Single quindi "disabile": la proposta dell'OMS fa discutere, ma è per una buona causa

L’OMS ha ridefinito il termine “infertile” e ciò potrebbe far coincidere “single” con "disabilità". Fermi tutti prima di scatenare l’inferno: leggete fino in fondo! Questa definizione potrebbe rappresentare un motivo validissimo per accogliere la questione di buon grado.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) esiste la possibilità di includere i single – quindi le persone che non hanno un partner sessuale – all’interno della categoria infertili, considerando questa condizione al pari di una vera e propria disabilità.

Discriminazione? No, non si direbbe affatto. Si pensa invece ad una sorta di passo indispensabile per concedere a chiunque (quindi donne e uomini single che siano etero oppure omosessuali) le stesse possibilità di poter intraprendere i percorsi delle fecondazioni in vitro, garantendo indistintamente le opportunità di diventare genitori delle quali godono già le coppie sposate o di fatto, ma di poter avere anche il diritto a sovvenzioni per poter procedere con l’iter medico e burocratico che ogni fecondazione comporta.

Rimane il fatto che avvicinare il termine “single” alla definizione “disabile” abbia suscitato non solo parecchie polemiche, ma una sorta di sommossa mediatica.

Fonte: Web
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L’OMS definisce ufficialmente disabile chiunque sia infertile e chiunque non sia stato in grado di incorrere in una gravidanza dopo 12 mesi di sesso non protetto. Ma non finisce qui: anche chi non ha un partner sessuale o non riesce a trovarne uno con il quale avere rapporti (e quindi concepire) può essere considerato disabile.

Tale definizione la si deve ad un team di medici, il cui portavoce è il Dottor David Adamson che è anche uno degli autori che hanno ridefinito gli standard di categorizzazione. Egli ha sottolineato quanto la definizione di infertilità necessitasse una riscrizione al fine di comprendere uno spettro più ampio di individui che possano avere il diritto di avere una famiglia. Adamson ha inoltre ribadito che un tale cambiamento permetterà a sempre più soggetti di poter accedere ai trattamenti di fecondazione.

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Trattandosi di un provvedimento che coinvolge l’OMS, questa specificazione verrà applicata su scala mondiale, ovvero includerà tutti i Paesi che hanno aderito all’Organizzazione stessa.
Le polemiche non si sono fatte attendere. Josephine Quintavalle, dell’organizzazione Corethics, ha dichiarato quanto sia insensato questo provvedimento. Secondo la Quintavalle, infatti, la riproduzione dovrebbe essere il risultato di un rapporto naturale ossia tra uomo e donna e – incalzando con la polemica – si è chiesta se una gravidanza debba diventare una delle tante richieste da inoltrare in un laboratorio come se si trattasse di una pratica da sbrigare.

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Un nuovo scontro tra medicina ed etica, per una delle questioni che da anni tiene vivo il dibattito sul diritto alla genitorialità. Secondo voi chi non ha una relazione (per scelta o per casualità) deve essere considerato disabile?

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