In un prossimo futuro anche le donne trans potranno sottoporsi al trapianto di utero e mettere al mondo un figlio. Secondo il dottor Richard Paulson, presidente uscente della American Society for Reproductive Medicine (Società americana per la medicina riproduttiva) «non sussistono problematiche anatomiche che possano ostacolare il successo di un trapianto di utero in una donna transessuale».

Questo è quanto ha dichiarato il medico durante la riunione annuale dell’American Society for Reproductive Medicine: la scienza ha già raggiunto l’obiettivo di trapiantare un utero nelle donne e alcune di loro sono rimaste incinta ed hanno portato a termine la gravidanza. Questo significa che i grandi passi fatti nel campo del trapianto dell’utero in sinergia con la chirurgia sempre più raffinata adottata su trans renderanno possibile a breve di effettuare un trapianto di utero anche in donne transgender.

«Un domani le donne transgender potranno fare un trapianto di utero. Potranno esserci altre sfide da affrontare ma non vedo nessun ostacolo di tipo anatomico che possa precludere il trapianto. Personalmente credo che ci saranno molte le donne trans interessate ad avere un utero e sottoporsi ad un trapianto». Durante la sua conferenza il professor Paulson ha aggiunto che nonostante uomini e donne abbiano una diversa conformazione del bacino, nelle donne trans ci sarebbe comunque nella regione pelvica uno spazio più che sufficiente per l’impianto di un utero.

trapianto utero trans
Fonte: pixabay

Per quanto possa essere possibile si tratta comunque di un intervento molto delicato ed è altamente probabile che una donna trans con utero trapiantato dovrebbe comunque affrontare un parto cesareo per mettere al mondo suo figlio. Senza contare poi che potrebbe essere necessaria l’assunzione di ormoni per simulare lo stato di gravidanza in una donna transgender. In più, nonostante i continui progressi in campo medico e scientifico il trapianto di utero è tuttora una procedura sperimentale: sono stati effettuati quattro tentativi su quattro donne americane che non hanno avuto buon esito, solo una non ha rigettato l’utero ma comunque non ha avuto nessuna gravidanza. In Svezia invece dal 2014 si registrano cinque nascite avvenute da donne che si sono sottoposte a trapianto di utero e il prossimo anno è in programma un primo tentativo di trapianto di utero in Gran Bretagna dal dottor Richard Smith dell’Imperial College di Londra.

Per i trans ci sono ad oggi molti interventi chirurgici che possono aiutare il loro corpo fisico a rappresentare quella che è la loro identità sessuale, si va dagli interventi facciali, a quelli che riguardano la ricostruzione del seno e anche le procedure che trasformano i genitali maschili in una vagina.

«Per tante donne transgender che lottano contro l’impatto che la transizione può avere sulle loro capacità riproduttive, la procedura di trapianto di utero sarà un sollievo per questo loro grande problema», ha dichiarato in un articolo pubblicato su Mic Sarah McBride un avvocato LGBT  che lavora per il Center for American Progress.

Polemiche etiche

Oltre a valutare i rischi di un trapianto di utero in una donna trans e le complicanze in termini di un’eventuale gravidanza, non sono certo mancate le polemiche di tipo etico: si devono valutare i rischi a cui sarebbe sottoposto il feto durante una gravidanza che si sviluppa in un ambiente instabile come un utero trapiantato in una donna transessuale. Dal punto di vista etico vengono poi messi in luce anche le ripercussioni che avrebbe il figlio di una donna trans, quindi «vanno presi in considerazione anche le conseguenze psicologiche che avrebbe un bambino nato in questo modo atipico», sottolinea Julian Savulescu, professoressa di pratiche etiche presso la Oxford University.

 

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