Fascia porta bebè: perché sceglierla

Finalmente anche in Italia sta prendendo sempre più piede l'utilizzo della fascia porta bebè, un accessorio davvero molto utile, che può portare vantaggi insospettabili sia al bambino che ai genitori, più liberi e vicini al neonato. Ecco perché si dovrebbe sceglierla.

Benché stia prendendo piede solo da poco tempo, mentre in altri paesi è molto utilizzata (ed apprezzata) dai neo genitori già da diversi anni, la fascia porta bebè è un accessorio davvero decisamente utile, che non dovrebbe mai mancare nel corredo di un neonato. Rispetto ai marsupi, più semplici da usare forse, ma anche meno resistenti, le fasce possono durare molto a lungo se trattate adeguatamente, e ospitare un bambino sin dal primo giorno di vita addirittura fino al terzo anno di età.

Oltre all’aspetto conveniente, però, ci sono altre ottime ragioni per sceglierla, in primis attinenti allo stretto rapporto tra madre e figlio: secondo numerose ricerche scientifiche, suffragate dalla più nota, la cosiddetta teoria di Bowlby, le mamme che nei primi 12 mesi di vita del figlio lo mantengono vicino in maniera premurosa per un periodo sufficientemente lungo svilupperanno con lui una relazione priva di ansia e di insicurezze.

Questo vale, naturalmente, anche per il bambino stesso, che al sicuro nella fascia, e a stretto contatto con la mamma, può ricevere influenze rilevanti su determinati comportamenti, come il pianto, che tende a diminuire, e la comparsa dei primi vocalizzi, che invece sarebbero stimolati. Probabilmente dovuto alla vicinanza materna, anche il sonno dei bambini risulta cambiare grazie all’uso della fascia porta bebè, dato che i piccoli sembrerebbero dormire di più. Un aspetto non irrilevante, poi, riguarda la capacità della mamma di rilevare anticipatamente eventuali segnali di disagio del bambino, come fame o malesseri fisici, rispetto a quando è posizionato in culla o in carrozzina, visto naturalmente il contatto ravvicinato.

Diversi studi preliminari avrebbero anche evidenziato una correlazione positiva tra fascia porta bebè e riduzione del rischio di SIDS, la terribile morte in culla, attribuendo alla fascia una funzione protettiva rispetto ad essa. Non è invece ancora stato stabilito se l’essere adagiati nella fascia trovi riscontri sull’allattamento, anche se alcune ricerche tendono a sostenere che, data la vicinanza al petto materno, questa possa influire favorendo l’attaccamento al seno.

Per quanto riguarda la corretta posizione da far assumere al bambino all’interno della fascia, sono da preferire quelle frontali, laterali (soprattutto dai 3 ai 5 mesi, quando il piccolo inizia a dare i primi segnali di interesse verso ciò che lo circonda) e dietro la schiena, mentre da evitare è la cosiddetta posizione “fronte-strada”, che induce il neonato ad assumere una posizione scomoda, scaricando tutto il peso sui genitali e schiacciando la schiena.

Altrettanto importante è prestare attenzione, in qualunque modo si decida di posizionare la fascia, al fatto che essa sia ben tesa, in modo che il corpo del bambino sia perfettamente aderente a quello del genitore. Così come è di estrema importanza che la testa e gli arti del piccolo siano sostenuti opportunamente, con le gambe che non devono cadere penzoloni ma essere divaricate, con le ginocchia più alte rispetto al fondoschiena.

Una volta imparato come posizionare nella maniera appropriata la fascia, i benefici sia per il bambino che per i genitori saranno davvero notevoli. Prima di tutto, il neonato adeguerà da sé la propria temperatura corporea, grazie al contatto con l’adulto, e godrà di maggiore serenità, regolarità nel sonno e nelle poppate, oltre che di un migliore sviluppo psico-fisico generale.

Le mamme e i papà, dal canto loro, potranno avere le mani libere piuttosto che impegnate sul passeggino, e prestare maggiore attenzione ad eventuali fratellini maggiori. Soprattutto i papà potranno giocare finalmente un ruolo pienamente attivo, permettendo al bambino di abituarsi al loro contatto e non a quello esclusivamente materno.

Fascia porta bebè: i vari modelli

fascia porta bebè modelli
Fonte: Web

Naturalmente esistono tipologie diverse di fascia porta bebè, ma in generale i più diffusi sono:

  • Fascia porta bebè lunga: possono essere elastiche (più confortevoli e facilmente indossabili, ma sconsigliate all’aumento di peso del bambino) o rigide, con cui si guadagna in durata.
  • Fascia porta bebè ad anelli: sono sicuramente le più semplici da mettere, ma alla lunga possono risultare dolorose dato che tutto il peso tende a gravare su una sola spalla, soprattutto se vengono portate a lungo.
  • Fascia porta bebè Mei Tai: si tratta di fasce con supporti più strutturati, molto più simili ad un marsupio per neonato. Ha una misura unica e, benché non sia adatta per i bambini appena nati, con la giusta dose di attenzione è comunque possibile trasportarli.

Anche l’elenco dei prezzi è estremamente variabile, ma indicativamente il costo di una fascia porta bebè si aggira dai 30 ai 60 Euro, ed è sempre preferibile rivolgersi a marchi conosciuti, che rappresentano una garanzia di maggiore affidabilità. Su Amazon.it, ad esempio, ne esiste un’ampia varietà per tutte le esigenze, anche economiche.

Fascia porta bebè fai da te

fascia porta bebè fai da te
Fonte: Web

Occorre prestare molta attenzione alle fasce porta bebè fai da te, perché, per quanto possano sembrare semplici, questi accessori sono davvero molto importanti per l’equilibrio del bambino, e produrne una di scarsa qualità o durata potrebbe risultare davvero molto dannoso.

Se tuttavia siete esperte del DIY e vi ritenete capaci di produrre una perfetta fascia porta bebè, vi sarà sufficiente seguire passo passo queste semplici indicazioni:

  1. Prima di tutto procuratevi del tessuto (dato che dovrà accogliere un bebè è preferibile optare per tessuti naturali come il cotone, piuttosto che su quelli artificiali), ago e filo (o macchina da cucito), anelli, nastro adesivo di carta e spille.
  2. Dopo aver ritagliato un pezzo di stoffa (flessibile ma che sia resistente) lungo circa 2,2 metri e alto 1, create un orlo sui tre lati della stoffa con uno spessore di circa 6 mm o poco più del bordo del tessuto sul rovescio, fissate con spille e cucite, lasciando un lato non orlato.
  3. Piegate e ripiegate a fisarmonica il lato non orlato del tessuto per la lunghezza, piegate il materiale lungo il lato lungo come un ventaglio,tutto in modo che le pieghe risultino appena più grandi del diametro degli anelli. Per evitare che il tessuto possa riaprirsi perdendo le pieghe fermate con del nastro adesivo di carta.

Come vedete il procedimento non è effettivamente complicato, ma teniamo a ripetere che il risultato deve essere un prodotto stabile, durevole e affidabile, in modo che il vostro bambino possa sentirsi perfettamente al sicuro e a proprio agio.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!