Presto, in Italia anche i single e le coppie non sposate potrebbero adottare un bambino, e a quanto pare anche i limiti di età ora vigenti potrebbero essere eliminati. A far ben sperare è una recente sentenza della Cassazione, che si è espressa in merito a un caso specifico. Un bimbo di 7 anni, affetto da tetraparesi spastica, è stato abbandonato poco dopo la nascita dai suoi genitori naturali, che ne hanno così perso la potestà genitoriale. Una signora di 62 anni, infermiera pediatrica, aveva stretto un bellissimo rapporto con il piccolino.

Essendo professionalmente in grado di dargli tutte le cure di cui aveva bisogno, la donna ha ottenuto l’affido del bambino, nonostante fosse single e di età avanzata. Ma i genitori naturali non si sono trovati d’accordo con questa decisione, decidendo di chiedere al giudice la revoca dell’assegnazione del minore alla signora 62enne. La Cassazione, lo scorso 26 giugno 2019, si è espressa con l’ordinanza n.17100 che ha rigettato la richiesta della mamma e del papà naturali – i quali inoltre, a seguito di perizia, erano risultati inadatti a prendersi cura del figlio.

La Corte ha infatti specificato che il punto fondamentale da non perdere di vista è l’interesse del minore. In questo caso, è stato ritenuto preminente salvaguardare la continuità affettiva ed educativa che il bambino ha trovato con la sua adottante. Il piccolo ha il diritto di vedere riconosciuti i propri legami con i soggetti che si prendono cura di lui, a prescindere dall’effettiva situazione di abbandono che ha vissuto, proprio come in questo caso.

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Questa sentenza apre le porte a molte possibili novità, nell’ambito delle adozioni in Italia. In futuro, anche le persone single e le coppie non sposate potrebbero accedere alle liste per adottare un minore. Inoltre, si sta andando verso l’abbattimento di limiti quali età e condizioni di disabilità da parte degli adottanti, che fino a oggi sono risultati impedimenti verso la procedura d’adozione. D’altronde, nel nostro Paese è in aumento il numero di bambini che aspettano di essere adottati, mentre le richieste sono in netto calo.

Sono molte più le famiglie pronte ad accogliere in casa un minore, piuttosto che i bambini in attesa di adozione, ma la burocrazia infinita e i lunghissimi tempi dei tribunali italiani è spesso motivo di ostacolo – tanto che sono diversi gli adottanti che si ritirano, viste le difficoltà cui vanno incontro. È probabile che la decisione della Cassazione apra a nuovi scenari e dia la possibilità a un maggior numero di bambini di trovare la propria famiglia adottiva.

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