Se l’allattamento è un diritto sacrosanto di ogni neomamma, che spesso si dà per scontato perché considerato “naturale”, per le donne nere non sempre le cose stanno così. C’è infatti una enorme disparità nelle percentuali di donne bianche e di donne nere che allattano, che hanno alla base ragioni culturali e sociali tanto profonde e radicate da aver reso necessaria l’istituzione di una Black Breastfeeding Week, la settimana dell’allattamento delle donne nere.

Fondata nel 2013 da tre donne nere, Kimberly Seals Allers, autrice del libro The Big Letdown: How Medicine, Big Business, and Feminism Undermine Breastfeeding e fondatrice dell’app IRTH, un’app di raccolta dati per i parto; Kiddada Green, direttore esecutivo fondatore della Black Mothers ‘Breastfeeding Association; e Anayah Sangodele-Ayoka, infermiera-ostetrica, questa settimana, conclusasi il 28 agosto, ha proprio lo scopo di focalizzare l’attenzione sull’enorme divario esistente nella possibilità di allattare i figli da parte di bianche e nere.

Non è un caso, infatti, se da oltre mezzo secolo solo il 58,9% delle seconde allatti, rispetto al 75% delle donne bianche: la mancanza di garanzie su un rientro al lavoro sicuro, di sostegno sociale, ma anche vari fattori culturali contribuiscono a creare un quadro sempre più complicato per le neomamme black.

I motivi principali di questa discriminazione possono comunque essere riassunti in tre assunti di grande rilievo. Il primo riguarda la mortalità infantile: i neonati di colore hanno un rischio di decesso due volte più elevato (in alcune zone addirittura triplicato) rispetto a quello dei bambini bianchi. Neonati prematuri, a volte malati, che necessitano più di ogni altra cosa dell’impronta immunitaria che le loro mamme potrebbero trasmettere mediante l’allattamento. Una ricerca dimostra come l’aumento dell’allattamento al seno tra le donne nere potrebbe ridurre i tassi di mortalità infantile fino al 50%.

C’è poi la questione del lavoro: la partecipazione delle donne nere alla forza lavoro è del 60,2% più alta rispetto a quella di tutte le altre donne, ed è molto probabile che costituisca il principale supporto economico per le loro famiglie, con il 70,7% delle madri nere come unico capofamiglia. Ciò si traduce in una necessità, da parte di queste ultime, di rientrare prima al lavoro e, sebbene esistano leggi per proteggere il diritto delle donne all’allattamento al seno, le donne nere sono tuttora vittime di barriere che impediscono loro di allattare. Ad esempio, secondo i dati raccolti dall’ACLU, le donne nere hanno meno probabilità di fare lavori che diano loro flessibilità negli orari, stabilità economica e migliori benefici, compreso il congedo familiare retribuito, che è associato a un prolungamento dell’allattamento al seno.

C’è infine una ragione culturale che affonda le radici nella storia delle donne afroamericane, sulle cui spalle pesano barriere difficili da abbattere e che risalgono ai tempi della schiavitù, quando le neomamme venivano costrette a praticare il cosiddetto wet nursing, ovvero ad allattare i bimbi dei loro padroni, sottraendo una preziosissima risorsa ai loro figli.

Quando i neri sono stati condotti in schiavitù negli USA 400 anni fa, molte mogli dei padroni sincronizzavano le proprie gravidanze con quelle delle donne schiave, in modo da far allattare a loro i figli, dato che a quel tempo era anche considerato sconveniente allattare al seno. Ciò significava, ovviamente, che le schiave dovevano riservare la maggior parte del loro latte ai bambini bianchi, lasciando i propri a morire praticamente di fame.

Si era creato un vero e proprio mercato delle donne nere in grado di allattare, con le bianche che le valutavano secondo vari criteri rilasciando poi una sorta di “scheda” con le caratteristiche di ognuna, da quanto latte potevano produrre fino alla qualità del loro latte e all’idoneità generale delle donne.

È chiaro, quindi, quanto garantire oggi la possibilità di allattare senza subire ulteriori discriminazioni sia fondamentale. E da qui si capisce anche quanto sia importante l’esistenza della Black Breastfeeding Week, cui partecipano moltissime mamme nere, come queste, che hanno postato alcune immagini del loro allattamento sui social.

Perché bisogna celebrare le donne nere che allattano al seno
Fonte: instagram @blkbery
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