La depressione post partum o postnatale è una bestia nera con cui milioni di neo mamme in tutto il mondo si trovano ad avere a che fare, ma sbaglia chi pensa che a soffrirne possano essere solo le donne.

Anche molti neo papà, infatti, manifestano il Baby Blues, tanto che ci sono circa 3 milioni di nuovi casi ogni anno in America, e un totale, a livello mondiale, del 10% di uomini che cadono in depressione dopo la nascita di un figlio.

Molti uomini si vergognano ad ammettere di essere depressi, perché il tema è ancora oggettivamente stigmatizzato dalla società: si tende a credere, infatti, che solo chi porta in grembo un figlio possa non essere in grado di affrontare la nuova vita dopo la nascita o i cambiamenti del proprio corpo, relegando spesso i padri a un semplice ruolo di “comprimari”, o comunque di soggetti toccati in maniera molto limitata dall’evento.

Quasi che, non avendo partorito, non possano permettersi di sentirsi sconvolti, impreparati o, appunto, depressi dall’arrivo del bebè, con tutta la serie di stravolgimenti naturali che la cosa comporta.

Invece, molti padri sperimentano l’isolamento, la sindrome dell’abbandono, la sensazione di esclusione dal nucleo familiare, fattori che li portano a uno stato di abbattimento e malinconia in tutto e per tutto simile a quello provato dalle mamme.

Per questo, la testimonianza di questo papà è davvero importante per capire che la depressione postnatale va rispettata, qualunque persona essa tocchi.

Ross Hunt è il papà di Isabella, una bambina di circa due anni, e nel 2018 le ha scritto una lettera davvero molto toccante, pubblicata sul suo blog, proprio per parlare apertamente con lei della depressione che lo ha colpito dopo la sua nascita. Leggete le sue parole, che sono davvero molto significative.

Isabelle,

Questa sarà una lettera difficile da scrivere, ma probabilmente ancor più difficile da leggere. Ma non preoccuparti. Starò con te mentre la leggi.

Non ti lascerò sola. Adesso hai 11 mesi. Sarà molto più semplice parlare di questo argomento, se prima leggerai questa lettera. Inoltre, voglio che tu sappia tutto da me, e non debba scoprirlo da qualche altra parte.

Vedi, quando sei nata ho avuto quella che si chiama depressione postnatale. Non so quanti anni avrai mentre leggerai, che cosa saprai della depressione, o quanto riuscirai a capirne. Ma in ogni caso sono qui con te per parlarne. Potrebbe sembrarti poco carino, ma per le prime dodici settimane dopo la tua nascita, non mi piacevi molto.

Alcune delle cose qui sotto saranno difficili da leggere, ma è molto importante che io sia onesto con te, anche se per te non sarà semplice ascoltarmi.

C’erano volte in cui ti odiavo. Mi sono pentito di averti avuto e ho pensato che la mia vita fosse stata rovinata dalla tua nascita. So che è difficile da leggere, ma credimi, è anche incredibilmente difficile da scrivere.

Sarò onesto e ti dirò che i primi giorni della tua vita sono quelli che ho trovato più difficili. Di tanto in tanto faccio  fatica anche oggi, e non sono certo un papà perfetto. Mi sarebbe piaciuto che tutto questo fosse stato facile per me, ma, per qualche ragione, non è stato così.

Ma devi sapere questo: io non sono quel sentimento. Vedi, c’è qualcosa, dentro il papà, che si chiama depressione. È lì da molto tempo e probabilmente rimarrà sempre lì, in qualche modo. Ma non ho mai pensato che avrebbe addirittura cercato di farmi pensare che tu non mi piacevi.

Vedi, la depressione può indurre una persona a pensare cose orribili senza che le possa controllare, e farla sentire infelice, arrabbiata o, peggio ancora, può fare in modo che quella persona non senta nulla. E questo è quello che spesso mi ha fatto.

Niente di tutto ciò è successo per colpa tua. Non voglio che tu senta alcuna responsabilità in tutto questo. Sei stata una neonata fantastica, e spero che tu sia una bambina fantastica, ma non importa. Alla mia depressione non importava quanto tu fossi buona o cattiva, mi stava solo dicendo di non amarti e di andarmene.

Ma per fortuna, non l’ho ascoltata. La mia vita potrebbe essere molto diversa, ora, se l’avessi fatto. Ma in fondo, sotto tutte le insofferenze, la paura e la depressione, c’era un amore che sapevo esserci, ma che faticavo a vedere. Quell’amore, insieme al sostegno della mamma, mi ha fatto andare avanti.

Spero che ciò che siamo ora, adesso che leggi questa lettera, sia sorprendente. Spero che ci ameremo ancora molto, che sarà possibile parlare di tutto, e che saremo ancora tutti insieme, come una famiglia felice. Chi lo sa, potresti non essere più la nostra unica figlia: potremmo avere avuto il secondo, o il terzo bambino.

Qualunque cosa stia succedendo nella tua vita ora, e qualunque sia la direzione in cui stai andando, ti basti sapere questo: non importa quanto mi sentissi male allora, ti amerò per sempre. So che avrai delle domande al riguardo. E io vorrò sempre essere la persona con cui potrai parlare di qualsiasi cosa. Questa lettera era solo un modo per iniziare la conversazione. 

Con amore,

Papà“.

Non commuoversi di fronte alle parole, oneste e senza filtri, di Ross, è praticamente impossibile, e danno l’idea di quanto grande e puro sia l’amore di questo papà per la sua piccola Isabelle.

Ma Ross non si è fermato qui: si è aperto anche con noi, accettando di raccontarci a cuore aperto la sua lotta con la depressione postnatale e come è riuscito a combatterla, per godersi davvero la sua bambina.

Sfogliate la gallery per leggere quel che ci ha raccontato e per vedere quanto lui e Isabelle siano belli insieme.

"Quando sei nata ti odiavo": la depressione postpartum che colpisce anche i papà
Fonte: Courtesy Ross Hunt
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