Ho vissuto, e vivo, la condizione di genitore di un bimbo autistico.
Elio, nome d’arte di Stefano Belisari, è abituato a far ridere e sorridere, con il suo modo di fare sornione e la sua musica decisamente anticonvenzionale. Ma, come spesso accade nei suoi testi, che dietro melodie all’apparenza semplici, persino banali, affrontano in realtà temi di grande impatto sociale, anche lui dietro la facciata nasconde un tipo di sensibilità particolare, che gli è data appunto, fra le altre cose, dall’essere padre di un bambino autistico.
L’ex frontman degli Elio e le Storie tese ha sempre tenuto particolarmente alla privacy della sua vita intima, tanto che della moglie non si sa neppure il nome; ma oggi ha scelto di uscire allo scoperto per affrontare un tema che lo tocca particolarmente da vicino.
Elio ha così deciso di fare da testimonial alla campagna di sensibilizzazione promossa dal comitato Uniti per l’autismo, composto da associazioni di genitori. Perché il cantante ed ex giudice di X Factor, padre di due gemelli, Dante e Ulisse, nati nel 2009, conosce benissimo il tema, vivendolo quotidianamente in casa. In Lombardia, regione in cui Elio vive, 100 mila famiglie attendono l’attuazione di norme che potrebbero garantire un aiuto e un supporto migliori ai bambini autistici, e per richiederla è stata lanciata una petizione su Change.org, cui il cantante ha preso parte.
Le sue dichiarazioni sono raccolte nella nostra gallery.
È sceso in campo per diffondere un messaggio importante
Se oggi si raccolgono online 250 mila firme per salvare un cane, non possiamo fermarci a 25 mila per chiedere l’applicazione di una legge regionale sull’autismo che non lascerebbe più sole le 100 mila famiglie lombarde che ogni giorno devono affrontare questa difficoltà.
Il cantante è sceso in prima linea per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto all’autismo, e durante una tavola rotonda organizzata a Varese da Fondazione Sacra Famiglia, in occasione della giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, ha parlato della sua esperienza personale.
Ho vissuto, e vivo, la condizione di genitore di un bimbo autistico. Voglio dire chiaramente che su questo tema siamo all’età della pietra, specialmente sotto il profilo della percezione. C’è poi il problema dei ciarlatani, delle ‘cure’ che non fanno effetto.
Una diagnosi è quasi impossibile
Ricordo quando cercavamo, io e mia moglie, qualcuno che ci dicesse se nostro figlio era autistico o no: avere una diagnosi è pressoché impossibile, ti viene fatta quasi sotto banco, ma in realtà si tratta di un passaggio fondamentale, perché la diagnosi precoce va fatta. È importante. Meno male che poi ho incontrato l’amico Lucio.
Non è una malattia, ma c'è bisogno di interventi educativi
“Lucio” è il professor Lucio Moderato, direttore dei servizi innovativi per l’autismo di Fondazione Sacra Famiglia, che durante l’incontro ha parlato dei numeri del fenomeno.
È una condizione geneticamente determinata, non più come si credeva una volta, quando si dava la colpa alle ‘mamme frigorifero’ perché incapaci di amare i propri figli – dice il professore, come riporta Il Corriere – Pensate che a metà degli anni Settanta l’incidenza dell’autismo era uno a 70 mila, oggi il rapporto ha tre zeri di meno: una persona ogni 70 è autistica, con diversi livelli di funzionamento intellettivo, diverse capacità e disabilità. Non dobbiamo curare, perché non è una malattia, ma prenderci cura attraverso interventi educativi e abilitativi.
Siamo abbandonati a noi stessi
Elio prosegue, e parla della condizione delle famiglie con persone autistiche nella sua regione, la Lombardia.
Purtroppo nella ricchissima e avanzatissima Lombardia queste persone sono abbandonate completamente alle proprie famiglie che devono farsi carico di tutto, delle spese per i trattamenti, della mancanza di inclusione e del dover affrontare, senza strumenti validi, le prospettive per il futuro. In Lombardia ci sono norme che potrebbero migliorare tantissimo tutto questo. Basta volerle applicare.
Per questo, si è fatto promotore anche della petizione lanciata su Change.org.
Ha aderito alla petizione lanciata su Change.org
Solo in Lombardia, ha spiegato il cantante, queste famiglie sono 100 mila, mentre nel mondo le persone affette da autismo si stima siano l’1% della popolazione mondiale. I bambini,se aiutati con una diagnosi precoce e con cure adeguate, possono migliorare, ma purtroppo mancano gli strumenti. O meglio, esistono leggi che potrebbero migliorare la situazione, ma quello che ci vuole è “un piano certo di attuazione”, come Elio afferma nel video che ha accettato di girare per la petizione, pubblicato su Repubblica.
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