Kate Hudson è una mamma che ha optato per un’educazione genderless, cioè senza genere (che però non significa senza sesso). Hanno fatto discutere, nel recente passato, le parole dell’attrice, pronunciate a proposito della figlia Rani Rose, nata nel 2018 – ma che in fondo hanno a che vedere con l’educazione già impartita agli altri figli, Bingham Hawn, che oggi ha 11 anni, e Ryder Russell di 18. La sollevazione popolare è avvenuta soprattutto sui social network, dove le persone hanno frainteso quel genderless. In realtà si tratta di una forma di transfobia piuttosto comune: quando si legge genderless si pensa che un genitore vuole che il figlio scelga da solo il suo sesso biologico, ma non funziona così.

Crescere genderless, per Kate Hudson come per tutte le mamme del mondo che adottano questa scelta, significa educare i figli lontani dal pregiudizio, far capire loro che potranno essere tutto ciò che vorranno, al di fuori di qualunque stereotipo. In altre parole, se un maschietto vuole giocare con le bambole non ci sarà nessun problema, così come se vuole mettere lo smalto alle unghie, per le bambine si tratterà invece di giocare con le macchinine o di scegliere un mestiere in cui la forza fisica è importante – contrariamente a quanto sostengono appunto i pregiudizi di genere.

Avere una figlia non cambia il mio approccio – ha detto inizialmente in un’intervista Kate Hudson come riporta People – anche se c’è sicuramente una differenza. Penso che si crescano i propri figli individualmente e malgrado tutto – come con un approccio genderless. Ancora non sappiamo come si identificherà.

Data la sollevazione popolare, l’attrice ha pubblicato su Instagram un aggiornamento per chiarire meglio la questione – disattivando i commenti che in effetti stavano diventando fin troppo assurdi. L’idea dell’attrice non è assolutamente nuova, dato che moltissimi genitori, famosi e non, hanno educato i figli in questo modo. Un esempio celebre su tutti: Carrie Fisher, la cui figlia Billie Lourd ha ringraziato la sua mamma pubblicamente, dopo la sua morte, per averla educata senza stereotipi di genere.

Cari tutti, amici, fan e gli altri che leggono – ha scritto Kate Hudson – Recentemente qualcuno mi ha chiesto qualcosa sul fatto se avere e crescere una bambina o un bambino sia differente. La mia risposta è stata semplice. No, davvero. Questa tattica da clickbait di dire che sto crescendo mia figlia per essere senza genere è stupida e francamente non ha senso. Ho cresciuto e continuerò a crescere i miei figli, entrambi i ragazzi e la bimba perché si sentano liberi di essere ciò che vogliono. Di sentirsi a proprio agio con le proprie scelte di vita, e sentirsi amati e supportati nonostante tutto. Parlare di «approccio genderless» è stato un mio modo per focalizzare la conversazione in una direzione che potrebbe esistere fuori dagli stereotipi femminili. […] Non tutte le ragazze vogliono essere principesse, qualcuna vuole essere re. E a me sta bene. […] Sto solo cercando di crescere i miei figli perché siano brave persone con i migliori strumenti per affrontare questo grande pazzo mondo.

La risposta di Kate Hudson a chi la critica per l'educazione "senza genere" della figlia
Fonte: Instagram @ katehudson
Foto 1 di 11
Ingrandisci