"Non voglio passare nemmeno un secondo a preoccuparmi della pelle flaccida"

Non si tratta di avere un fisico tornito o più rotondo, di essere curvy o atletiche, non c'è nulla che ci metta "al riparo" dalle imperfezioni. Basta imparare ad accettarlo, e a liberarsi dalle ossessioni di quella perfezione che - è bene capirlo una volta per tutte - non esiste. Neppure se si ha un corpo scolpito come Leisa.

“Ama la PELLE che hai.

Queste due foto sono state scattate a distanza di pochi secondi. Potrei definirle ‘Instagram vs realtà’… Ma la realtà è che entrambe rappresentano il mio corpo, e io lo apprezzo in entrambe le foto.
Il mio corpo ha cresciuto tre esseri umani e ha trascorso 7 anni consecutivamente in stato di gravidanza o allattamento. Perciò… mi è rimasta un po’ di pelle libera, e sono grata per quanto il mio corpo ha affrontato.

Non ho intenzione di passare nemmeno un secondo della mia giornata a preoccuparmi per un po’ di pelle flaccida.

Se la prossima volta che ti guardi allo specchio non ti piace il tuo corpo, battiti un cinque perché hai creato la vita. Sii gentile con te stessa e con gli altri”.

Non è sempre tutto oro ciò che luccica. Parola di Leisa, madre trentanovenne di tre bambini, ecografista con una grandissima passione per il fitness; una che il suo corpo lo allena per stare bene, e che vuole insegnare alle altre donne che nessun fisico è perfetto, neppure quelli che apparentemente lo sono. E che la perfezione, semplicemente, non esiste.

Lei ha accettato di mostrarsi con le sue imperfezioni, con la pelle cambiata dalle gravidanze, a dispetto di un fisico che sembra solo scolpito e tonico, per far comprendere quanto colpevolizzarsi per un corpo che è diverso dalle proprie aspettative, o da quelle della società, sia sbagliato. Che non c’è nulla di male in un po’ di pelle flaccida, che a essere errata, casomai, è solo la percezione che abbiamo di noi stesse o di come, secondo noi, dovremmo essere.

Insomma, per quanti spesso commentano questo genere di post dicendo “Chissà perché il body positive è portato avanti sempre da persone grasse!”, Leisa ha la risposta giusta: nemmeno lei, che sfoggia un fisico asciutto dopo tre gravidanze, può vantare un corpo privo di “difetti”, almeno secondo quelli che sarebbero i canoni – irreali e perciò irraggiungibili – di perfezione stabiliti dal mondo della moda e dall’estetica in generale. E non c’è niente di sbagliato in tutto ciò.

Non si tratta di avere un fisico tornito o più rotondo, di essere curvy o atletiche, non c’è nulla che ci metta “al riparo” dalle imperfezioni: si tratta solo di dare il giusto peso alle cose, di migliorarsi (per se stesse) laddove se ne se senta la necessità, ma di liberarsi dalle ossessioni che ci fanno sentire costantemente inadeguate. Imparando che, molto spesso, la realtà patinata non è poi così reale, e che la bellezza non dipende da una pancia piatta, da un corpo privo di smagliature, né da un po’ di pelle flaccida.

 

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