Molte di noi conoscono fin troppo bene l’eterna lotta per la divisione delle faccende domestiche.
È proprio perché stanca di dover continuamente chiedere aiuto al compagno, senza mai riceverne in maniera spontanea, che Constance Hall, blogger australiana mamma di quattro figli (e in attesa del quinto) ha scritto un lungo post su Facebook. Per sfogarsi rispetto allo scarsissimo aiuto ricevuto dal partner in merito non solo alla gestione dei figli, ma anche della casa.
È un problema che moltissime donne, costrette a un infinito inseguimento di mariti e partner pigri per “elemosinare” un minimo supporto (che vada al di là di quello puramente morale!) condividono, e non a caso il post di Constance si è guadagnato migliaia di visualizzazioni e l’appoggio, sincero, di tantissime “desperate housewives” che sono “desperate” solo rispetto all’atteggiamento degli uomini di casa.

Per carità, quella di Constance non è una lamentela che manifesta un’insoddisfazione generale rispetto al rapporto con il proprio partner, ma un sfogo in un momento di particolare nervosismo, che è assolutamente comprensibile.

“Recentemente, mentre mi lamentavo del fatto che io facessi assolutamente tutto quel che riguarda la gestione della casa con un gruppo di amici, qualcuno mi ha detto ‘Se vuoi un aiuto devi essere specifica… Chiedilo, noi non possiamo leggervi nella mente’.
Quindi l’ho provato, chiedendo… Specificamente.
‘Puoi portare fuori il bidone?’
‘Puoi alzarti con i bambini? Sono un pochino stanca visto che l’ho fatto da sola per 329 anni’.
‘Puoi andare in lavanderia? Ho fatto 3 carichi di lavaggi e mi sono fatta male, ho preparato il pranzo, ho recuperati tutti i libri scolastici per i bambini, mi sono occupata della merda galleggiante nello stagno’.

E sì, avevano ragione … Dannazione, lo ha fatto veramente.

Ma ero esausta a dover ricordare quello che dovevo chiedergli di fare, rompere continuamente le scatole.
E sai cosa è successo nel momento in cui ho smesso di chiedere?

NULLA. Di nuovo.

E così sono giunta alla conclusione che non è il tuo lavoro chiedere se ho bisogno di aiuto, non è il mio lavoro scrivere liste del cazzo… Ho già abbastanza dannate cose di cui occuparmi e insegnare a qualcuno come considerare me e il mio ridicolo carico di lavoro non rientra fra queste.

Fallo e basta.

Pensa semplicemente all’altro, a cosa serva per mandare avanti questa dannata casa. Uno di voi lavora mentre ha i piedi per aria?
Uno di voi è in giro con gli amici mentre l’altro sbuccia il trentesimo frutto del giorno?
Qualcuno di voi ha tutto il peso su di sé?

Perché quando le seccature si fermano, quando non si domanda più, quando non ci sono più elenchi…
Tutto quello che rimane è un risentimento silenzioso. E questo, amici miei, è il cancro delle relazioni.
Non spetta a nessun altro insegnarti la tua considerazione. Questo è il tuo lavoro.

Per una volta lava i piatti del cazzo senza che ti venga chiesto”.

Stanca del compagno che non l'aiuta, una mamma di 4 figli ha scritto questo post
facebook @constance hall
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