Storia di Gisele, la bimba nata da genitori tossicodipendenti che nessuno voleva

Storia di Gisele, la bimba nata da genitori tossicodipendenti che nessuno voleva
Fonte: BoredPanda
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In Italia circa 1000 bambini all’anno sono dichiarati adottabili.

90 decreti di adozione ogni 100 dichiarazioni di adottabilità vengono registrate annualmente, eppure resta una percentuale di minorenni che non vengono adottati. Le cause? Sono troppo grandi o presentano delle disabilità.

Senza contare che non tutti i profili delle famiglie che si propongono vengono giudicati idonei, e che i tempi per le adozioni sono estremamente dilatati (si parla di un periodo tra i due e i quattro anni). Tutti questi elementi fanno capire quanto sarebbe necessario snellire l’iter per le adozioni e, presumibilmente, aprirle a più casi.

Non va meglio negli altri paesi: secondo il Children’s Bureau del Dipartimento di Sanità e dei Servizi Umani degli Stati Uniti nel 2017 c’erano circa 690.000 bambini in affidamento, e meno di 60.000 sono stati adottati.

Fra loro c’era la piccola Gisele, nata prematura e abbandonata in ospedale dai genitori, tossicodipendenti. Lei, come molti altri bambini, avrebbe potuto essere messa sotto la tutela dei servizi sociali in cerca di affidamento, senza avere però la certezza che qualcuno avrebbe mai accettato di prenderla con sé.

La sua, però, è una toccante storia di amore, di sensibilità e di umanità, perché oggi Gisele una famiglia felice la ha. È stato il destino a mettere sul suo cammino Liz, l’infermiera che poi sarebbe diventata la sua mamma.

Abbiamo raccontato la loro vicenda in gallery.