Verità e Falsi Miti sul Parto Gemellare

Molto spesso si hanno ancora le idee piuttosto confuse sul parto gemellare, perché sono davvero tanti i falsi miti che aleggiano intorno a questo tipo di gravidanza. Ecco quello che c'è veramente da sapere per affrontare al meglio questa eventualità, senza lasciarsi prendere dal panico dovuto alle "leggende metropolitane"!

False credenze e convinzioni errate a proposito del parto gemellare si sprecano; certamente esistono particolari predisposizioni genetiche ed ereditarie che consentono di avere una maternità gemellare, ma in generale la maggior parte delle teorie popolari risulta essere infondata, così che le future mamme in attesa di due gemelli (ma anche chi vorrebbe averli) spesso non riescono a distinguere tra verità e leggende.

Cerchiamo allora di fare un po’ d’ordine, aiutandovi prima di tutto a capire quante sono le reali probabilità di avere un parto gemellare e, soprattutto, quali ne sono le cause.

Cause (reali) del parto gemellare

cause del parto gemellare
Fonte: Web

I gemelli portano sempre con sé una sorta di “alone di mistero”, e attorno ad una gravidanza gemellare tendono sempre a svilupparsi falsi miti, che tuttavia poco (o nulla) hanno a che fare con le reali probabilità di averne una.

Prima di tutto, il parto gemellare è tuttora considerato un evento eccezionale rispetto alla gravidanza singola, anche se la percentuale si è negli anni decisamente elevata soprattutto per via delle cure contro l’infertilità che, stimolando la produzione e la maturazione degli ovuli da parte delle ovaie, aumenta anche le probabilità di rimanere incinta di due (o più) gemelli.

Un fattore che sembra influire sulla possibilità di avere una gravidanza gemellare è l’età: le donne dopo i 35 anni, infatti, hanno maggiori probabilità di avere gemelli monozigoti, mentre fino ai 35 aumentano (per poi diminuire gradualmente) quelle di avere gemelli dizigoti, probabilmente perché le donne, con l’età, producono più ormoni di stimolazione dell’ovulazione, inducendo perciò le ovaie ad espellere ogni mese più ovuli.

Anche avere già avuto gravidanze aumenta le probabilità percentuali di incorrere in seguito in un parto gemellare, così come la componente ereditaria gioca un suo ruolo: è vero, infatti, che se in famiglia sono presenti gemelli si gode di ottime possibilità di avere a propria volta una gravidanza gemellare, ma è un falso mito il salto generazionale: se vostro padre è gemello e voi no, non aspettatevi quindi di fare per forza dei gemelli!

Le cause scientifiche che spiegano la gravidanza gemellare sono diverse:

  • Vengono prodotte più uova nello stesso follicolo
  • Avviene più di un’ovulazione durante il ciclo mestruale, e questo porta alla fecondazione di due o più uova
  • Nel caso di gemelli identici l’uovo prodotto è uno solo, che solo in un secondo momento, dopo la fecondazione, si divide.
  • Nel caso di una fecondazione in vitro (IVF) o di altri trattamenti contro l’infertilità, vengono impiantate nell’utero più uova fecondate, partendo dal presupposto che non tutte si impianteranno

Attorno alla quinta o sesta settimana, un’ecografia precoce potrebbe portarvi a conoscenza della gravidanza gemellare, ma non è raro scoprirlo anche tramite i test prenatali, che spesso evidenziano livelli eccezionalmente elevati di hCG (ormone gonadotropina corionica umana), dipendenti appunto dalla presenza di due feti.

Tempo fa si pensava che un parto gemellare dovesse obbligatoriamente prevedere il taglio cesareo, mentre oggi, ove possibile, si preferisce optare per quello naturale.

Parto gemellare: quando il naturale e quando il cesareo

parto gemellare naturale
Fonte: Web

Normalmente i gemelli nascono con un peso inferiore rispetto ad un parto singolo, e la cosa più importante da considerare nel momento della nascita è la sicurezza. Se i gemelli sono entrambi in posizione cefalica, oppure se sono in posizione cefalica/podalica, ostetrica e medico sceglieranno, consultandosi, se far affrontare alla gestante il parto naturale: nel secondo caso, propenderanno per questa ipotesi solo qualora il collo dell’utero sia sufficientemente dilatato, il bacino abbastanza ampio, e anche se la donna si dimostra collaborativa, in caso contrario verrà sempre preferito il parto cesareo.

Nel parto gemellare naturale il primo neonato uscirà esattamente come un bambino che nasce da parto singolo, mentre per il secondo ci sono varie possibilità: se, come detto, è anch’esso in posizione cefalica, dunque la testa si impegna, discendendo nel bacino della mamma lungo le pelvi, uscirà esattamente come il primo, mentre se si presenta in posizione podalica il dottore cercherà prima i piedini, per poi farlo uscire, approfittando del fatto che il fratellino uscito per primo gli abbia “fatto spazio”.

Si sospende la somministrazione di ossitocina, l’ormone che stimola le contrazioni, per lasciare al piccolo lo spazio del grande bacino, e, se messo per traverso, l’ostetrica eseguirà una manovra detta di rivolgimento ed estrazione, così da riuscire a portarlo almeno in posizione podalica.

Qualora l’espulsione del secondo bambino risultasse però estremamente difficoltosa o potenzialmente pericolosa, il dottore non esiterà a ricorrere al parto cesareo; perciò, anche laddove la mamma abbia optato per il parto naturale, non potrà mai essere sicura al 100% che la sua scelta venga del tutto rispettata, se le condizioni del nascituro non sono tali da permetterlo.

La partoriente potrebbe inoltre subire una forte emorragia post-parto a causa della distensione dell’utero, che il ginecologo potrà far cessare tramite un aumento di ossitocina, indispensabile per far contrarre l’utero e bloccare la perdita di sangue, altrimenti arrestabile solo grazie alla trasfusione.

In generale, il parto gemellare è leggermente più lungo di quello singolo, dato che di solito trascorre qualche minuto tra la nascita del primo bambino e del secondo. Tranne laddove sconsigliata esplicitamente, le future mamme possono ricorrere all’epidurale per essere certe di affrontare il momento del parto con sufficiente serenità e condizioni fisiche ottimali.

Se nei parti singoli le probabilità di cesareo si aggirano attorno al 25%, nei parti gemellari esse raddoppiano, ma ciò significa comunque che circa la metà nasce con parto naturale.

Il parto cesareo è invece assolutamente indispensabile qualora la gravidanza gemellare sia tripla o oltre.

Nessuna mamma in attesa di gemelli dovrebbe lasciarsi intimorire dalle convinzioni che spesso la gente ha sulla crescita contemporanea di due (o più) bambini, dato che molto frequentemente risultano essere del tutto errate. Sì, è vero, avere due neonati è piuttosto impegnativo, ma non è molto diverso dall’avere due bambini poco distanziati a livello di età fra loro: avere due piccoli che piangono simultaneamente non presenta sostanziali differenze dall’avere un neonato che piange e un bambino poco più grande che fa i capricci per gelosia!

Un altro falso mito, poi, riguarda l’allattamento: non è affatto vero che una mamma non possa allattare due bambini, la scelta di ricorrere all’allattamento misto, soprattutto nel caso di parti gemellari di più di due bambini, è piuttosto assolutamente a discrezionalità della donna.

Insomma, non lasciatevi condizionare dalle dicerie e dalle leggende che circondano le gravidanze gemellari, molte volte si tratta solo di “bufale” o di voci dovute ad una ancora diffusa ignoranza sull’argomento: vivete serenamente la vostra gravidanza, che sia singola o gemellare, ascoltando solo le vostre condizioni di salute, quello che i vostri bambini vi “dicono” all’interno del vostro grembo e, naturalmente, i suggerimenti del medico e dell’ostetrica.

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