Babysitter: guida completa alla scelta, alla retribuzione e agli adempimenti di legge
Come trovarla, quali sono i compiti e i requisiti e cosa dice la legge: ecco tutto quello che c'è da sapere sulla scelta della babysitter.
Come trovarla, quali sono i compiti e i requisiti e cosa dice la legge: ecco tutto quello che c'è da sapere sulla scelta della babysitter.
Ecco tutte le risposte ai dubbi più frequenti.
I genitori possono assumere una babysitter in maniera continuativa, che si occupi del o dei bambini quotidianamente – prima o dopo l’asilo o la scuola, ad esempio – per motivi lavorativi. Molto spesso, infatti, è difficile far combaciare gli orari delle strutture educative con quelli della maggior parte di uffici, negozi e, più in generale, della maggior parte delle attività professionali.
Al di là delle necessità legate alla sfera lavorativa, però, i genitori possono aver bisogno di una babysitter, occasionalmente o regolarmente, per poter dedicare del tempo a se stessi, alle proprie passioni, alla propria relazione o ai loro amici mentre i loro figli si divertono. Questo vale non solo per le persone che non hanno una rete di supporto familiare (come quella fornita dai nonni).
Le mansioni della babysitter possono variare a seconda delle necessità familiari, dal numero di ore e dalla frequenza con cui deve accudire il bambino o i bambini e, ovviamente, in base alla loro età.
In generale, la babysitter:
In alcuni casi, come quello delle ragazze alla pari, la babysitter può occuparsi anche di alcuni lavori di casa quando i bambini sono a scuola.
Le competenze di una babysitter sono una combinazione di competenze trasversali e competenze tecniche. Le prime includono caratteristiche personali – amore per i bambini, pazienza, empatia – e abilità interpersonali e comportamentali che aiutano a costruire relazioni e interagire con gli altri, come capacità di comunicazione e lavoro di squadra.
Tra le seconde ci sono non solo esperienze pregresse come babysitter, au pair, insegnante o educatrice – di cui è possibile chiedere delle referenze – ma anche certificazioni più specifiche, come la patente di guida, la certificazione di disostruzione, primo soccorso e RCP infantile e neonatale, esperienze con bambini con bisogni speciali o titolo di studio specifici come la laurea in scienze dell’educazione.
In sempre più Comuni d’Italia sono stati introdotti veri e propri elenchi di professioniste nell’accudimento e accompagnamento dei bambini che hanno superato corsi di formazioni e rientrano a pieno titolo in un albo professionale.
Molti comuni permettono di far incontrare domanda e offerta di lavoro mediando sulle esigenze delle due parti: in base al periodo, all’età dei figli e alle esigenze famigliari, viene proposta una rosa di nominativi tra cui scegliere per avviare una collaborazione. Questi strumenti permettono di agevolare l’incontro con una persona qualificata formata secondo competenze utili al lavoro di babysitting.
Navigando online è possibile trovare anche molte associazioni, agenzie, reti di professionisti che possano fare al caso nostro o siti web dedicati, come Sitly, Toptata e Le cicogne.
Anche il passaparola rimane un canale valido per poter trovare la persona giusta basandosi sulle esperienze pregresse di altri genitori o amici che potranno indicare una persona di fiducia e referenziata.
L’INPS riconosce le baby sitter come «coloro che prestano un’attività lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare del datore di lavoro».
La figura rientra dentro quella dei “lavoratori domestici”, che possono essere inquadrati con un contratto a tempo indeterminato o a termine e che secondo il CCNL sono compresi nella categoria “B super”, «riservata a chi svolge attività di cura e assistenza dei figli ed eventualmente, in aggiunta, attività di pulizia o preparazione pasti per la famiglia».
La retribuzione minima di una babysitter dipende dal numero di ore, oltre che dalla tipologia di rapporto lavorativo. Per avere un’idea, questi sono gli importi stabiliti a partire da gennaio 2023:
Per chi assiste minori di età non superiore a 6 anni spetta un’indennità mensile aggiuntiva. Il contratto stabilisce inoltre i minimi retributivi per i pasti, il numero massimo di ore giornaliere e permessi e ferie spettanti e le indennità variabili a seconda della mansione. È possibile seguire la pratica di assunzione autonomamente o rivolgersi a un CAF/Patronato.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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