Come Riconoscere e Tenere Sotto Controllo il Diabete Gestazionale

Anche se non ne avete mai sofferto prima, in gravidanza potreste contrarre il cosiddetto diabete gestazionale. Niente panico però: questa patologia può essere assolutamente tenuta sotto controllo e combattuta, grazie a un'adeguata terapia e a un regime alimentare appropriato, senza avere conseguenze gravi sulla vostra salute né su quella del vostro bambino. Come riuscire ad accorgersi di soffrire di diabete gestazionale? Questo articolo ve lo spiegherà.

Alcune patologie sono tipiche solo della gravidanza, come ad esempio la colestasi gravidica; altre, invece, possono presentarsi in qualsiasi momento della vita oppure comparire (ma non necessariamente) solo durante la gestazione.

È il caso del diabete, malattia che può avere conseguenze estremamente gravi se non curata in maniera adeguata da parte dei soggetti che ne sono predisposti e ne soffrono, ma che può presentarsi per la prima volta anche mentre si è in dolce attesa. Naturalmente, anche in questo secondo caso occorre prestare molta attenzione ai valori glicemici e seguire una dieta appropriata, monitorando costantemente la propria situazione, in modo da non arrecare conseguenze “pericolose” a sé stesse e al proprio bambino.

Cerchiamo anzitutto di capire cos’è il diabete, e come poter distinguere in maniera preciso quello di tipo gestazionale.

In condizioni normali stomaco ed intestino assimilano i carboidrati assunti trasformandoli in glucosio, che, una volta avvenuta la digestione e assorbito nel sangue, è la principale fonte di energia per il nostro corpo. Per “estrarre” il glucosio dal sangue al fine di metterlo a disposizione delle cellule dell’organismo, il pancreas produce un ormone chiamato insulina; bene, se si è affetti da diabete l’insulina non è prodotta in quantità sufficiente, oppure le cellule non riescono ad utilizzarla appieno. In entrambi i casi, il risultato è un accumulo di glucosio nel sangue che causa la glicemia alta.

Il diabete gestazionale si verifica nel 5% delle gravidanze, corrispondenti a circa 200 mila persone nei soli Stati Uniti; naturalmente, esistono fattori di rischio più o meno elevati per determinate tipologie di persona, ma, in generale, è meno frequente nelle under 25 mentre può colpire fino al 20% delle gravidanze dopo i 35 anni.

È ovvio che anche il diabete gestazionale presenti sintomi caratteristici attraverso cui è possibile “intuire” il rischio di aver contratto questa patologia; quali sono i più frequenti?

1. Sintomi del diabete gestazionale

diabete gestazionale sintomi
Fonte: Web

Anche se spesso il diabete gestazionale non si manifesta attraverso sintomi molto evidenti, ci sono determinate condizioni che, se esaminate attentamente, potrebbero aiutarci a capire se vale la pena fare una visita per controllare la nostra glicemia. Queste le più comuni:

  • aumento ingiustificato della sete
  • aumento della quantità di urina prodotta
  • calo di peso e contemporaneo aumento del senso di fame
  • disturbi alla vista
  • infezioni come cistiti, candidosi, piuttosto frequenti

Inoltre, anche se nausea e vomito sono elementi molto comuni della gravidanza, è bene non sottovalutarli, perché potrebbero essere anch’essi indicativi dell’insorgere del diabete.

Perché venga diagnosticato il diabete occorre che i valori glicemici del nostro organismo superino un livello stabilito e definito “normale”. Ecco quando dobbiamo iniziare a preoccuparci.

2. I valori del diabete gestazionale

diabete gestazionale valori
Fonte: Web

Anzitutto occorre distinguere i soggetti che sono considerati ad alto rischio da quelli invece ritenuti a basso rischio diabetico. In generale, nella prima categoria rientra:

  • chi presenta in famiglia casi di diabete di tipo 2
  • chi è affetto da obesità grave
  • chi ha già avuto una gravidanza con diabete gestazionale

Le donne che invece hanno minori probabilità di soffrire di questa patologia in gravidanza sono:

  • chi ha un’età inferiore ai 25 anni
  • chi è sempre stata normopeso prima della gravidanza
  • chi non appartiene ad etnie in cui prevale la patologia (afro-americani e ispanici)
  • chi non ha casi familiari di diabete
  • chi non ha avuto precedenti problemi ostetrici
  • chi non ha avuto precedente iperglicemia

Solitamente vengono effettuati prelievi del sangue tra la 24esima e la 28esima settimana al fine di stabilire se si è in presenza di diabete gestazionale o meno, ma, qualora si rientri nelle categorie ad alto rischio, gli esami possono essere anticipati già all’inizio della gravidanza.

Esistono due approcci diversi per individuare il diabete gestazionale: nel primo, definito minicurva glicemica, la donna, a digiuno, controllerà la propria glicemia, ripetendo la verifica un’ora più tardi, dopo l’assunzione di una bevanda zuccherata (di solito 50 g di zucchero). Se il valore glicemico è superiore ai 140 mg/dl si esegue anche l’esame seguente, se è invece oltre il 198 mg/dl viene stabilita la diagnosi di diabete gestazionale.

Nel secondo approccio, chiamato curva glicemica, la quantità di glucosio da assumere raddoppia, e l’esame viene ripetuto a digiuno, dopo una, due e tre ore. Si parla di diabete se si riscontrano almeno due dei seguenti valori:

  • a digiuno maggiore di 95 mg/dl
  • dopo un’ora maggiore di 180 mg/dl
  • dopo due ore maggiore di 155 mg/dl
  • dopo tre ore maggiore di 140 mg/dl

Una rivisitazione del 2011 dei criteri da prendere in considerazione ha stabilito che, laddove il valore alla prima visita sia compreso tra 92 mg/dl (incluso) e 126 mg/dl si possa parlare di diabete gestazionale. In seguito vengono somministrati 75 g di glucosio in circa 300 ml di acqua con prelievo a digiuno, dopo un’ora e dopo due ore. Si parla di diabete gestazionale qualora venga riscontrato anche uno solo dei seguenti valori:

  • digiuno uguale o maggiore di 92 mg/dl
  • dopo un’ora uguale o maggiore di 180 mg/dl
  • dopo due ore uguale o maggiore di 153 mg/dl

3. Come combattere e tenere sotto controllo il diabete gestazionale?

diabete gestazionale dieta
Fonte: Web

Avere il diabete gestazionale non significa necessariamente dover affrontare complicazioni, purché venga seguita la terapia prescritta dal medico, che comprende il monitoraggio del tasso glicemico, il controllo del peso, tenuto magari attraverso un diario, l’assunzione di insulina (ma soltanto in alcuni casi), un’attività fisica moderata ma regolare e, naturalmente, una dieta equilibrata. Questa si compone indicativamente di

  • 50-60% di carboidrati
  • 25% di grassi, tra cui è opportuno preferire i polinsaturi, limitando invece quelli animali (meglio evitare il burro, ad esempio)
  • 20% di proteine

Molto importante è anche assumere fibre in abbondanza, reperibili in verdura e legumi, mentre sono assolutamente vietati cibi e bevande dolci o molto zuccherate, superalcolici compresi. Inoltre, non deve assolutamente mai mancare molta acqua, ma quella è una regola valida per ogni situazione.

4. C’è una relazione tra il diabete gestazionale e il parto? Il bambino potrebbe avere dei problemi?

diabete gestazionale parto
Fonte: Web

Seguendo correttamente la terapia non solo sarà possibile tenere sotto controllo il proprio livello glicemico, ma anche il neonato non subirà alcuna conseguenza. In caso contrario il diabete gestazionale potrebbe compromettere la gravidanza o causare problemi al bambino, tra cui ci potrebbero essere la macrosomia (corpo eccessivamente sviluppato) per cui potrebbe rendersi necessario un cesareo, l’ipoglicemia del bambino (glicemia troppo bassa), l’ittero, difficoltà respiratorie con conseguente necessità di ossigeno (sindrome da distress respiratorio), o insufficienza di minerali nel sangue, che potrebbero causare crampi o contrazioni.

Ad ogni modo, dopo il parto i livelli di glucosio nel sangue tornano gradualmente alla normalità; questo, tuttavia, non esclude la possibilità di fare nuove analisi del sangue sei settimane dopo il parto, al fine di controllare il tasso glicemico e capire anche se, in futuro, esiste la possibilità di contrarre il diabete, dato che sia le madri che hanno avuto il diabete gestazionale che i loro figli sono altamente a rischio di avere, un giorno, il diabete di tipo 2.

Qualora stiate pianificando una seconda gravidanza, è opportuno fare un esame del sangue tre mesi prima di provare a rimanere incinta, per controllare che sia tutto nella norma.

Purtroppo i bambini le cui madri hanno avuto il diabete gestazionale hanno più possibilità di sviluppare obesità, anomalie nella tolleranza al glucosio e, appunto, diabete.

Il rischio diabete di tipo 2 è comunque assolutamente scongiurabile tramite un’azione di prevenzione, ossia modificando il proprio stile di vita in favore di una maggiore attività fisica e di un regime alimentare regolare.

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