Perché Gianna Nannini ha chiamato la figlia Penelope
Gianna Nannini ha sempre difeso la sua scelta di maternità over 50, contro ogni critica. E ha spiegato perché la sua bimba si chiama Penelope, come la paziente moglie di Ulisse.
Gianna Nannini ha sempre difeso la sua scelta di maternità over 50, contro ogni critica. E ha spiegato perché la sua bimba si chiama Penelope, come la paziente moglie di Ulisse.
“Ti chiamerò Penelope perché mi hai aspettato tanto prima di nascere. Hai aspettato che fossi pronta. Per tre volte non lo sono stata, ma oggi lo sono. Tu, il più grande amore della mia vita, arrivi dopo il dolore profondo e lo shock. Ma ci ho creduto pienamente, e ho sentito la forza per riuscirci, e ti ho desiderata così tanto che oggi, mentre ti scrivo, ti ho dentro di me.”
Così iniziava la lettera che, nel 2010, Gianna Nannini ha voluto scrivere per Vanity Fair; parole dolcissime, dedicate alla figlia, allora ancora nel suo grembo, che spiegavano il motivo per cui la rocker senese l’avrebbe chiamata così; come la paziente moglie di Ulisse, che lo aspettò per vent’anni, prima del suo ritorno a Itaca.
Del resto, Gianna Nannini quella figlia l’aveva desiderata, sognata e voluta a lungo, lottando per riuscire a realizzare il desiderio della maternità anche contro i pregiudizi e l’opinione di chi la giudicava troppo “anziana” per mettere al mondo una creatura.
All’improvviso tutti si sono dimenticati della libertà e del diritto che ha ciascuno di noi di fare quello che vuole, quando e con chi vuole.
Disse Nannini intervistata da Tv Sorrisi e Canzoni, proprio a proposito delle polemiche che si erano scatenate in seguito alla notizia della sua gravidanza. E la cantante, del resto, non è mai andata giù morbida con quanti hanno criticato la sua scelta, rimarcando soprattutto il grande divario culturale legato al sesso, e a quanto incida l’essere uomo o donna rispetto a certe decisioni.
La Bibbia parla di madri a 70 anni – ha detto in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – Se Rod Stewart fa un figlio a 65 nessuno dice nulla. Invece con me si parla di questo e non della mia musica.
È, in fondo, un tema su cui la battaglia ideologica appare sempre piuttosto calda; anche se, soprattutto negli ultimi anni, Gianna Nannini non è certo l’unica ad aver scelto una maternità over 50.
Nel 2017 la cantante ha deciso di abbandonare l’Italia per trasferirsi a Londra, assieme alla sua bambina e alla compagna Carla, come scritto nell’autobiografia Cazzimiei, soprattutto per tutelare la piccola Penelope garantendo a Carla di poter usufruire della stepchild adoption, non ancora prevista dal nostro ordinamento.
Non ci sono leggi, in Italia, che mi garantiscano cosa succederebbe a Penelope se me ne andassi in cielo. Quindi me ne vado in questo Paese, l’Inghilterra, dove sono rispettata nei miei diritti umani di mamma.
Nannini è sempre stata piuttosto reticente anche circa le modalità attraverso cui si è verificata la sua gravidanza, proteggendo quel sacrosanto diritto alla privacy che prevede che anche se sei un personaggio famoso non hai l’obbligo di spifferare nel dettaglio gli affari tuoi.
È, senz’altro, una maternità fuori dagli stereotipi ordinari quella di Gianna Nannini, quella che se ne infischia dell’età ed è pronta a tutto, persino ad emigrare all’estero, per garantire la tutela di ogni diritto dei propri figli; intelligentemente, inoltre, Gianna ha scelto di non esporre la sua bambina sui social.
Oggi Gianna Nannini, dopo la maternità, ha cominciato una nuova fase della sua esistenza, dove il primo posto è sempre e solo occupato da lei… La sua meravigliosa creatura.
Il successo per Gianna Nannini arriva soprattutto con il singolo America, uscito nel 1979 e inserito nell’album California, la cui copertina raffigura la Statua della libertà che impugna un vibratore a stelle e strisce.
Nel 1981 esce G.N. e il singolo estratto, Vieni ragazzo, la vede partecipare per la prima volta al Festivalbar 1981, dove arriva seconda.
Con una carriera quasi quarantennale, Gianna Nannini ha alle spalle moltissimi successi, da Fotoromanza a Bello e impossibile, da I maschi fino a Meravigliosa creatura.
Ho fatto solo una cura contro l’infertilità per rimanere incinta più facilmente – ha spiegato Gianna Nannini in un’intervista a Vanity Fair del 2011 – Niente bombe ormonali. Parecchie mie amiche hanno fatto le terapie di cui parla lei [le cure ormonali, ndr.] e, in effetti, si sono rovinate la salute. Io, invece, non solo non sono ingrassata, ma sto molto meglio di prima. È scientificamente provato che fare un figlio dopo i cinquant’anni fa bene: aiuta il ricambio delle cellule. Mi è pure migliorato il fisico. Dovrebbe vedermi nuda.
Nella stessa intervista Gianna Nannini ha ribadito quel che pensa a proposito di chi la critica per la sua gravidanza avvenuta in età “matura”.
Forse una mamma che nella vita ha raggiunto quello che voleva può dare qualcosa in più a un figlio. Non è detto che una donna di una certa età debba essere per forza una cattiva madre. Anche essere troppo giovani può essere un problema. Bisogna aspettare, vedere come crescono i figli. Se è stato sbagliato oppure no, lo si può dire solo dopo […]
Io sono per la libertà fin dove non si lede quella degli altri. Quando un figlio viene al mondo, è vita che nasce. Non si può giudicare.
Nella lettera scritta per Vanity e indirizzata a Penelope Gianna Nannini fece cenno alle precedenti gravidanze che non erano andate a termine.
La prima volta successe dopo aver partecipato alla marcia della pace di Assisi contro la guerra in Kosovo, nel 1999. Ero incinta di un mese, probabilmente lo sforzo fu eccessivo […] La seconda fu durante il periodo di Amiche per l’Abruzzo, il 21 giugno 2009. Pensavo che sarei arrivata sul palco con il mio bambino nella pancia. E invece lo persi dopo tre mesi […] Però oggi guardo Penelope e penso che una ragione ci fosse: doveva nascere lei.
Gianna ha parlato anche della sua bimba, dicendo:
… Ha anche una voce pazzesca. Mia madre mi ha detto: ‘Oh Gianna, ma la tu’ figliola c’ha la voce più bella della tua’. Del resto abbiamo messo il cordone ombelicale sotto la rosa[…] È una tradizione toscana: se prendi un pezzettino di cordone e lo seppellisci nella terra vicino a una pianta di rose, alla bambina verrà una bella voce. La mia mamma lo aveva fatto con il mio e io ho fatto lo stesso con il suo, nel giardino della nonna.
Cosa ne pensi?