Ci avviciniamo all’inizio della scuola 2019: a settembre tutta Italia, chi prima, chi poi, tornerà sui banchi. Ogni anno è la stessa storia, ogni anno si avverte palpabile l’ansia della ripresa. Non è un’ansia che riguarda solo alunni e studenti, ma che coinvolge anche le loro famiglie, genitori, fratelli, sorelle. Perché la scuola diventa parte integrante della giornata di ognuno e ogni giorno è un mattone verso il futuro. Nessuno sa cosa ci riservi, ma dobbiamo fare del nostro meglio per essere felici. Ed essere felici passa anche per apprendere quello che ci piace fare e imparare come farlo.

Ecco qualche consiglio utile per la ripresa dell’anno scolastico e tutte le date di inizio scuola 2018.

Il giorno d’inizio scuola 2019 regione per regione

Inizio scuola 2018
Fonte: Pixabay

Questi i giorni fissati per l’inizio della scuola a settembre 2018 regione per regione.

  • Abruzzo: 16 settembre
  • Basilicata: 11 settembre
  • Calabria: 16 settembre
  • Campania: 11 settembre
  • Emilia-Romagna: 16 settembre
  • Friuli-Venezia Giulia: 12 settembre
  • Lazio: 16 settembre
  • Liguria: 16 settembre
  • Lombardia: 12 settembre
  • Marche: 16 settembre
  • Molise: 16 settembre
  • Piemonte: 9 settembre
  • Puglia: 18 settembre
  • Sardegna: 16 settembre
  • Sicilia: 12 settembre
  • Toscana: 16 settembre
  • Trentino: 15 settembre
  • Umbria: 11 settembre
  • Valle d’Aosta: 12 settembre
  • Veneto: 11 settembre
  • Provincia autonoma di Bolzano: 5 settembre

4 utili consigli per prepararsi al primo giorno di scuola

1. Il primo giorno in assoluto

Il primo giorno di scuola in assoluto, si può rischiare che il bambino avverta come problematico il distacco dalla propria casa. Serve innanzi tutto quindi rassicurarlo: al ritorno, uno dei genitori o entrambi, saranno al cancello di scuola ad aspettarli. Bisogna spiegargli anche che a scuola ci saranno altri bambini, che i maestri lo aiuteranno a imparare cose divertenti. Far comprendere ai nostri piccoli che l’istruzione può essere un gioco avvincente potrebbe risultare stimolante. Non sarà facile – per esempio alcune scuole dell’infanzia chiedono ai genitori di restare nei paraggi – ma bisognerà essere fermi e rassicuranti. I bambini percepiscono tutto, anche i nostri dubbi e le paure, siamo noi in primis a doverli rasserenare.

2. Un breve ripasso

Inizio scuola 2018
Fonte: Pixabay

Se non ci sono stati compiti delle vacanze, con l’eccezione di qualche lettura, potete invitare i vostri figli, senza coercizione però, a ripassare qualcosa, una o due settimane prima dell’inizio della scuola. Il ripasso consiste nel riguardare ogni giorno qualche argomento tra quelli più importanti delle materie principali: italiano, matematica, lingua straniera per esempio. Con i più piccoli potete provare a organizzare dei giochi a quiz, con delle domande mirate al ripasso stesso. Con i più grandi può prevalere il senso di responsabilità: fate loro capire che sarà più facile capire e imparare cose nuove e dovranno studiare di meno in un secondo momento.

3. Modificare la routine

Dopo un’estate di sonnellini fuori orario, giochi sfrenati fino a tardi e una routine completamente sconvolta, il ritorno a scuola può essere traumatico. La routine quotidiana va modificata pian pianto, anticipando lentamente l’orario della nanna e del risveglio, non eccedendo con i sonnellini pomeridiani e cercando di tornare quanto più possibile alla modalità-autunno. I primi giorni sarà un po’ più difficile se farà caldo, per questo è importante che il tutto sia molto graduale.

4. Aiutare a comprendere i lati positivi

Inizio scuola 2018
Fonte: Pixabay

Alcuni bimbi potrebbero nutrire sospetto o addirittura rigetto per l’istituzione scolastica. A meno di un trauma – che è materia per professionisti – lo si può aiutare a vedere le cose da un altro punto di vista. Quali sono le ragioni per cui ogni giorno è importante apprendere cose diverse? Quali sono le ragioni per cui è importante imparare a condividere con gli altri? Quali le ragioni per cui l’essere umano crea le cose che crea, sia in termini di arte, sia in termini di tecnologia, sia in termini di legami, affetti? Bisogna spiegare questo ai bambini.

La scuola è un obbligo fino a 16 anni ma non deve essere considerato qualcosa di negativo. Però è importante trovarne i punti forti per ognuno, quelli che andranno a costituire la motivazione, dettata da un’inclinazione personale. È quella che deve emergere ed è compito dei genitori incoraggiarla.

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