Sono i primi del Novecento – e forse anche qualche decennio prima – quando si diffonde il ricorso da parte delle neomamme alle nutrici, altresì conosciute come balie. Un’abitudine ricorrente tra le classi agiate, che affidano il neonato a un’altra puerpera affinché provveda all’allattamento del bambino. Unica caratteristica richiesta alla balia è di essere robusta: deve riuscire a nutrire sia il suo neonato sia quello a lei affidato, mantenendosi in buona salute per evitare la trasmissione di malattie. Non sono tuttavia solo le donne ricche a ricorrere all’aiuto della nutrice, che è un supporto fondamentale anche per madri che soffrono di mancanza di latte o di malattie che impediscono loro di prendersi cura del neonato.

Una scelta ottimale: oggi non è un segreto che il latte materno sia l’alimento migliore per tutti i neonati, sia per quelli sani e nati a termine, sia per quelli con patologie e/o prematuri. La composizione del latte materno risponde infatti il più possibile alle molteplici esigenze del lattante, modulandosi in ogni fase della sua crescita. La peculiarità dei nutrienti, le componenti enzimatiche ed ormonali, i fattori di crescita ed anti-infettivi lo rendono un alimento unico ed inimitabile. Ma come si fa se la mamma, per diverse ragioni, non riesce a produrre latte? La risposta dell’ospedale Maggiore Policlinico e di Fondazione Irccs Ca’ Granda è Nutrici – Banca del Latte Umano Donato della Clinica Mangiagalli Milano, servizio inaugurato qualche giorno fa.

Il cuore del progetto è facilmente intuibile: si tratta di raccogliere il latte materno donato dalle madri per nutrire nelle primissime, delicatissime fasi che seguono la nascita i cuccioli prematuri – sono 35mila ogni anni in Italia, dei quali più di 5mila con un peso inferiore a 1,5 kg, meno della metà di un bambino nato a termine – dando loro più chance di sopravvivenza grazie a un alimento preziosissimo che altrimenti non potrebbero avere. Già, perché non tutti i neonati prematuri, proprio per via della loro nascita pre termine, possono avere il latte della propria mamma ed è per questo motivo che è stata creata ad hoc la Banca del Latte Umano Donato.

Le donatrici di latte vengono selezionate, il loro latte viene raccolto, controllato, pastorizzato e infine dato ai neonati che ne hanno bisogno. Il progetto è di ampio respiro e consente a tutte le mamme in buona salute che stiano allattando di fare un gesto di solidarietà importantissimo per il futuro di tanti bambini e, quindi, della nostra società: è sufficiente prenotarsi per un colloquio con gli specialisti della clinica Mangiagalli che richiederanno la compilazione di un modulo e la disponibilità di sottoporsi a un prelievo di sangue.

Sul sito del progetto “Nutrici” si trova un video con un’intervista alla dott. ssa Paola Roggero, responsabile del Centro Nutrizione a Partenza Neonatale Irccs Ca’ Grande – ospedale Maggiore Policlinico:

Se pensiamo al bambino nato prima del termine, non dobbiamo dimenticare che questo bambino ha interrotto un percorso di crescita quale quello che si realizza durante il terzo trimestre, in cui avviene un’importante crescita sia in termini quantitativi che qualitativi. Un bambino che nasce prima del termine si trova in una situazione di emergenza nutrizionale ed è pertanto importante attuare una nutrizione parenterale per via endovenosa che mimi la nutrizione materno-fetale. […] Il latte donato è un latte sicuro in quanto donato da nutrici ritenute idonee e perché conservato, pastorizzato, controllato in un luogo dedicato qual è quello della Banca del Latte.

La Banca del Latte si avvale delle competenze del Centro di Nutrizione a Partenza Neonatale attivo dal gennaio 2004 per approfondire aspetti e problemi legati a gastroenterologia e nutrizione neonatale, con particolare attenzione alla gestione del neonato gravemente prematuro. L’esigenza di un Centro che si occupasse non solo di problematiche nutrizionali cliniche, ma anche della prevenzione di malattie secondarie a malnutrizione è scaturita dalla consapevolezza dell’estrema criticità dello stato di salute di questi piccoli bambini. La struttura a tal proposito è attrezzata con apparecchiature all’avanguardia che permettono agli esperti di formulare programmi nutrizionali personalizzati e di monitorare i piccoli pazienti nel tempo.

Amiche, a noi questo sembra un progetto stupendo e ci sembra altrettanto stupendo che ogni mamma, se lo vuole, possa contribuire con il suo latte. Voi che ne pensate?

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