Adolescenti incinta: l'importanza di parlare di assistenza prenatale alle teenager

Con l'espressione Adolescent ANC Uptake (letteralmente "accesso alle cure prenatali per le adolescenti") ci si riferisce alla fruizione dei servizi di assistenza prenatale da parte delle adolescenti in gravidanza, tipicamente di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che iniziano l'"antenatal care" (ANC) nelle prime settimane o nel primo trimestre di gestazione. Vediamo di che cosa si tratta nello specifico.

Prevenire è meglio che curare. Anche quando si parla di gravidanza, soprattutto nel caso delle adolescenti. L’accesso tempestivo alle cure prenatali rappresenta, infatti, una priorità sanitaria globale e prende il nome di Adolescent ANC Uptake: fenomeno che, negli ultimi anni, sta riscontrando un miglioramento progressivo e che risulta fondamentale nel prevenire la mortalità materna e migliorare la salute di donne e bambini.

Vediamo di che cosa si tratta nel dettaglio.

Cosa significa Adolescent ANC Uptake (ANC) e perché l’accesso precoce è cruciale

Con l’espressione Adolescent ANC Uptake (letteralmente “accesso alle cure prenatali per le adolescenti”) ci si riferisce alla fruizione dei servizi di assistenza prenatale da parte delle adolescenti in gravidanza, tipicamente di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che iniziano il cosiddetto “antenatal care” (ANC) nelle prime settimane o nel primo trimestre di gestazione.

Tale indicatore non misura solo l’accesso alle cure, ma anche la qualità e la continuità dell’assistenza nel corso di tutti i 9 mesi di gravidanza. L’OMS, infatti, raccomanda dalle quattro alle otto visite prenatali, dal momento che il corpo delle ragazze adolescenti non è sempre pronto per una gestazione e l’accesso precoce può avere un impatto significativo, sulla loro salute e su quella dei loro embrioni e feti.

Le visite permettono, appunto, di identificare in maniera tempestiva eventuali complicazioni ostetriche, di effettuare screening per l’HIV e la profilassi antitetanica e di svolgere misurazioni relative allo stato nutrizionale e alla pressione sanguigna. Una sequela di controlli che consentono di prevenire complicazioni più frequenti nelle adolescenti rispetto alle donne adulte (come anemia, parto pretermine, basso peso neonatale, mortalità materna) e che, quindi, possono fare la differenza.

In ultimo, ma non per importanza, l’Adolescent ANC Uptake costituisce una forma di prevenzione sanitaria essenziale perché permette alle giovani donne di apprendere e mettere in atto, grazie al personale sanitario qualificato, comportamenti salutari durante la gravidanza e di riconoscere meglio i segnali di allarme durante la gestazione e il parto. Ricevendo, così, un supporto a 360°, psicologico, emotivo e sociale.

ANC: i dati sull’adesione all’assistenza prenatale delle teenager

I dati ci dimostrano che, nell’ultimo decennio, la percentuale di adolescenti che hanno avuto accesso almeno a quattro visite prenatali è aumentata a livello globale, sebbene l’entità e i ritmi di questo progresso varino, naturalmente, in base alla Regione del mondo di riferimento.

Come si legge sul report redatto dall’UNICEF:

Nell’Africa occidentale e centrale, ad esempio, solo circa la metà delle donne incinte (57%) ha ricevuto quattro o più visite di assistenza prenatale nel 2023. Sono necessari progressi più significativi e rapidi in tutte le regioni con un carico maggiore di malattie per migliorare drasticamente gli esiti materni e neonatali.

Infatti:

Nonostante i progressi compiuti, si osservano ampie disparità regionali e globali tra le donne che ricevono almeno quattro visite di assistenza prenatale in base alla residenza e al patrimonio. Le donne che vivono in aree urbane hanno maggiori probabilità di ricevere almeno quattro visite di assistenza prenatale rispetto a quelle che vivono in aree rurali, con un divario tra aree urbane e rurali di quasi 20 punti percentuali (rispettivamente 79% e 60%).

E non solo. A incidere, ovviamente, vi è anche la disponibilità economica:

Inoltre, la copertura dell’assistenza prenatale aumenta con la ricchezza: le donne nel quintile più ricco hanno quasi il doppio delle probabilità di ricevere almeno quattro visite di assistenza prenatale rispetto a quelle nel quintile più povero, con un divario di ricchezza di 32 punti percentuali (rispettivamente 81% e 49%).

Nel complesso, dunque, nonostante l’Adolescent ANC Uptake sia in continuo aumento, l’87% delle giovani donne incinte, a livello globale, accede almeno una volta all’assistenza prenatale con personale sanitario qualificato, mentre solo circa il 70% riceve almeno quattro visite prenatali. Come abbiamo visto, poi, nelle Regioni con tassi di mortalità materna più alti, come la già citata Africa occidentale e centrale e l’Asia meridionale, un numero ancora inferiore di donne ha ricevuto almeno quattro visite prenatali, ossia, rispettivamente, il 57% e il 58%.

Adolescent ANC Uptake: quali strutture facilitano meglio l’accesso per minorenni

A influire in modo predominante sull’Adolescent ANC Uptake vi sono, infine, anche una serie di elementi strutturali, in grado di rendere le visite prenatali più fruibili e agili. Due esempi emblematici sono la flessibilità degli appuntamenti e la posizione strategica delle strutture, fondamentali perché la maggior parte delle adolescenti incinte non sono autonome e dipendono da altre persone per gli spostamenti e, quindi, per le visite stesse.

A contribuire notevolmente all’accesso ai servizi prenatali vi sono, poi, la continuità dell’assistenza e una comunicazione scevra di giudizi da parte del personale sanitario, il quale deve essere in grado di mostrare un atteggiamento rispettoso nei confronti delle giovani donne, fornire un ascolto attivo ed empatico ed eludere la stigmatizzazione.

Tassi più alti di Adolescent ANC Uptake derivano, infine, da strutture che implementano un approccio assistenziale totalmente incentrato sulla donna, con la divulgazione di informazioni appropriate all’età, la disamina delle specifiche esigenze nutrizionali e sociali delle adolescenti coinvolte e la creazione di ambienti accoglienti e non giudicanti.

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