"Mama test", basta pratiche invasive: basta un goccio di sangue materno per diagnosticare malformazioni del feto

È un brevetto tutto italiano il Mama Test, un sistema diagnostico delle malformazioni fetali di ultima generazione, assolutamente non invasivo. Sarà sufficiente un prelievo del sangue materno per eseguire una diagnosi basata sull'analisi di un campione ematico.

È tutto italiano il Mama Test, un sistema diagnostico di ultima generazione, rivoluzionario perché non invasivo. La novità arriva dalla Campania dove Giovanni Scala e Jacopo Troisi lo hanno inventato e subito dopo brevettato. Come funziona l’esame? Sarà sufficiente fare un prelievo del sangue materno per eseguire una diagnosi basata sull’analisi metabolomica (che è lo studio sistematico delle uniche impronte chimiche lasciate da specifici processi cellulari) del campione ematico.

Giovanni Scala è un chimico e CEO della Hosmotic – una startup di chimica analitica con sede a Napoli – mentre Jacopo Troisi è biologo e ginecologo di Salerno. I due insieme sono riusciti a perseguire uno scopo importante: aiutare a rendere i futuri genitori consapevoli e preparati ad affrontare alcune malattie che possono essere diagnosticate tempestivamente.

“Mama test”, basta pratiche invasive: basta un goccio di sangue materno per diagnosticare malformazioni del feto
Fonte: Positano News

Il test è in fase di sperimentazione all’Università di Harvard – università privata statunitense situata a Cambridge, nel Massachusetts – dove un team di scienziati si sta occupando della fase di validazione medico scientifica attraverso la collaborazione di 5.000 gestanti che si sono offerte di aderire al progetto di ricerca.

A seguito della fase di sperimentazione clinica, che verrà seguita da una validazione ufficiale a livello mondiale, ci si potrà avvalere di un sistema diagnostico in grado di trasformare le metodologie tradizionali, troppo spesso dolorose e a rischio di conseguenze sul feto – e consentire ai futuri genitori di prendere coscienza delle eventuali alterazioni in atto nello sviluppo embrionale.

È possibile procedere con l’esecuzione del test già nel corso dei primi tre mesi di gravidanza. Attraverso il prelievo di sangue si potrà venire a conoscenza di anomalie di tipo cromosomico, congenito oppure acquisito. Una volta compiute le analisi, si potrà redigere una prognosi ed, eventualmente, iniziare una terapia prenatale.

Fonte: Web
Fonte: Web

Una tra le novità più rilevanti che va al di là degli aspetti clinici è il costo, una gestante avrà la possibilità di accedere ad esami completi e accurati senza dover affrontare una spesa proibitiva. Stessa cosa varrà per il Sistema Sanitario Nazionale che, avvalendosi di un semplice esame del sangue, potrà godere di un abbattimento dei costi considerevole.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!