È innegabile che il legame tra fratelli sia tra i più potenti e speciali al mondo, ma talvolta ci sarà capitato di sentire addirittura parlare di doti extrasensoriali o episodi di vera e propria telepatia, nel caso dei gemelli.
Se due fratelli divisi da anni di età, infatti, sentono una connessione reciproca molto forte, nel caso di bambini che hanno “vissuto” insieme nel grembo materno e sono nati a una manciata di minuti di distanza tutta la serie di emozioni, sensazioni e pensieri provate si amplifica, stabilendo un legame mentale davvero forte e inintelligibile per gli altri.
Spesso si sente raccontare di gemelli che terminano le reciproche frasi a vicenda, quasi che uno fosse il prolungamento dell’altro; addirittura ci sono storie e aneddoti su gemelli separati alla nascita che, pur non conoscendosi, hanno vissuto vite molto simili, sposato persone con gli stessi nomi, fatto gli stessi lavori.
Certo l’argomento è affascinante, ma quanto c’è di vero nel “potere telepatico” dei gemelli e quanto invece è solo una suggestiva finzione, affascinante, certo, ma priva di alcun valore scientifico?
Cerchiamo di capire esattamente dove sta il limite tra fantascienza e realtà: come spiega un articolo di livescience, è vero che i gemelli spesso finiscono a vicenda le frasi e pensano gli stessi pensieri, ma questo ha più a che fare con esperienze condivise rispetto a qualsiasi telepatia psichica. Questa sorta di connessione psicologica, del resto, non è necessariamente misteriosa: due persone che si conoscono molto bene e che hanno condiviso molte esperienze comuni – compresi fratelli non gemelli, vecchie coppie sposate e persino migliori amici – possono completare le frasi dell’altro e capirsi letteralmente al volo.
L’idea della telepatia gemellare non è certo roba dei giorni nostri; già Alexandre Dumas padre, nel 1844, ne I fratelli corsi raccontava la storia di due fratelli, un tempo congiunti, che erano stati separati alla nascita ma, adulti, continuavano a condividere non solo pensieri, ma anche le sensazioni fisiche.
Lo scrittore francese, d’altra parte, attingeva a una vasta fonte fatta anche di folclore popolare rispetto ai gemelli, il quale non sempre prevedeva cliché positivi. In molti luoghi, ad esempio, se una mucca partorisce due vitelli gemelli, questi vengono venduti immediatamente, poiché sono considerati di cattivo auspicio, mentre a lungo nell’Africa occidentale – dove mediamente nascono gemelli quattro volte più frequentemente rispetto al resto del mondo – tra gli yoruba della Nigeria l’arrivo dei gemelli ha rappresentato un motivo di allarme, motivo per cui madre e bambini venivano talvolta banditi dal loro villaggio o addirittura messi a morte.
Nel loro libro The Encyclopedia of Superstitions, pubblicato nel 1961, gli esperti di folclore E. e M.A. Radford osservano che “è una credenza molto comune che i gemelli, in particolare i gemelli omozigoti, siano uniti da un forte legame di empatia che permette loro di sapere quando il pericolo o la sfortuna minaccia l’altro, anche quando sono separati […] Si dice spesso che se un gemello muore, l’altro non vivrà ancora per molto“.
Alcuni esempi di episodi reali sembrerebbero confermare tale teoria: è il caso, ad esempio, delle gemelle Martha Williams e Jean Haley, morte entrambe nel 2017 a 97 anni dopo essere inciampate fuori dalla loro casa nel Rhod Island e morte di freddo. Tre anni prima, nel 2014, le gemelle Helen Mae Cook e Clara Mae Mitchel, 83 anni, morirono a distanza di un giorno l’una dall’altra, anche se nel loro caso le circostanze furono diverse: una morì improvvisamente per un infarto e l’altra dopo una lunga lotta con il morbo di Alzheimer.
Per quanto straordinarie siano queste storie, sono considerati però notevoli eccezioni. Anche perché data l’età avanzata delle protagoniste, certamente il loro decesso è molto più probabile, inoltre nella morte quasi contemporanea di due gemelli, più frequente rispetto a quella tra fratelli, può giocare un ruolo anche la genetica, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo di malattie potenzialmente letali, tra cui le malattie cardiache. Un’altra spiegazione non-psichica per il tempismo delle morti gemellari è lo stress: la morte di un parente stretto è senza dubbio uno degli eventi più stressanti nella vita di una persona, e lo shock e lo stress dati dalla perdita di un fratello a cui si è così legati potrebbero scatenare un attacco cardiaco potenzialmente fatale al gemello rimanente.
La maggior parte delle prove per la telepatia gemellare non è comunque scientifica ma aneddotica. Ad esempio, nel 2009 un’adolescente inglese di nome Gemma Houghton era a casa, quando improvvisamente ebbe la sensazione che la sorella gemella, Leanne, avesse bisogno di aiuto. “Ho avuto questo impulso che mi diceva di andare a controllarla, così sono andata in bagno e lei era sott’acqua“, ha detto. Gemma ha trovato Leanne in una vasca da bagno, priva di sensi, dopo aver avuto un attacco epilettico che l’aveva quasi fatta annegare.
Tuttavia, il caso potrebbe non essere così inspiegabile come apparve la prima volta. Leanne aveva sofferto spesso di attacchi simili in passato, e il resto della sua famiglia (compresa sua sorella) sapeva di doverla tenere d’occhio. Quindi non sorprende che Gemma potesse essere preoccupata per non aver sentito rumori provenire dal bagno dove la gemella stava facendo il bagno da sola.
Sicuramente, se a salvare Leanne fosse stata la madre e non la sorella gemella il caso non avrebbe suscitato tanto scalpore.
Ci sono circa 100 milioni di gemelli in tutto il mondo, conclude livescience, e la maggior parte di loro non riferisce di aver mai sperimentato una qualche misteriosa connessione telepatica. Insomma, per quanto l’idea sia intrigante, non ci sono prove scientifiche credibili che supportino la tesi dell’esperienza extrasensoriale tra loro.
La dottoressa Nancy L. Segal, nel suo libro, Twin Mythconceptions, afferma che gli aneddoti sulla telepatia gemellare sono semplicemente un riflesso del legame amorevole e premuroso tra i due fratelli e spiega i casi di gemelli cresciuti separatamente che indossano gli stessi vestiti o hanno gusti simili alla luce delle somiglianze innate dipendenti dalla componente genetica della personalità.
Nonostante gli studi scientifici abbiano dunque finora confutato la telepatia gemellare, le storie di gemelli che hanno dimostrato una particolare sensibilità verso i pensieri dell’altro sono comunque misteriose e affascinanti, come quelle che abbiamo raccolto nella gallery.
Lo stesso sogno
Alcune testimonianze di gemelli che hanno avuto esperienza di telepatia sono state raccolte da Buzzfeed, come quella di Ella Sundstrom.
Sono una gemella identica, e la telepatia gemellare è assolutamente reale. Una volta, quando eravamo piccole, entrambe abbiamo fatto un sogno nella stessa notte sui nostri cugini che morivano. Anche se entrambe ricordiamo raramente i nostri sogni, tutte e due abbiamo ricordato quello e ce lo siamo raccontate il giorno dopo! La telepatia gemellare non è esattamente ciò che la gente pensa che sia o vede nei film, ma è reale al cento per cento.
Buon sangue... Non mente
Sono un gemello e con mio fratello abbiamo sicuramente qualcosa di magico! Una volta, ha lasciato la scuola per fare un esame del sangue, mentre io sono rimasto in classe. Poco dopo mi sono accorto che avevo un vaso sanguigno rotto nel braccio, ma no ho dato molto peso alla cosa sul momento. Quando ci siamo visti più tardi, mi sono reso conto che era nello stesso identico punto in cui mio fratello gemello aveva fatto il suo esame del sangue.
Ho sentito il pericolo corso da mio fratello
Dopo che mio fratello gemello è uscito con gli amici, sono diventato molto nervoso, mi agitavo sul divano e avevo gli incubi. Ho visto lampi di qualcosa, come una macchina della polizia, e sentivo le sirene. Mia madre si è precipitata fuori di casa dopo aver ricevuto una telefonata in cui le dicevano di riportare a casa mio fratello, che era privo di conoscenza. Il giorno dopo, mi ha raccontato che una macchina bianca aveva inseguito lui e i suoi amici cercando di investirli.
Gli stessi dolori
Io e il mio gemello sentivamo spesso il dolore l’uno dell’altro. Una volta, da bambino, avevo la febbre, ma non mostravo sintomi e correvo giocando; il mio gemello invece mostrava i sintomi ma non la febbre, era letargico e piangeva. Quando mia madre chiamò il dottore per chiedere la sua opinione, disse: ‘Non so a chi dare la medicina, quindi me la prescriva per entrambi’.
Compiti in classe che sembrano copiati
In quarta elementare, io e il mio fratello gemello siamo stati mandati dal preside per aver copiato i nostri compiti in classe. Avevamo scritto quasi la stessa cosa, parola per parola, ma eravamo in classi diverse e non ne avevamo mai parlato. Poi, in seconda media, lui si ruppe la clavicola in una partita di calcio. All’epoca ero a casa e non ne lo sapevo ancora, ma ho iniziato a lamentarmi con mia madre di un improvviso, acuto dolore al lato del mio petto. Risultò essere lo stesso lato in cui la sua clavicola si era rotta.
Mia sorella è il mio angelo custode
Quando ero un bambino, avevo crisi epilettiche mentre dormivo. Nelle notti in cui avevo gli attacchi, mia sorella gemella si svegliava dicendo di avere la strana visione di un tunnel. La stanza diventava per lei più piccola, poi più scura. Per lei, questo era un segno che avrei avuto un attacco. Correva dai miei genitori e li avvertiva, dando loro l’opportunità di stare con me durante i miei attacchi epilettici e di portarmi all’ospedale. Se ciò non dimostra che il cervello dei gemelli ha una strana connessione, non so cos’altro possa significare.
Lo stesso cuore
Io e la mia sorella gemella eravamo nelle nostre stanze da letto separate a fare i compiti, quando lei venne a mostrarmi lo scarabocchio di un cuore che aveva disegnato sulla sua coscia in alto a destra. Avevo anche disegnato un cuore sulla mia coscia in alto a destra anche se eravamo in stanze separate e non avevo idea di cosa stesse facendo lei. Un’altra volta, abbiamo fatto un sogno nella stessa notte, in cui la nostra sorella minore era stata uccisa. È strano che abbiamo fatto entrambe un sogno del genere.
L'interprete
Ho un fratello gemello. Quando ero più giovane, mio fratello parlava male e non parlava molto spesso. Quindi, ogni volta che voleva qualcosa, mi guardava senza dire nulla e traducevo (correttamente!) con i miei genitori.
Cosa ne pensi?