. Tuttavia, questo non ha impedito l’affermarsi di alcune convinzioni “popolari” o semi-scientifiche che attribuiscono al concepimento un ruolo fondamentale.

Alcuni pensano infatti che, essendo gli spermatozoi con il cromosoma Y più veloci, ma meno resistenti, abbiano più possibilità di fecondare l’ovulo se il rapporto sessuale avviene nel giorno stesso dell’ovulazione. Al contrario quelli portatori del cromosoma X hanno maggiori probabilità nei giorni immediatamente precedenti.

Un altro possibile modo per pianificare il concepimento in base al sesso che si vorrebbe per il bambino è basarsi sul calendario cinese. Ovviamente in questo caso si tratta di convinzioni che non hanno alcun aggancio con tesi scientifiche, in quanto si rifanno al rapporto tra l’età lunare della madre e il mese lunare in cui avviene il concepimento. Vi consigliamo quindi di utilizzarlo al più come divertente modo per fantasticare sul colore del fiocco da comprare, ma nulla di più.

Utero retroverso e concepimento.

L’utero retroverso non è una patologia, ma una conformazione anatomica comune a moltissime donne. Si tratta semplicemente di un’inclinazione diversa dal solito dell’utero, proteso verso la colonna vertebrale invece che l’addome. In passato si credeva che questo comportasse complicazioni per la gravidanza, il che ha spinto molti medici a intervenire anche in modo invasivo per correggere la conformazione dell’utero. Oggi però si sa con certezza che (a meno che non si tratti di assetti davvero insoliti) un utero retroverso non comporta alcuna complicazione per quanto riguarda la gravidanza.

Discorso lievemente diverso invece per il concepimento, in quando la normale inclinazione dell’utero favorisce la risalita degli spermatozoi nelle tube. Nonostante questo, non è comunque certo il contrario, ovvero che la retroversione dell’utero possa essere un ostacolo. Se vi ritrovate in questa situazione dunque non allarmatevi, molte donne come voi sono riuscite ad avere bambini senza alcun problema e se invece incontraste difficoltà a rimanere incinte, la soluzione migliore è sempre parlarne con il ginecologo.

La fecondazione in vitro. Quando il concepimento avviene in laboratorio

Le moderne tecnologie hanno permesso ciò che in passato sarebbe stato inconcepibile, ovvero riuscire a creare la vita fuori dal corpo femminile. Ciò comporta non poche complicazioni di carattere etico: difatti la fecondazione in vitro è ancora osteggiata da molti. Tuttavia, a volte rimane l’unica possibilità rimasta a coppie con problemi di fertilità per avere un bambino. Ciò non basta però per placare le critiche, in quanto c’è chi sostiene che queste coppie potrebbero ricorrere all’adozione piuttosto che a questo metodo di concepimento artificiale. Al momento comunque la legge italiana consente la fecondazione in vitro, ma solo in alcuni casi particolari e soprattuto solo a coppie eterosessuali.

Il procedimento si basa sull’estrazione di alcuni ovuli dalle ovaie della donna, che verrano poi fecondati, in vitro per l’appunto, dagli spermatozoi dell’uomo, per poi essere ripiantati nell’utero oppure essere crioconservati per tentativi futuri.

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