Ciò che sta accadendo in Israele e Gaza è un orrore difficile anche solo da guardare: sono centinaia e centinaia le persone rimaste uccise, migliaia i feriti e decine sono attualmente tenuti in ostaggio, tra cui molti bambini.

Ma come spiegare questa situazione a dir poco drammatica ai nostri figli, qualora ce lo chiedessero o ne sentissero parlare? Come dare loro spiegazioni senza traumatizzarli? Alcuni psicologi hanno condiviso le loro idee in proposito, e dovremmo farne tesoro. Ecco cos’hanno specificato.

1 – Lascia che siano loro a guidare la conversazione

Prima di affrontare la questione di cosa comunicare a tuo figlio (e come), è importante sapere bene ciò che già sa, sottolinea Meghan Walls, psicologa specializzata in pediatria presso Nemours Children’s Health e docente associato di pediatria al Sydney Kimmel Medical College della Thomas Jefferson University.

Iniziare al conversazione in modo generico con una semplice domanda: “Cosa sai a riguardo?” può aiutarti a orientare la conversazione in base alla loro età e alla loro risposta.

“I bambini molto piccoli non necessitano di conoscere dettagli su conflitti, rapimenti o omicidi, a meno che non ne siano già a conoscenza. Tuttavia, se pongono domande su tali argomenti, anche se sono molto giovani, evitiamo di mentire”, afferma la dottoressa Walls.

“In effetti, i bambini piccoli non hanno ancora sviluppato una comprensione completa della distinzione tra fantasia e realtà. Quindi, se fanno una domanda del tipo ‘le persone muoiono?’ è appropriato rispondere con un sì, ma non è necessario approfondire ulteriormente l’argomento”, spiega.

2 – Limitare l’esposizione ai social e alle notizie

Ribadisci ai tuoi figli di evitare di cliccare su contenuti contrassegnati come “sensibili” sulle piattaforme social.

Se il tuo figlio è ancora troppo piccolo per avere un telefono o accedere ai social media, cerca di evitare di esporlo a notizie o discussioni relative a tali argomenti nella sua presenza.

3 – Dai loro modo di elaborare i sentimenti a riguardo

Qualora si sentissero sopraffatti dalle notizie che hanno letto o ascoltato, indirizzali al riconoscimento dell’auto-cura. “Incoraggiali a praticare attività che possono aiutarli a gestire lo stress e l’ansia, come esercizi di respirazione profonda”, suggerisce la dottoressa Dity Brunn, psicologa clinica.

“E se il tuo figlio sta vivendo una notevole angoscia o sta avendo difficoltà ad affrontare le immagini e i video che incontra, potresti valutare la possibilità di cercare l’assistenza di un professionista o di un consulente della salute mentale.”

4 – Sostienili sempre

Secondo la dottoressa Walls, il compito di un genitore è garantire la sicurezza del figlio. Occorre che gli chiedano: “Come posso aiutarti a sentirti meglio?”, dichiara la dottoressa.

La dottoressa Brunn consiglia di dire: “È spaventoso, ma al momento sei al sicuro.” Una frase semplice che però può “notevolmente contribuire a ridurre la confusione e la paura”, afferma la dottoressa. “Molte volte i genitori sono preoccupati di dire qualcosa di sbagliato, ma se si siedono, ascoltano e validano le emozioni dei loro figli, questo farà molto per il loro benessere”, sottolinea Walls.

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