Una startup con una fortissima impronta femminile, diventata oggi una solida realtà nel settore femtech: così si può definire Kegg, che dopo aver lanciato una campagna Indiegogo nell’estate del 2019, ha vinto il Forwards Thinker Award alla conferenza CES 2019 a Las Vegas ed è entrata nella selezione delle 50 migliori startup tra 800 candidati che hanno presentato il loro prodotto al prestigioso festival SXSW di Austin, in Texas, a marzo.
L’idea di lanciarla sul mercato l’ha avuta Kristina Kahojova, oggi CEO del brand, anche in base alla propria esperienza personale, alla ricerca di un sistema che la aiutasse a regolarizzare il ciclo mestruale e che non fosse la pillola anticoncezionale. Kegg è infatti un dispositivo che aiuta a capire quali sono i giorni fertili di una donna basandosi non sulla temperatura basale, che da anni è considerato il criterio principale per valutare i giorni “fecondi”, ma sul muco cervicale, ovvero su quella che, a tutti gli effetti, è una parte delle normali perdite vaginali che ognuna di noi ha nel corso del ciclo mestruale.
Generalmente il muco cervicale indica una particolare fertilità da due a quattro giorni prima del giorno dell’ovulazione, diversamente dalla misurazione della temperatura basale, che è più alta dopo l’ovulazione. Tuttavia Kegg non si pone come unico obiettivo la fertilità femminile, come la stessa CEO ha spiegato a Forbes:
La nostra visione non è solo quella di aiutare le donne a concepire, ma anche di consentire cure preventive per la fertilità, controllo delle nascite naturale e gestione della menopausa nel prossimo futuro.
Come detto, l’idea di creare questo dispositivo, da utilizzare in combinazione con un’app, è venuta a Kristina proprio sulla base della sua storia: la donna, infatti, nella ricerca di un figlio, ha ricevuto dal ginecologo il suggerimento di “misurare” i propri fluidi vaginali, ma, affinché la misurazione fosse affidabile, Kahojova ha capito che c’era bisogno di un dispositivo pensato appositamente.
In realtà esisteva un dispositivo simile prima del Kegg – ha spiegato a Vogue Japan – Ma era troppo grande e pesante per essere trasportato ed era piuttosto rumoroso, inoltre aveva un cavo metallico collegato a uno strumento di misura, si poteva usare solo da sdraiate e si doveva aspettare un po’ prima di avere i risultati. Quindi ho deciso di creare il mio dispositivo, che avrei usato ogni giorno.
Kegg ha inoltre un altro scopo, altrettanto importante: può infatti essere usata per allenarsi con i famosi esercizi di Kegel, che permettono di mantenere elastico il pavimento pelvico.
Se siete curiose di scoprire come funziona questo dispositivo, sfogliate la gallery.
Come funziona
Kegg è un dispositivo che monitora gli elettroliti del muco cervicale con un metodo chiamato bio-impedenza; è sufficiente inserirlo nella vagina e ripetere più volte i movimenti di “stringere” e “allentare”, insomma gli esercizi di Kegel. L’apparecchio trema e un sensore in punta raccoglie i dati raccolti, che vengono poi analizzati sul cloud e inviati all’app dedicata dell’utente.
In collegamento con l'app
Sono sufficienti due minuti affinché Kegg, attraverso l’app, valuti lo stato del muco cervicale; una volta usato lo strumento può essere riposto nella sua confezione, dopo essere stato lavato semplicemente con acqua.
Per gli esercizi di Kegel
Kegg può però essere usato anche solo per praticare gli esercizi di Kegel, pur senza dare informazioni circa il loro svolgimento corretto da parte dell’utilizzatrice.
Contro i problemi di fertilità
Alla base del lavoro del team di Kegg, gestito da donne, c’è anche l’idea di aiutare altre donne a scoprire in anticipo eventuali problemi di fertilità; ad esempio, si stanno conducendo diversi studi clinici per rilevare il “modello” di muco cervicale che presentano le donne con carenza di progesterone, l’ormone essenziale per la gravidanza e il parto, per capire come intervenire precocemente per facilitare la strada verso la gravidanza anche a queste ultime.
Il costo (con rimborso)
Sul sito ufficiale di Kegg la pallina due in uno costa 275 dollari, ma Kristina e il suo team sono così sicure del risultato da offrire un rimborso alle clienti che, dopo averlo provato per tre cicli consecutivi, non si ritengano soddisfatte.
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