Una Donna Cerebralmente Morta Dà alla Luce un Bambino
Questa è una storia d'amore e di coraggio, di una madre che ha rischiato tutto per il suo bambino, che è nato quando ormai lei era cerebralmente morta.
Questa è una storia d'amore e di coraggio, di una madre che ha rischiato tutto per il suo bambino, che è nato quando ormai lei era cerebralmente morta.
La storia di Karla Perez è una storia triste, ma non solo; è anche una storia di amore e di coraggio, la storia di una madre che sceglie di dare la vita, nonostante possa essere pericoloso per lei.
Karla ha 22 anni, è mamma di una bambina di tre anni ed è malata di artrite reumatoide giovanile, una malattia che rende l’essere incinta e mettere al mondo un figlio dei rischi.
Nonostante questo, la prima gravidanza di Karla non le dà alcun problema e quindi lei e il suo compagno decidono di provare ad avere un secondo figlio.
Ha così inizio la seconda gravidanza di Karla, che procede bene sino all’8 febbraio 2015 quando, mentre era nella sua casa in Nebraska, la ragazza dice di avere mal di testa e poi collassa.
Karla viene portata di corsa al Methodist Women’s Hospital, dove i dottori scoprono che ha un’emorragia cerebrale e che non si può far nulla per salvare il cervello.
Le settimane di gravidanza sono ancora troppo poche per poter far nascere il bambino con la speranza che sopravviva e allora la famiglia di Karla chiede ai dottori di mantenerla in vita con le macchine per portare la gravidanza più avanti possibile.
Trascorsi 54 giorni, il 4 aprile 2015, Karla, con un taglio cesareo, raggiunta la trentesima settimana di gravidanza, mette al mondo il suo secondo figlio, un neonato a cui viene messo il nome di Angel.
Karla muore due giorni dopo, ma Angel sta bene: al momento della nascita il suo peso è di poco più di due chili e le condizioni sono stabili; può nutrirsi solo attraverso un tubo e deve stare in incubatrice, ma i dottori dicono che a lungo termine non ci saranno complicazioni.
Angel crescerà senza la mamma, è vero, ma Angel potrà crescere e conoscere il mondo grazie a una donna che ha deciso di rischiare per dargli la vita, sino a perdere la propria, ed essere genitore vuol dire anche questo.
Creativa, disordinata, lunatica, con la passione per tutto ciò che è ottocentesco, ricorda Parigi o ha a che fare con Victor Hugo. Amo la letteratura, la moda, le camminate in montagna, i dolci al cioccolato e le serie televisive ...
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