Un recente post su Instagram ha sollevato un’ondata di discussioni e domande riguardo al consumo del latte materno anche da parte degli adulti. Kourtney Kardashian Barker, che sei mesi fa è diventata mamma, ha ammesso di aver bevuto del latte materno per migliorare il suo stato di salute.

“Ho appena bevuto un bicchiere di latte materno, perché mi sentivo poco bene”, ha scritto Kourtney nella sua storia Instagram. Questo gesto ha portato molti a interrogarsi su questa pratica e sulle sue presunte proprietà benefiche. C’è qualche fondamento scientifico che supporti l’idea che il latte materno possa effettivamente aiutare gli adulti a sentirsi meglio quando sono malati?

Il latte materno è noto per essere ricco di nutrienti essenziali e anticorpi che aiutano a proteggere i neonati dalle infezioni e a promuovere la crescita e lo sviluppo sano. “Ai neonati e ai bambini piccoli fornisce una vasta gamma di nutrienti essenziali per la crescita e per un corretto sviluppo psicomotorio”, ha dichiarato Valeria Galfano, Medico Chirurgo, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica. “Del resto, l’allattamento al seno protegge da gastroenteriti e malattie croniche intestinali, da allergie e infezioni respiratorie, da otiti, occlusioni intestinali, diabete e tumori del sistema linfatico. Inoltre, contribuisce a migliorare la vista e la conformazione della bocca”.

Alcuni ritengono che il latte materno possa offrire benefici per la salute anche negli adulti, come la riparazione dei tessuti e il rafforzamento del sistema immunitario grazie agli anticorpi. Tuttavia, la sua efficacia è stata oggetto di dibattito e non è sempre stata supportata da prove scientifiche solide.

“Attualmente non esistono prove che supportino in modo conclusivo i presunti benefici nella popolazione adulta”, ha detto Galfano a Vanity Fair. “Le ipotesi che possa contrastare la disfunzione erettile e le malattie oncologiche nonché migliorare la prestazione sportiva negli atleti sono basate su testimonianze aneddotiche piuttosto che su studi clinici controllati”.

I pericoli del latte materno venduto online

Un’attenzione particolare deve essere rivolta anche alle banche del latte. Le banche del latte sono strutture specializzate che selezionano e conservano il latte materno donato da madri idonee. Questo latte viene utilizzato principalmente nei centri di neonatologia e pediatria per soddisfare le specifiche necessità dei neonati prematuri o malati. Tuttavia, secondo Galfano, “la distribuzione su internet è priva di qualsiasi forma di controllo“. Questo solleva una serie di preoccupazioni per la sicurezza del latte materno consumato in questo modo.

A differenza del latte materno proveniente dalle banche del latte, quello distribuito online non è soggetto agli stessi standard di sicurezza e controllo di qualità. La mancanza di pastorizzazione espone i consumatori al rischio di contaminazione batterica. Nella quasi totalità dei campioni analizzati si sono rilevati microrganismi, ha riferito Galfano.

“L’assenza di screening delle donatrici espone i consumatori al rischio di sviluppare malattie causate dal citomegalovirus, dai virus dell’epatite B e C, dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV), dal virus linfotropico delle cellule T umane (HTLV) e dal batterio della sifilide”, ha aggiunto la dottoressa. Infine, c’è il rischio che il latte materno possa essere mischiato ad altre sostanze, come il latte vaccino o vegetale, contenenti residui di farmaci, droghe o altri contaminanti ambientali.

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