Lavinia I.

chiede:

Esiste uno schema svezzamento raccomandato dai pediatri che è possibile seguire?

Le visite filtro con la pediatra del mio bambino sono così distanti l’una dall’altra e io mi trovo un po’ spaesata. Ho provato a chiedere qualche informazione in più ma ho il sospetto che la dottoressa mi consideri un’ansiosa e non sia molto disposta a spiegarmi bene.

Su internet trovo tante guide, fatte anche bene, ma mi chiedevo se esiste uno schema svezzamento approvato.

risponde:

Lo schema di svezzamento deve essere personalizzato in base al bambino. I principi di un corretto svezzamento li si possono trovare nel sito internet mammaepapà.it.

Riassumiamo qui i punti principali:

  • Mantenere un allattamento esclusivo fino al sesto mese di vita, dopodiché il bambino avrà necessità di integrarlo con un’alimentazione complementare. Lo svezzamento, che in casi particolari può essere anticipato fino al 4° mese di vita, non sostituisce l’allattamento, che va proseguito, ma lo completa.
  • Chiedere un consulto al proprio pediatra per un corretto svezzamento personalizzato (tutto dipenderà della crescita del bambino, della sua storia clinica e familiare, nel rispetto delle differenze etiche, culturali e religiose).
  • Realizzare pasti equilibrati e omogenei per garantire l’apporto di tutti i nutrienti necessari al bambino: offritegli frutta e verdura i stagione da agricoltura biologica. L’utilizzo delle farine (crema di riso, mais e tapioca, crema multi cereali) potrà essere presto sostituito da riso o pastina non integrali, l’uso di liofilizzati e omogeneizzati da prodotti freschi, facendo molta attenzione alla provenienza, meglio se certificati BIO.
  • Lasciate che il bambino mangi a tavola con tutti gli altri membri della famiglia e che sia libero di prendere il cibo dal piatto dei genitori, portarlo alla bocca per assaggiarlo: la sperimentazione è molto importante in questo periodo della vita poiché è ora che il bambino comincia a comprendere i differenti sapori e odori.
  • Introdurre precocemente i nuovi alimenti in corso di allattamento al seno potrebbe garantire un minor rischio di sensibilizzazione alle allergie. Per precauzione, è bene inserire i nuovi alimenti uno per volta, ogni 3-4 giorni adoperando maggior cautela in caso di bambino con dermatite atopica, allergia o storia familiare di allergia e in allattamento artificiale.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento