La tachicardia in gravidanza

Se durante la gravidanza notate un aumento dei battiti del vostro cuore, non dovete affatto preoccuparvi: avere la tachicardia in gravidanza è assolutamente normale. Le cause possono essere diverse, ma i rimedi per accorgersene e tenerla sotto controllo sono davvero molto semplici.

Durante la gravidanza, soprattutto nell’ultima fase, una maggiore frequenza cardiaca può essere considerata naturale, dato che il cuore deve pompare sangue per due, e il metodo più efficiente che ha per riuscirci è appunto aumentare i battiti.

Questo significa che i battiti possono passare da circa 70 al minuto ad una media di 80-90, arrivando persino ai 120-140 in caso di gravidanza gemellare; al contempo, la pressione sanguigna tende invece ad abbassarsi, raggiungendo  valori inferiori ai 140 mmHg per la massima e ai 90 mmHg per la minima.

Non è comunque anormale un aumento dei battiti anche all’inizio della gravidanza, nel primo trimestre, in seguito alle modificazioni dell’organismo: durante la gestazione, infatti, oltre a un lavoro supplementare, il cuore letteralmente si sposta, dato che, durante i nove mesi, il diaframma tende a sollevarsi, determinando un avvicinamento del cuore alla gabbia toracica e una sua rotazione in avanti, con l’asse elettrico cardiaco che, in effetti, risulta deviato verso sinistra di 15-18 gradi.

Durante la seconda parte della gravidanza, invece, man mano che il bambino cresce ha bisogno di una quantità di nutrimento sempre maggiore, quindi il cuore deve necessariamente pompare più velocemente; associato alla tachicardia, negli ultimi mesi prima del parto la futura mamma potrebbe notare anche un po’ di affanno, dato che il pancione, crescendo, toglie inevitabilmente spazio ai polmoni e, contemporaneamente, è più difficile portare un peso aumentato mediamente di 8 o 10 chili, motivo che già di per sé sarebbe sufficiente per giustificare un lavoro extra del cuore.

Cause principali della tachicardia in gravidanza

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Fonte: Web

Sono diverse le possibili cause che spiegano la tachicardia in gravidanza; vediamo le principali:

  • La pressione bassa: soprattutto all’inizio della gravidanza, quando si assiste ad una fisiologica vasodilatazione che può dare cali pressori, la tachicardia può essere frequente. Si tratta comunque di un fenomeno passeggero destinato a risolversi non appena i valori tornano alla normalità, alla fine del secondo trimestre.
  • Carenza di ferro: l’anemia può essere una causa frequente di tachicardia durante la gravidanza, così come la carenza di ferro, il cui fabbisogno naturalmente aumenta nel periodo della gestazione. Il compito di questo minerale è proprio quello di trasportare ossigeno nel sangue e, se la sua concentrazione diminuisce, ecco che il contenuto di ossigeno circolante si riduce e il cuore è costretto ad un lavoro supplementare per portare in circolo la quantità di ossigeno di cui mamma e bebè hanno bisogno. Per sapere se si è a rischio anemia è comunque sufficiente un esame del sangue.
  • Tiroide: una disfunzione tiroidea può essere alla base della tachicardia in gravidanza e, anche se non ne avete mai sofferto prima, essa può manifestarsi proprio durante i nove mesi, dato che la tiroide è particolarmente impegnata nello sviluppo somatico e cerebrale del feto: se infatti quest’organo funziona più del normale – quello che i medici definiscono ipertiroidismo – può di riflesso aumentare la frequenza cardiaca. Anche in questo caso, comunque, un semplice esame del sangue può chiarire ogni dubbio.
  • Ansia: ovviamente uno stato d’animo particolarmente agitato, l’idea di tutti i cambiamenti del nostro corpo e della nostra vita può influire sul normale andamento del cuore, messo sotto stress dall’ansia.

Dunque, conosciute le possibili cause, come rimediare alla tachicardia?

Rimedi alla tachicardia in gravidanza

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Fonte: Web

Per scoprire se abbiamo una disfunzione tiroidea o una carenza di ferro, come abbiamo detto, è sufficiente sottoporsi ad un esame del sangue, che può darci informazioni preziose e spiegare la tachicardia.

Per il resto, comunque, se le palpitazioni sono modeste e non fastidiose non esistono motivi per preoccuparsi. Qualora il ginecologo lo ritenesse opportuno, si programma una visita cardiologica più eventuali esami strumentali, come un elettrocardiogramma, un ecocardiogramma o un Holter.

Per il resto, improntare il proprio stile di vita al benessere può essere di grande aiuto: evitate di fare sforzi e movimenti bruschi, non stancatevi troppo, non fatevi prendere dall’ansia, seguite una dieta sana e bilanciata, bevete molti liquidi e non prendete troppo peso.

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