Il coronavirus fa paura e porta a molti dubbi ognuna di noi. Se accade “normalmente”, cioè se nella nostra vita sta procedendo tutto come al solito, immaginiamo cosa può accadere nelle donne e negli uomini che stanno per avere un bambino o progettano di averlo.
L’idea di fare un bimbo ai tempi del coronavirus non è allettante: c’è un grande timore nei confronti del futuro. Sicuramente non è facile pensare a un controllo ginecologico o un’ecografia in un ospedale in questo periodo. La preoccupazione per una gravidanza durante l’epidemia non è semplicemente uno spauracchio.
I dilemmi che affollano la testa di chi avrà o vuole avere un bambino sono tanti. Così il sito Blood and Milk cerca di fugarne alcuni, in modo da fare chiarezza e tranquillizzare le future mamme (e anche i futuri papà). Certo, alcuni interrogativi resteranno: si sa molto poco del coronavirus.
Si sa che si trasmette con la saliva (e quindi non attraverso la placenta e non attraverso i fluidi di un rapporto sessuale che naturalmente è necessario al concepimento). Si sa che ci sono o ci sono stati dei focolai ma probabilmente non tutti sono conosciuti e circoscritti. Si sa che è fondamentale lavarsi bene le mani e usare la mascherina. E allora che fare per tutto il resto?
Esploriamo insieme la gallery per scoprire quali sono dubbi e risposte relativi al coronavirus in gravidanza.
Il coronavirus incide sulla capacità riproduttiva?
Non si sa molto di questo argomento, perché il coronavirus rappresenta qualcosa di molto nuovo. American Society for Reproductive Medicine e Society for Assisted Reproductive Technology raccomandano alle donne incinte e a coloro che stanno cercando di concepire di evitare non tanto le zone di focolaio (anche perché nelle nazioni occidentali come l’Italia non ci si può spostare facilmente), quanto quei Paesi in cui si sa poco della diffusione potenziale del virus e quindi si rischia di venire in contatto con persone contagiate e restare contagiate a propria volta. Questo è consigliato anche agli uomini che con la propria compagna stanno cercando di avere un bimbo ma anche ai donatori di sperma, alle madri surrogate e alle donatrici di ovociti.
Le donne incinte sono più esposte al coronavirus?
È possibile. Chi è rimasta già incinta in passato sa quanto il sistema immunitario di una donna gravida sia indebolito e quindi una donna in dolce attesa è più esposta solitamente a infezioni e virus. Però, ribadiamo, il coronavirus è qualcosa di completamente nuovo e non si sa molto, anche se si sospetta che le donne incinte siano soggetti particolarmente a rischio come gli anziani o chi soffre di una malattia cronica. Si suppone che il coronavirus su una donna incinta possa portare a un parto pretermine, ma è appunto solo una supposizione.
Posso viaggiare se sono incinta oppure sto cercando di rimanere incinta?
Che siate incinte o no, in questo periodo è meglio non fare viaggi non essenziali. Tra l’altro alcune nazioni sono in lockdown e i voli da e verso esse sono praticamente chiusi, a meno di condizioni eccezionali.
Il coronavirus si trasmette con l’allattamento al seno?
Il passaggio del latte non dovrebbe comportare anche il passaggio del virus da madre a bambino (anzi, al massimo c’è il passaggio di anticorpi), però il neonato può essere infettato in altri modi. Per questo è consigliabile indossare la mascherina quando si allatta e lavarsi sempre le mani prima di prendere in braccio il proprio piccolo (ma quest’ultimo dettaglio è fondamentale virus o non virus). Se si risulta positive al coronavirus, è meglio consultare il proprio medico e decidere insieme se continuare l’allattamento.
Il bambino può avere problemi di salute successivi se infettato durante la gestazione?
Anche in questo caso non si sa: non ci sono dati sulla salute a lungo termine del bambino sia che contragga il coronavirus da neonato, sia che lo contragga quando ancora è nell’alvo materno. È molto improbabile, secondo Gol, che l’infezione possa avvenire comunque attraverso la placenta.
Cosa devo fare se ho programmato un parto in acqua?
Meglio evitare. Come spiega GravidanzaOnLine, il rischio di trasmissione del virus è maggiore e quindi è meglio evitare. Va bene però il parto naturale, non c’è bisogno di ricorrere all’induzione o al cesareo se non sono necessari per altre ragioni che non c’entrano nulla con il sospetto di contagio da coronavirus.
Cosa cambia in questo periodo, se devo partorire?
Gol spiega che fondamentalmente non cambia molto. Alle donne incinte è concesso l’ingresso in ospedale dal pronto soccorso come sempre e in sala travaglio prima e in sala parto poi può entrare una persona cara di supporto (solitamente il futuro padre).
Cosa posso fare se ho attacchi di ansia in gravidanza?
Secondo Gol, è fondamentale, soprattutto in questo periodo, concentrarsi sulle emozioni positive. In un periodo di auto-isolamento è facile lasciarsi prendere dalla paura, ma per contrastarla bisogna instaurare una routine, cercare l’appoggio (tramite videochiamata o chiamata) con le persone care e magari fare esercizi di rilassamento.
Cosa ne pensi?