Maria Amelia Monti e i tanti modi di essere mamma, di pancia e di cuore

Maria Amelia Monti e i tanti modi di essere mamma, di pancia e di cuore
Fonte: Facebook / Maria Amelia Monti
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La conosciamo per i suoi ruoli allegri, a teatro e sul piccolo schermo, ma Maria Amelia Monti ha anche un’altra storia da raccontare. La sua, quella di una donna che è madre di tre figli, di cui uno adottato. Il desiderio di diventare ancora genitori, dopo aver avuto già due bambini, per lei e suo marito Edoardo Erba è stata una cosa naturale. Lei stessa lo ha raccontato in un’intervista a Tiscali.

Edoardo ed io abbiamo iniziato quelle pratiche, avendo già due figli per cui la nostra non era una cosa morbosa. È successo che quando miei figli hanno cominciato a chiedermi un fratellino, io avevo già 43 anni e nessuna intenzione di ricominciare tutto da capo. Così ho detto loro: ‘Apriamo una finestra e se c’è un bambino del mondo che è destinato a noi arriverà’. Insomma lo abbiamo fatto con un senso di leggerezza anche perché tutti ci dicevano che era difficilissimo, quasi impossibile. E invece allo scadere dei 4 anni, quando dovresti rifare tutti i documenti e la trafila da capo, questo bambino ci è arrivato davvero. Insomma un’esperienza faticosa, leggera, bella. Ma l’idea di gettare la spugna no. Edoardo ed io siamo abituati a tenere duro.

Un’esperienza intensa che è sfociata in uno spettacolo teatrale intitolato La lavatrice del cuore, in cui Maria Amelia Monti legge le 200 lettere di genitori adottivi e parenti di bambini adottati. Un tema difficile da affrontare, che le ha causato non poche remore. Alla fine, però, è giunta alla conclusione di come il tema dell’adozione fosse qualcosa di universale. Non riguarda soltanto chi ha adottato un bambino o chi avrebbe voluto e per mille vicissitudini non ci è riuscito.

Chi non è mai stato coinvolto nell’esperienza dell’abbandono? Si è abbandonati quando si viene lasciati dal fidanzato o dal marito, così come quando muore una persona cara, o quando hai un secondo figlio e il primo si sente trascurato. E c’è chi diventa aggressivo o chi vive col freno a mano tirato proprio per paura di essere abbandonato di nuovo. I bambini adottati sono bambini che prima sono stati abbandonati. E poi si parla di amore incondizionato, puro, che va al di là del fatto che un figlio ti sia nato dalla pancia. L’amore che io provo per mio figlio adottato è lo stesso di quello che sento per i miei due figli nati dalla pancia.

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