Un figlio invecchia il dna della mamma di 11 anni: i risultati della ricerca

Mettere al mondo un figlio invecchia il DNA di una donna. E neppure di poco. A sostenerlo è una ricerca scientifica, pubblicata su Human Reproduction e riportata anche su New Scientist, condotta dall'epidemiologa Anna Pollack della George Mason University in Virginia.

Mettere al mondo un figlio cambia la vita di una donna. Ma non solo, il corpo subisce importanti cambiamenti e crescere i figli non è certo una passeggiata. Le preoccupazioni, le ansie continue, il mettere loro costantemente al primo posto inevitabilmente a lungo andare fa invecchiare la donna prima del tempo. E a sostenere questa teoria, ora, c’è uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università George Mason di Fairfax, Stati Uniti d’America, che in base a una ricerca hanno determinato che avere figli accelera l’invecchiamento cellulare delle donne di ben 11 anni, più di due “nemici pubblici” come fumo e obesità.

La maternità invecchia il corpo e il DNA

i figli invecchiano il dna
Fonte: pixabay.com/it

Il corpo è il primo a risentire del cambiamento in atto, fin dai primi istanti dopo il concepimento. L’utero poco a poco diventa più voluminoso, comprime gli organi interni e provoca problemi di digestione e sbalzi di pressione arteriosa. Il sistema immunitario modifica il suo equilibrio, viene sottratto molto calcio alla mamma per costruire lo scheletro del bambino e il ferro è sempre carente. Tutte queste caratteristiche messe assieme non fanno che accelerare il processo di invecchiamento materno.

Attraverso la ricerca condotta dalla epidemiologa Anna Pollack e dal suo team di ricercatori, resa nota attraverso le pagine di Human Reproduction, si è scoperto che anche il DNA invecchia diventando mamme.

La ricercatrice e il suo team hanno analizzato i dati ottenuti dal National Health and Nutrition Examination Survey, un report sul benessere di un largo numero di americani. Gli studiosi hanno preso in considerazione il periodo dal 1999 al 2002, durante il quale sono stati valutati anche i telomeri, piccole porzioni di DNA che si trovano alla fine di ogni cromosoma e che impediscono all’elica di sfibrarsi.

Le mamme hanno telomeri più corti

i figli invecchiano il dna
Fonte: pixabay.com/it

I telomeri non contengono informazioni genetiche importanti, ma hanno un ruolo fondamentale nel determinare la durata della vita di ciascuna cellula. In poche parole possono dirci che età abbiamo a livello cellulare: più sono lunghi, più possiamo considerarci in salute.

Telomeri corti sono stati invece associati a malattie come il cancro e a malattie cardiache. Studiando i telomeri del campione preso in esame, i ricercatori hanno notato qualcosa di inusuale nelle donne che avevano partorito: avevano i telomeri più corti del 4,2% rispetto a quelle che non avevano mai dato alla luce un figlio.

I telomeri più corti simboleggiano un invecchiamento precoce. Per la precisione, la lunghezza delle sequenze di DNA delle mamme equivale a un’età maggiore di ben 11 anni rispetto alle donne che non hanno mai avuto figli. Quando l’organismo cresce, subisce delle variazioni o invecchia, i telomeri subiscono delle importanti modifiche e perdono pezzi proteggendo di fatto il patrimonio genetico contenuto nel DNA.

Quello che stupisce di più è comparare questo risultato ad altre ricerche che hanno invece analizzato fumo e obesità. Fumare costerebbe 4,6 anni di invecchiamento cellulare, mentre l’obesità 8,8 anni. Un altro aspetto che mette in evidenza il report è che la lunghezza dei telomeri sembra variare a seconda del numero di figli avuti.

Poiché si è trattato di un semplice studio trasversale e mancavano dati fondamentali come fattori sociali, stress e stato di fertilità delle donne, gli autori della ricerca hanno sottolineato che il risultato deve essere preso con le pinze perché preliminare. Per confermarlo, ha dichiarato la Pollack, andranno eseguiti studi prospettici ad hoc, aggiungendo che con questi risultati non vogliono spingere le persone a non fare figli.

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