La caduta del cordone ombelicale può essere fonte di paure o normali attenzioni da parte delle neomamme. A meno che non soffriate di omfalofobia – ossia la paura di toccare il proprio ombelico o quello altrui – è un’esperienza dalla quale tutte passano, più o meno volentieri. Tanto che c’è anche qualcuna che conserva la parte finale del cordone ombelicale. Cioè quella che prende il nome di radice.
C’è chi fa gioielli con il cordone ombelicale, per esempio, e c’è chi lo butta via insieme all’ennesimo pannolino sporco. Ma c’è anche chi lo conserva per ricordo nell’album fotografico. Nella gallery potrete leggere alcune esperienze in merito, tra cui molte tratte da un articolo di Cosmopolitan, del quale abbiamo dato una traduzione non professionale. Qualunque cosa decidiate di farne della radice, ricordate che non si tratta solo di un simbolo.
Il cordone ombelicale nella sua interezza è infatti una parte importante, che ha messo per nove mesi il feto in comunicazione con la madre per il nutrimento. All’interno è irrorato di sangue – per questo viene tagliato solo quando finisce di pulsare – e può essere fondamentale per la ricerca e lo sviluppo sulle cellule staminali. Purtroppo però la donazione del cordone può avvenire solo in alcuni ospedali in Italia, che sono attrezzati per consentire questa scelta.
Duro come plastilina vecchia
Kendra, 34 anni dice:
Il cordone ombelicale di mia figlia sembra come vecchia plastilina vecchia quando è caduto. La bimba aveva 3 o 4 settimane. Non è caduto da solo. Quando la bimba aveva circa due settimane, il dottore ci ha messo una medicazione per aiutarlo a seccarsi. Ero curiosa… Ho letto che è una di quelle cose che i genitori conservano per ricordo. Era duro ma non fragile, lucente ma liscio e secco.
Niente album dei ricordi
Lisa, 32 anni:
Tutti dicono che il cordone cade in 2 o tre settimane, così sono stata ovviamente presa dal panico quando quello di mia figlia è caduto al suo sesto giorno a casa. Ho chiamato mio marito che era a un incontro e poi ho chiamato il dottore che era a pranzo. Che tempismo! L’ho chiuso in un sacchetto e messo in un cassetto per una settimana prima di gettarlo via, per non ricordarlo come il mio primo trauma da mamma. Non sembrava davvero qualcosa che avrei voluto conservare. Per metterlo dove? Non ci stava nell’album delle foto.
Tanta paura
Hailey, 32 anni:
Mi pare che mia figlia avesse due settimane quando è caduto. Era una bimba bella grossa, i vestitini che le avevamo preso le andavano piccoli. Ho sbottonato il body, aperto il pannolino e visto sangue sull’ombelico. Il body aveva strofinato sul suo cordone che era caduto. Avevo 22 anni, non dormivo, ero in preda degli ormoni e ovviamente iniziai a piangere perché c’era sangue sulla mia bimba. Ho chiamato mia madre che gentilmente mi ha rassicurato che tutto fosse ok. Sono quasi certa che la radice del cordone sia caduta sul fasciatoio e me la sia scordata. Mia sorella maggiore ha conservato i cordoni secchi in una bustina nel libro di foto. Forse avrei fatto la stessa cosa, sebbene mi sembrasse davvero disgustosa.
Nella pattumiera
Jane, 31 anni:
Credo davvero che tutti i bimbi siano perfetti, con l’eccezione della radice del cordone. Penso che ci siano volute tre settimane al mio piccolo perché cadesse. Sebbene ne comprendessi l’importanza, ne ero molto disgustata. Dopo tre settimane era diventato nero, marrone, giallino e puzzava un po’. Niente più di un po’ di puzza può significare infezione. Quanto è caduto ne sono stata sollevata. E l’ho prontamente buttato nella pattumiera.
Una foto con lo smartphone
Ami, 35 anni:
Non mi sono emozionata per la radice del cordone. L’ho solo guardato seccare finché è caduto. Mia madre l’ha conservato e mi ha chiesto quello di mia figlia. Non mi ricordo bene quando è caduto. Ho segnato la data e fatto una foto alla radice con un’app dell’iPhone. Così non rimpiangerò di non aver conservato il ricordo.
Nell'album di foto
Rachel, 27 anni:
Il cordone ombelicale è un elefante nella stanza quando hai il primo bimbo. Non dovresti toccarlo o pulirlo, sei in ansia perché credi di rovinare quel disgustoso pezzo di carne. È traslucente e assomiglia all’intestino. Quando ho notato che iniziava a diventare nero ho chiamato mia mamma piangente. Era come avessi perso un dente. Disgustoso. Ma poi si è seccato ed è diventato un pezzo nero. L’ho conservato nell’album del bambino assolutamente disgustata, ma non mi sarei perdonata se l’avessi gettato via.
Una testimonianza di quella connessione
SoutrnMama risponde su BabyCenter:
Personalmente ho deciso di tenere il cordone di mia figlia per il semplice fatto che mia madre ha conservato il mio, quello di mia sorella e l’avrebbe fatto anche con mio fratello, se non si fosse perso nei vestiti. È una cosa speciale per me per il semplice fatto che mia figlia non mi assomiglia e quel pezzo testimonia che era connessa con me dal suo concepimento.
Nel portafogli
Crista:
Il mio ex ha conservato la radice del cordone di nostra figlia, incartata in un pezzo di stagnola nel suo portafogli non so per quanto. Pensai che fosse la cosa più disgustosa da fare. Avrei preferito seppellirlo sotto un albero o un fiore, in modo che la bimba potesse vedere la pianta dopo.
In una bustina
Krismaut:
Ho tenuto la radice del cordone di mia figlia in una bustina. Rappresenta la connessione tra me e mia figlia per quei 9 mesi. È un miracolo e non c’è niente di male a voler preservare quel ricordo.
Modi per conservare il cordone
Nicole Fabian-Weber suggerisce alcuni modi per conservare il cordone su What To Expect. Tra essi: seppellirlo o conservarlo nell’album fotografico come hanno detto alcune in altre testimonianze, metterlo in cornice, cucirlo in un pupazzo di pezza, farlo diventare un gioiello.
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