A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

Test prenatale non invasivo: quale scegliere

Durante la gravidanza una futura mamma ha molte decisioni da prendere, soprattutto riguardo la sua salute e quella del suo bambino. I test prenatali spesso sono un argomento su cui le neomamme vanno in crisi: è meglio scegliere un test invasivo o non invasivo, quali sono i rischi e... l'affidabilità. Vediamo di fare un po' di ordine.

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

L’abbiamo cercato tanto e non arrivava, oppure ha risposto al primo appello mostrandoci già il suo caratterino o, addirittura, non era atteso ma è il più emozionante fuori programma della nostra vita.
Un bambino sta crescendo dentro di noi e il turbinio di emozioni è indescrivibile. Perché, inutile dirlo, al di là della gioia, ecco anche l’ansia e qualche preoccupazione: saremo in grado di fare i genitori?, basteranno i soldi?, ma soprattutto… sarà sano?

Per quanto riguarda la cosa più importante, la salute di mamma e bambino, ci sono alcuni atteggiamenti importanti di prevenzione, dal mantenere uno stile di vita adeguato e seguire una dieta sana e nutriente. Ma è opportuno che la gestante si sottoponga anche a visite di controllo e test prenatali come il Bi Test, il Tri Test o il test DNA fetale.

Per monitorare l’andamento della gravidanza e la salute del feto ci si può sottoporre, sotto consiglio medico, ad alcuni test prenatali non invasivi: i test di screening prenatale.

Ma qual è l’esame migliore per noi e il nostro bambino? Ci sono alcuni fattori importanti da tenere in considerazione: ecco allora una breve guida alla scelta del test prenatale.

Scegliere il test prenatale non invasivo in base all’età gestazionale

Il primo fattore per la scelta dei test non invasivi è tendenzialmente l’epoca gestazionale in cui si vuole conoscere lo stato di salute del bambino. Il test che si può svolgere più precocemente, ovvero dalla 10a settimana di gravidanza, è il test DNA fetale. Subito dopo, tra l’11a e la 13a settimana, si può effettuare il Bi Test insieme alla translucenza nucale. Infine, tra la 15a e la 17a settimana, la gestante può sottoporsi al Tri Test.

L’affidabilità dei risultati del test di screening prenatale: un criterio importante di scelta

Un altro fattore che può aiutare nella scelta del test prenatale da effettuare è l’affidabilità dei risultati, ossia la percentuale di attendibilità nella rilevazione di anomalie (come la Trisomia 21, ossia la Sindrome di Down) e il tasso di falsi positivi (risultati che evidenziano la presenza di anomalie in realtà non presenti).
Per il Bi Test il tasso di affidabilità nella rilevazione della Trisomia 21 arriva all’85%1, per il Tri Test, invece, è più basso e arriva al 60%. Il test DNA fetale ha il tasso di affidabilità più alto, che raggiunge il 99,9%2.

Metodi di diagnosi prenatale invasiva: quando sceglierli e rischi connessi

I test di screening forniscono dei risultati di tipo probabilistico e non diagnostico. Nel caso in cui il risultato fosse positivo o incerto, è necessario effettuare un esame di diagnosi prenatale invasivo, come amniocentesi e villocentesi, per avere la conferma della presenza di un’anomalia cromosomica. Questi test prenatali, però, data la loro invasività, possono esporre la gestante a un rischio di aborto dell’1%1.

Quando scegliere gli esami prenatali non invasivi

La scelta del test di screening prenatale deve essere quindi effettuata attentamente e sulla base della storia clinica della gestante. Per le gestanti con età inferiore ai 35 anni e che non hanno familiarità verso le più comuni anomalie cromosomiche, grazie ai test di screening prenatale di ultima generazione si possono ottenere informazioni sullo stato di salute del feto senza esporlo ai rischi di aborto che possono derivare dagli esami invasivi.
Ad ogni modo, prima di prendere qualsiasi decisione è opportuno consultare il proprio ginecologo.

Per saperne di più sul test prenatale Aurora consultate il sito www.testprenataleaurora.it

Fonti:
1. Medicina dell’età prenatale: Prevenzione, diagnosi e terapia dei difetti congeniti e delle principali patologie gravidiche – Di Antonio L. Borrelli,Domenico Arduini,Antonio Cardone,Valerio Ventrut
2. Poster Illumina ISPD_2014 Rev A