Uno dei momenti più complicati ma al tempo stesso emozionanti per una futura mamma e un futuro papà è quello della scelta del nome per il bebè.

Sembra quasi di vederli, mentre si preparano per un confronto epocale, lei sdraiata sul divano, con le mani sul pancione, mentre ripete mentalmente la sua rosa di nomi preferiti, lui che cammina avanti e indietro sul tappeto, deciso a non cedere.

Che il nome sia per un maschietto o per una femminuccia, lo scontro sarà senza dubbio lungo e faticoso (e col senno di poi anche un po’ ridicolo).

Vengono scartati tutti i nomi che possono suonare strani se abbinati al cognome, tutti quelli che possono degenerare in nomignoli sgradevoli, quelli che ricordano un parente sgradito, un’ex da cancellare per sempre o un amico di infanzia insopportabile.

Lui propone il nome del suo mito sportivo, lei di quel personaggio che ama tanto nel suo libro preferito.

Alla fine, dopo ore di discussione, il nome viene trovato e miracolosamente accontenta tutti e due.

Ma alt! Una nuova domanda sorge: e se il nome prescelto fosse troppo comune?

Rassicuratevi, futuri genitori: innanzitutto non tutti ci impiegano delle ore a scegliere il nome del nascituro e si trovano d’accordo senza troppa fatica; poi, grazie all’Istat, è possibile sapere quanto un nome è popolare.

Infatti l’Istat, l’istituto nazionale di statistica, dispone di un contatore dei nomi per anno di nascita; in questo modo è molto semplice sapere se il nome per cui si ha optato è poco o molto diffuso.

Basta collegarsi a questa pagina sul sito dell’Istat e inserire il nome e il sesso del neonato per sapere la serie storica del numero di nati iscritti in anagrafe con quel nome, dal 1999 all’ultimo anno disponibile.

Sono poi presenti le graduatorie dei nomi più diffusi ogni anno.

Per esempio il nome maschile più diffuso del 2013 è Francesco, insieme ad Alessandro ed Andrea, mentre per le femmine è Sofia, con Giulia e Aurora.

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