Se hai l’istinto di “mangiare” i tuoi bambini sei un bravo genitore. Ad affermarlo è la scienza, che ha anche dichiarato che questo desiderio non è solo naturale ma anche salutare. Vediamo perché.

L’aspetto innocuo e ‘paffutello’ dei bambini spinge molte persone a innamorarsi di loro. Questo loro aspetto dolce e innocente ci fa desiderare di accudirli e persino di mangiarli. Per quanto possa sembrare strano, queste compulsioni fanno parte di un meccanismo del tutto naturale legato all’evoluzione.  Sono inoltre dovute a emozioni positive e attaccamento sano.

Non solo. Queste sensazioni possono aiutarci a ridurre i nostri livelli di stress, rilasciando energia repressa e sovraccarico emotivo. Sono diversi gli studi che, negli anni, hanno fornito informazioni sui fondamenti biologici del caregiving umano, dando una spiegazione neurobiologica del motivo per cui sentiamo questi impulsi.

Secondo varie ricerche nel campo dell’etologia (la branca che studia comportamento umano e dell’organizzazione sociale dal punto di vista biologico), i bambini sono così adorabili nell’aspetto proprio perché, in questo modo, attivano nell’adulto quel senso di protezione e cura che ben conosciamo (un meccanismo di conservazione della specie maturato nel corso dei millenni).

L’etologo Konrad Lorenz ha affermato che, nel corso degli anni, siamo arrivati ​​ad associare inconsciamente i visi rotondi e gli occhi grandi alla dolcezza e all’innocenza tipica dei bambini.

In una presentazione al Journal of Proceedings of the National Academy of Science (PNAS), un team di ricercatori ha testato l’impatto dell’aspetto ‘dolce’ del bambino su 122 studenti universitari. Usando tecniche di morphing, gli studiosi hanno sottoposto al campione di studenti fotografie di 17 visi infantili. Da quelli tondi e paffuti con occhi grandi e naso piccolo a quelli più allungati con occhi piccoli e naso grande.

I risultati hanno dimostrato che le foto dei bambini con i visi più tondi avevano suscitato un più forte impulso negli studenti a prendersene cura e a ‘mangiarli’.

Lo studio di Aragon e Dyer

I ricercatori Oriana Aragon, Rebecca Dyer, Margaret Clark e John Bargh hanno constatato che un’aspetto molto ‘carino’ nei bambini può far scattare in una persona sia sentimenti ‘positivi’ (come il desiderio di coccolare) che ‘negativi’ (come la sensazione di voler ‘mangiare’ il bambino).

Questa espressione dimorfa si verifica perché l’essere sopraffatti da emozioni positive può suscitare, nella mente dell’essere umano, comportamenti normalmente associati a emozioni negative.

Nel loro primo studio, ai partecipanti sono state mostrate immagini di bambini dall’aspetto molto dolce e ‘carino’. Queste persone hanno poi ammesso che, mentre visionavano le foto, hanno provato il desiderio di pizzicare le guance dei bambini e “mangiarli”. Questa sensazione è stata provata in modo meno intenso di fronte a foto di bambini meno ‘carini’.

“Quando vedi qualcosa di insopportabilmente carino, puoi avere una reazione molto positiva”, ha detto la ricercatrice capo, Oriana Aragon. “E i sentimenti travolgenti possono, per qualche ragione, sfociare in istinti ‘violenti'”.

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