L'Assoluta Importanza dell'Ecografia Morfologica

L'ecografia morfologica è senz'altro uno degli esami più importanti a cui una futura mamma deve sottoporsi per capire se il nascituro presenta anomalie o patologie particolari. Ma cosa viene esaminato esattamente? E qual è il costo di questa ecografia? L'ecografia in 3D presenta differenze rispetto a quella tradizionale? Scopriamolo insieme!

Nei nove mesi di gravidanza sono ovviamente molte le visite e gli esami cui la futura mamma si deve sottoporre per accertare che tutto stia procedendo al meglio, o per riuscire a capire con anticipo se il nascituro presenta particolari anomalie nello sviluppo o possa essere predisposto a specifiche patologie.

Fra le più importanti c’è indubbiamente l’ecografia morfologica, la seconda delle tre ecografie previste dalle linee guida emesse dal Ministero della Salute, che, come suggerisce il termine stesso, è utile per avere una valutazione esauriente della struttura del feto e della sua biometria, ossia sviluppo e proporzioni, proprio al fine di escludere o accertare la presenza di malformazioni.

Solitamente l’ecografia morfologica si esegue nel secondo trimestre di gestazione, tra la ventesima e la ventitreesima settimana di gestazione, per due ordini di ragioni: anzitutto per via del rapporto ottimale che c’è in questa fase tra liquido amniotico e dimensioni del feto, che rende perciò estremamente facile e preciso lo studio, e in secondo luogo perché dopo tale termine temporale non è più ammissibile per legge il ricorso all’aborto (o, più propriamente, interruzione di gravidanza), pur in presenza di gravi malformazioni del feto.

Oltre a eventuali malformazioni a livello fisico, tuttavia, l’ecografia morfologica è importante anche per evidenziare anomalie strutturali che potrebbero essere sintomatiche della presenza di specifiche sindromi, indirizzando perciò verso l’esecuzione di esami genetici specifici, indispensabili per risalire all’origine del problema e quindi alla corretta diagnosi, come il cariotipo fetale, array-CGH o diagnosi del DNA fetale su sangue materno.

Qualora sussistano particolari condizioni (ad esempio un precedente nato con anomalie, oppure se si teme una possibile malformazione ad un organo vitale) si può ricorrere anche ad un’ecografia morfologica precoce, o pre-morfologica, attorno alle 16 o 18 settimane; questo è utile ai genitori per avere una diagnosi anticipata ed essere in grado perciò di approfondire in tempi minori il quadro diagnostico con eventuali esami genetici.

Che cosa viene esaminato durante l’ecografia morfologica?

ecografia morfologica malformazioni
Fonte: Web

Durante l’ecografia morfologica viene esaminata la struttura del feto, ma anche l’impianto e la struttura della placenta, il collo dell’utero, la quantità di liquido amniotico, ma soprattutto durante l’esame viene fornito un quadro analitico dettagliato di tutti i più importanti reparti anatomici del feto, in particolare:

  • Cervello: vengono misurati ventricoli laterali, cervelletto e cisterna magna
  • Faccia: si osserva il profilo del feto, naso, labbra e lenti del cristallino oculare
  • Colonna vertebrale: viene esaminata sia trasversalmente che longitudinalmente
  • Torace: si osserva la posizione del cuore e il parenchima polmonare
  • Cuore: vengono studiate le quattro camere cardiache, l’arco aortico, la frequenza e la ritmicità del battito cardiaco fetale. In caso di anomali può essere richiesta un’ecocardiografia fetale, in grado di fornire uno studio ancora più approfondito.
  • Diaframma
  • Addome: si osserva la chiusura della parete, ma anche la perfetta formazione di stomaco, fegato, intestino, reni, apparato genito-urinario.
  • Cordone ombelicale: vengono visualizzati il suo corretto inserimento in addome e in placenta e i tre vasi che lo compongono
  • Arti superiori e inferiori nella loro totalità

L’esame morfologico è però un valido aiuto anche per prevenire o contrastare patologie che sono facilmente riscontrabili in questa fase della gravidanza, come la gestosi, le cui cause sono ancora sconosciute, o il ritardo di crescita intrauterino, che ha invece cause diverse, e che rende perciò importantissimo che chi esegue la visita presti un’attenzione davvero speciale al corretto funzionamento delle arterie uterine.

Anche se non ha la stessa importanza della possibile scoperta di un’anomalia fisica o genetica, attraverso l’ecografia morfologica i genitori possono soddisfare anche una curiosità particolare, ovvero venire a conoscenza del sesso del nascituro.

Come si esegue un’ecografia morfologica?

ecografia morfologica come si esegue
Fonte: Web

L’ecografia morfologica è considerata una visita di routine, e si esegue, come ogni altra ecografia, dall’esterno, sull’addome della donna.

Diversamente da quanto richiesto nelle altre ecografie pelviche come l’ecografia transvaginale, non è necessario essere a digiuno né bere prime prima; solitamente un’ecografia morfologica dura 20 o 30 minuti, a seconda della posizione assunta dal bambino che può rendere più difficoltosa la ricerca di immagini utili. Anche alcune particolari condizioni fisiche della futura mamma possono però agevolare o meno il lavoro dell’ecografo: le donne più magre offrono infatti maggiore visibilità rispetto a quelle robuste.

Negli ospedali pubblici l’esame morfologico è assolutamente gratuito, perciò le future mamme non dovranno sostenere nessun costo per usufruire di questa importantissima ecografia.

L’ecografia morfologica in 3D

ecografia morfologica 3d
Fonte: Web

Dell’espansione tecnologica ha beneficiato indubbiamente anche la scienza medica, che negli anni ha reso possibile avere un’ecografia morfologica del feto estremamente veritiera, l’ecografia in 3D: in questo caso, l’apparecchiatura ecografica memorizza un certo numero di sezioni ed effettua il cosiddetto “rendering“, rendendo un’immagine per l’appunto tridimensionale molto simile all’originale, ovvero al feto che si trova all’interno del grembo materno.

Poiché per catturare le immagini fetali occorre uno spostamento manuale della sonda, i tempi di acquisizione sono piuttosto alti e spesso è necessario ripetere più volte il procedimento al fine di ottenere immagini sufficientemente nitide. L’ecografia in 3D non comporta nessun tipo di rischio per il bambino, e serve ad ottenere immagini estremamente dettagliate soprattutto del viso e degli arti, con la possibilità perciò di poter vedere perfettamente eventuali anomalie fisiche.

Acquisendo le immagini in tre dimensioni, inoltre, si possono avere proiezioni in bidimensione di organi e strutture altrimenti non osservabili con la metodica standard, soprattutto qualora ci fossero difficoltà dovute alla posizione del feto.

La peculiarità principale dell’ecografia in 3D rimane comunque una: quella di dare alla futura mamma un’immagine davvero emozionante e realistica di chi la aspetterà al termine della gravidanza.

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