


*** Aggiornamento del 19 ottobre 2021 ***
Lei li chiama “figli nati dal cuore”; una definizione molto bella, arrivata solo dopo molti anni di silenzio in cui ha cercato a tutti i costi di proteggerli dall’invadenza dei media e degli indiscreti.
Luciana Littizzetto oggi parla, forse davvero per la prima volta, di Jordan e Vanessa, i suoi figli affidatari, e lo fa dedicando loro anche un libro, uscito il 12 ottobre, Io mi fido di te.
Non avevo il mito della maternità a ogni costo, la voglia di ventre gonfio e quelle cose lì – ha raccontato in una recente intervista per Elle – Però avevo una spinta sociale. Tutto è partito da lì, poi l’affido è diventato maternità. Prendi con te questi ragazzi e impari a riconoscere il loro odore, i loro lineamenti, la loro pelle e farla diventare in qualche modo tua.
Ha rivelato anche quando ha iniziato a sentirli davvero come figli suoi.
Con Jordan è stato più facile, perché era sempre malato, aveva delle febbri bestiali. Dovevo toccarlo per controllare che stesse bene e questo ha portato a un’intimità più forte. Vanessa invece era più sulla difensiva. Io però il senso di possesso non ce l’ho mai avuto. Con l’affido i bambini non sono ‘tuoi’, sai che con loro farai solo un pezzo di strada. Nel mio caso la famiglia naturale a un certo punto non c’è più stata, però la patria potestà non l’ho mai avuta. I miei figli non li ho mai adottati, non ho mai dato loro il mio cognome.
Volevo proteggerli, non aggiungere la mia demoniaca presenza. Però ho fatto il testamento e in quello, legalmente, sono figli miei.
Luciana racconta anche com’è stato il primo incontro con loro, in un paesino nella provincia di Pavia.
Quando ho visto tutti quei bambini, uno diverso dall’altro, ho iniziato a piangere come una fontana. Prima di incontrare i miei, ho dovuto chiudermi in uno stanzino per tornare in me.
E spiega il perché di questa bella espressione, “figli nati dal cuore”.
Sono un atto di amore diverso. Un amore che non ti viene neanche così spontaneo. Con un figlio naturale hai il tempo della gravidanza per abituarti. Con l’affido, invece, i figli ti arrivano di botto. I miei, poi, erano due ed era la settimana in cui iniziavano la scuola. Me lo ricordo come una bomba atomica.
Parlando di se stessa come madre, dice
Ho fatto tutto quello che ho potuto e questo mi basta. I figli non è detto che diventino quello che vuoi. A volte pianti tulipani e ti crescono narcisi, ma scopri che anche i narcisi non sono male.
*** Articolo originale ***
Quando lei non c’è, dicono «mia mamma», quando lei è presente la chiamano Luciana o Lu. Sono Vanessa e Jordan Beljuli, i giovani fratello e sorella di origine macedone che Luciana Littizzetto ha avuto in affido da quando erano piccoli, 12 anni lei, 9 lui.
La comica – ospite fissa da Fabio Fazio a Che tempo che fa – ha sempre tenuto la sua vita privata molto riservata. Solo in tempi relativamente recenti – più o meno da quando è finita la relazione con Davide Graziano, ex batterista degli Africa Unite, durata dal 1997 al 2018 – in molti hanno iniziato a interessarsi di Vanessa e Jordan. Ma che tipo di mamma è Luciana Littizzetto?
Sono una madre buffa – ha raccontato in un’intervista, come riporta UrbanPost – che aspira all’autorevolezza, ma per tante donne è così: dovremmo sdoppiarci. Dico sempre che con i figli, ti prendi una vagonata d’amore e di mer*a!
Vanessa e Jordan, dal canto loro, sono due ragazzi abbastanza tipici. Stando ai loro profili Instagram, lui ha una ragazza e abita in Spagna, mentre lei si è appena laureata – con tanto di foto di rito con mamma, nonna e fratello – a Torino, per poi concedersi viaggi e spostamenti. I due giovanissimi, che tuttavia tornano spesso nel capoluogo piemontese, hanno anche una terza “sorella a metà”, nel senso che Luciana Littizzetto ha avuto ospite per molti anni per una ragazza russa un affido parziale nei mesi estivi – è una situazione in realtà abbastanza comune.
Sfogliamo insieme la gallery per saperne di più del rapporto tra Luciana, Vanessa e Jordan.
Articolo originale pubblicato il 28 Ottobre 2019
Luciana Littizzetto è sempre molto autoironica.
Quello che non ho sono due figli che mi assomigliano – ha detto Littizzetto, come riporta sempre UrbanPost – quello che ho è che ci ho guadagnato, perché sono bellissimi.
Non sempre è facile parlare di certi argomenti: ogni donna ha una propria idea sulla maternità e Luciana non fa differenza.
I figli non sono venuti – ha aggiunto la comica, come spiega UrbanPost – non era destino, il desiderio di maternità non era così pressante. Ero una donna abbastanza serena e contenta, però all’idea di diventare madre non avevo rinunciato, ho sempre avuto il tarlo dell’affido!
La pratica dell’affido comporta diversi aspetti. Luciana Littizzetto ha raccontato il tuo punto di vista, come dice UrbanPost:
L’affido è un’esperienza che rifarei tutta la vita e che consiglio. Ma è molto complesso e devi sapere che soffrirai perché alla base di tutto c’è un abbandono, una ferita che non si rimargina mai e che per quanto amore tu dia, a intervalli regolari torna a galla come una ventata venefica. E devi farci i conti. Mi spiace che le istituzioni non supportino affatto i genitori affidatari!
Ogni madre affronta i cambiamenti dei figli e probabilmente ci saranno donne che si rivedranno facilmente in queste parole di Littizzetto su UrbanPost:
Alla fine conta solo l’esperienza: conoscersi, volersi bene, passare il tempo insieme. Lo rifarei domani. Da piccoli era tutto più complicato, gli veniva la febbre? E vai coi consigli: vasche di acqua fredda, no, pezze bagnate sulla fronte, calzini con l’aceto, Tachipirina, Oscillococcinum. Puoi impazzire. Oggi c’è un bel legame!
Luciana Littizzetto ha rivelato a Oggi cosa provano lei e il suo ex per Vanessa e Jordan:
Sono il grande amore della mia vita, danno un senso profondo al nostro esistere.
In questa foto Jordan è ritratto in uno scatto artistico dalla sorella Vanessa.
A quanto pare Jordan ha avuto un’idea interessante quando andava a scuola:
Il giorno in cui ho saputo – ha raccontato Luciana Littizzetto al Corriere della Sera – che il maschio vende i miei autografi in classe, be’, è un genio, del male ma un genio.
Per alcune di noi, diventare madre è stata una sfida contro se stesse. È successo anche a Luciana.
Nei primi tempi – ha detto al Corriere della Sera – tendevo alla performance, fare la madre modello, poi non ne potevo più, era una maschera e non la realtà.
Quando i figli crescono può essere ugualmente una sfida, ma l’affetto cresce sempre di più. Qui Jordan in una foto recente.
Dovevano vedere tutto di me, pregi e difetti – ha spiegato al Corriere della Sera – Me ne occupo senza essere severa. Se mi dicono «gli altri genitori fanno così», li lascio dire e faccio come mi pare. Loro guardano come sei e non quello che dici.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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