Quelle parole di Maria De Filippi a Raffaella Carrà sul figlio Gabriele Costanzo
Le importanti parole di Maria De Filippi sul figlio Gabriele Costanzo, preso in affido a soli 10 anni: "La cosa bella è che anche lui ti sceglie".
Le importanti parole di Maria De Filippi sul figlio Gabriele Costanzo, preso in affido a soli 10 anni: "La cosa bella è che anche lui ti sceglie".
Maria De Filippi è diventata madre nel 2004, quando lei e il marito, Maurizio Costanzo, hanno preso in affido Gabriele, che all’epoca aveva solo 10 anni. Durante un’intervista rilasciata a Raffaella Carrà nel 2019, Maria ha raccontato le gioie e i dolori della maternità e il motivo che l’ha portata a scegliere di non avere figli naturali.
“Maurizio aveva già due figli grandi. E io ho scelto Gabriele”, ha dichiarato la De Filippi. “È stata una cosa che volevo fare da tempo. Penso che sia una scelta e io l’ho fatta non perché non potessi fare altrimenti, ma perché lo volevo. È stata la cosa più bella che mi potesse succedere. Aveva 10 anni e non ho mai avuto paura”.
Maria ha inoltre raccontato il percorso lungo e insidioso che l’ha portata a diventare la mamma di Gabriele. Una strada tortuosa ma ricca di emozioni. “La cosa fantastica di quando fai questa scelta è che hai un periodo di conoscenza”, ha detto Maria. “All’inizio quando arrivi sei piena di ‘boh, chissà’, ma la cosa bella è che anche lui ti sceglie. Lui aveva già non scelto due volte, è un testone. Ci eravamo già visti due volte, poi è venuto a Natale a casa, è stato 10 giorni, in cui sei tu sotto esame”.
E ha aggiunto: “fai fatica ad accettare di essere esaminata, perché non era più lui, ma l’assistente sociale a metterti in esame. Dopo dieci giorni, l’assistente sociale arriva per fargli delle domande e tu non puoi assistere, sei nell’altra stanza e friggi, perché tu non puoi avvisarlo prima. Io sono molto severa con lui, a volte quanto mia madre e mi è dispiaciuto perché a volte la reputavo troppo severa, ma con lui ho fatto lo stesso”.
La storia di Maria ci ricorda quanto sia accidentato e difficile il percorso di chi sceglie di prendere in affido un minore.
Diversamente dall’adozione – che ha lo scopo di dare una famiglia a bambini che ne sono privi – l’affidamento familiare si pone come obiettivo quello di allontanare i minori da famiglie in cui non possono crescere felici, permettendo loro di crescere in un ambiente familiare sereno.
Spesso i bambini in affido sono portatori di traumi ed esperienze dolorose difficili da affrontare. Supportarli, capirli e accompagnarli verso la vita adulta senza dimenticare il loro passato può rivelarsi un compito arduo seppur incredibilmente arricchente per entrambe le parti:
“[Lui] mi ha insegnato a essere madre”, ha ammesso Maria. “Io, crescendolo, ho sempre avuto ben presente quello che avrei voluto avesse fatto mia madre con me”.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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