6 modi per aiutare il bambino a sviluppare equilibrio (e fiducia in se stesso)
Attività che spesso si danno per scontate, come l’andare in bicicletta, in realtà richiedono un percorso di apprendimento lungo e paziente da parte dei bambini. I più piccoli, infatti, hanno bisogno di sviluppare non solo l’equilibrio e la capacità di coordinazione, ma anche la fiducia in se stessi.
Tutti conosciamo i cinque sensi, ma probabilmente pochi sanno che ne esistono altri due: parliamo del senso dell’equilibrio, legato al sistema vestibolare, e alla propriocezione, legato invece alla percezione del corpo nello spazio.
Se per gli adulti questi sensi sono scontati, e non a caso non si citano mai, i bambini devono invece acquisirli con il tempo e, soprattutto, con l’esperienza, nei movimenti quotidiani ma anche nel gioco.
In particolare, la propriocezione, e i sensori propriocettivi che risiedono in legamenti, muscoli e tendini, devono mettere in relazione il corpo con il cervello per creare una sinergia che consenta loro di lavorare insieme nello spazio, capendo la relazione spaziale tra il corpo stesso e gli oggetti che lo circondano. Questo può avvenire solo se il bambino usa il suo corpo, anche sbattendo contro gli oggetti, o cadendo: ripetendo queste azioni potrà costruire la memoria strutturata del sé in azione, imparando quindi a gestire equilibrio e stabilità, ma anche ad acquistare autonomia e fiducia in sé.
Per farlo, come detto, ha bisogno di replicare spesso determinati movimenti e azioni, che si acquisiscono anche attraverso il gioco o varie attività.
Giochi all’aperto che sviluppano equilibrio e fiducia in se stessi
Sono davvero tanti i giochi che, fin dalla più tenera età, possono aiutare il bambino a sviluppare il senso della posizione e dello spazio, ma anche ad acquistare l’equilibrio e, di conseguenza, una maggiore indipendenza nei movimenti.
- Campana: è uno dei giochi più classici, quello a cui, da bambini, anche tantissimi genitori hanno giocato. Si tratta di un gioco da cortile in cui bisogna saltare delle caselle numerate. Con questa attività il bambino affina il proprio senso dell’equilibrio perché, saltando, deve coordinare contemporaneamente occhi, mani e piedi, per vincere.
- Cerchi a terra: anche questo è uno dei cosiddetti giochi sensoriali, perché anche in questo caso l’obiettivo del gioco è imparare a saltare dentro e fuori dal cerchio. Così facendo si sviluppano stabilità, equilibrio e senso dello spazio (dentro/fuori).
- Tronchi a terra: le attività all’aria aperta sono sicuramente le più indicate, in generale, per migliorare l’equilibrio dei bambini, e sono ottime semplicemente perché non serve comprare nulla per praticarle: è infatti sufficiente “aiutarsi” con quello che l’ambiente circostante ci offre. Durante una passeggiata nel bosco, ad esempio, si possono aiutare i bambini ad affinare l’equilibrio facendoli salire su piccoli tronchi a terra, inizialmente tenendo loro la mano e poi, più avanti, lasciandoli liberi di compiere la “traversata”, esattamente come si farebbe con la bicicletta, nel momento in cui vengono tolte le rotelline.
Yoga per bambini: l’equilibrio da dentro
Lo yoga non presenta benefici solo agli adulti, ma anche praticato in età molto giovane può apportare numerosi vantaggi per lo sviluppo muscolare e di coordinazione ed equilibrio.
Ovviamente lo yoga non deve essere pensato come quello per adulti, ma basarsi sugli stimoli di cui i bambini hanno bisogno, in primis quello della concentrazione. Per questo lo yoga per i più piccoli comprende giochi, esercizi più movimentati, musica, danza e storie.
I benefici, tuttavia, sono molti e visibili: non solo lo yoga migliora la circolazione cardiovascolare dei bambini, ma anche elasticità ed equilibrio. Da non sottovalutare, inoltre, l’aspetto della concentrazione, e quello della libera espressione di sé, che con un’attività del genere viene notevolmente stimolata. I bambini imparano a diventare consapevoli del proprio corpo, del respiro e imparano la calma.
Trike Bike per bambini 7-In-1: l’equilibrio è una conquista
Anche il triciclo è un primo, importantissimo passo per imparare l’equilibrio e l’autonomia nei movimenti, con il solo inconveniente di dover cambiare spesso mezzo nei vari passaggi che portano il bambino a saper andare in bicicletta.
Per questo Besrey, un’azienda americana che opera nel settore dei prodotti per l’infanzia, in occasione del suo settimo anniversario ha lanciato un’idea davvero innovativa: il trike bike 7 in 1, un triciclo con altezze regolabili – oltre 100 le possibili regolazioni del seggiolino – che letteralmente cresce con il bambino, accompagnandolo dagli uno ai cinque anni.
In questo modo con un solo oggetto il bambino potrà acquisire la propriocezione, imparando a gestire l’equilibrio in modo autonomo e consapevole, anche se il processo, ovviamente, richiede tempo e pazienza, e si divide in varie fasi.
Prima fase: il bambino non pedala, ma è protagonista del movimento
Nella prima fase, naturalmente, il bambino, ancora molto piccolo, non sarà in grado di pedalare, ma si lascerà semplicemente accompagnare dalla spinta del genitore; la cosa importante di questo primo passaggio è però l’iniziare ad approcciarsi all’equilibrio, associata alla sensazione di sentirsi indipendenti e di essere protagonisti del movimento.
In questa prima fase si consiglia una balance bike, ovvero una bici senza pedali, che possa allenare in maniera efficace lo scorrimento e l’equilibrio anche senza pedalare.
Seconda fase: imparare a pedalare, pur senza decidere la direzione
Nel secondo passaggio il bambino impara a pedalare, anche se non è ancora in grado di decidere in maniera autonoma la direzione; tuttavia, in questa fase comprende la motricità attiva, ovvero l’uso, via via sempre più abile, della coordinazione spaziale e temporale del movimento simultaneo di varie parti del corpo.
Come sostenuto da diversi autori nel tempo, la motricità attiva passa da varie fasi: in epoca neonatale, ad esempio, la motricità si basa su riflessi e reazioni di base, mentre in età prescolare compaiono le prime vere abilità, che vengono poi affinate negli ultimi anni della scuola primaria.
Il pedagogista Jean Piaget sostiene che il movimento rivesta un ruolo fondamentale proprio per lo sviluppo delle abilità cognitive dell’uomo: per i bambini è indispensabile esplorare l’ambiente che li circonda attraverso varie attività di movimento, perché proprio in questo modo imparano a controllare i movimenti del corpo nello spazio esterno.
Terza fase: l’orientamento nello spazio vero e proprio
Proprio in questo modo il bambino acquisirà, mano a mano, le abilità e le competenze che lo aiuteranno a orientarsi nello spazio e a decidere la direzione quando si trova in sella a una bicicletta, ad esempio. Mettendo i piedi a terra per darsi le prime spinte, ad esempio, capirà che quando è fermo può sostenere il veicolo da solo sulle sue gambe, mentre se le muove potrà decidere la direzione della bicicletta; in un secondo momento lo si può incoraggiare a mettere i piedi sui pedali una volta che la bici è in movimento, insegnandogli quindi a coordinare il movimento delle gambe, in accordo con quello dei pedali, e contemporaneamente a tenere ben salde le mani sul manubrio, facendogli così capire che sono proprio i suoi movimenti contemporanei, di gambe e mani, a decidere non solo il movimento, ma anche la direzione del mezzo.
Un triciclo come il trike bike 7 in 1 assicura stabilità al bambino anche grazie alla struttura in alluminio aeronautico, e all’innovativo sistema di sterzo che consente di girare nella stessa direzione maniglie e ruote, così da agevolare il bambino nella comprensione dei movimenti necessari all’orientamento nello spazio.
L’importanza del rinforzo positivo
Ovviamente, durante l’apprendimento, ci saranno cadute e piccoli incidenti, che tuttavia non devono scoraggiare il bambino: si tratta dei normali errori necessari per imparare al meglio un movimento. Molto importante, in questo caso, è il rinforzo positivo da parte dei genitori, che non devono spaventare il bambino mettendogli addosso timori inutili, che potrebbero solo indurlo ad abbandonare l’attività, quanto piuttosto mostrare dolcezza e fermezza allo stesso tempo nell’illustrare i possibili pericoli connessi all’apprendimento di quel particolare tipo di movimento.
Illustrato per primo dallo psicologo Thorndike, che ne ha studiato le dinamiche sui gatti, il rinforzo positivo ha a che fare con il comportamento, ovvero con l’associazione stimolo – risposta. Lo psicologo giunse alla conclusione che per l’apprendimento fosse indispensabile il rinforzo positivo, ossia un feedback, una ricompensa rispetto al comportamento desiderato.
Spronare un bambino a credere in sé, infondergli fiducia e incoraggiarlo con stimoli positivi, senza rimproverarlo o preoccuparsi quando commette un errore, farà quindi in modo che il bambino stesso sia invogliato a provare – e riprovare, in caso di errori – potendo contare sull’appoggio di mamma e papà per costruire la propria strada verso l’autonomia.
Besrey è un brand tedesco sinonimo di qualità nell’ambito dei prodotti dell’infanzia per la nanna e l’outdoor. Le culle, i passeggini, i tricicli, i marsupi e tutti i prodotti Besrey sono progettati secondo i più elevati standard qualitativi e tecnologici, e sono caratterizzati da un design moderno studiato per coniugare il comfort e la sicurezza del bambino con la necessaria praticità d’uso.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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