Voglio scegliere se avere figli o no! Ma l'endometriosi spesso non lascia scelta

Questo video raccoglie le testimonianze di sei donne con endometriosi. L'endometriosi - associata a un percorso diagnostico sbagliato - ha scelto al posto di due di loro che, pur desiderandolo fortemente, non hanno potuto diventare madri e, anzi, sono passate attraverso il lutto invisibile e sottovalutato di più aborti spontanei.  Lo raccontano qui, insieme a chi ce l'ha fatta, contro ogni previsione e più fortuna; e a chi ancora non sa se, in futuro, potrà decidere di essere o non essere madre. Ed è un messaggio forte e necessario.

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Una donna su 10 in età fertile ha l’endometriosi.
Dal 30 al 40% delle donne con endometriosi è sterile.
(dati Fondazione Italiana Endometriosi)

Chi scrive non è una “fan della maternità”, intesa come fine ultimo dell’essere donna o strumento di realizzazione; ma una fan del diritto di autodeterminarsi sì. Il che, rispetto alla tematica specifica, si traduce nel diritto di scegliere di non essere madri senza dover presentare giustifica, ma anche di non dover accettare passivamente che l’endometriosi scelga per te.

Soprattutto perché, al contrario di altre patologie o condizioni che possono – concorrere a o – determinare l’infertilità femminile, a dare all’endometriosi il potere di decidere della salute riproduttiva di una donna spesso non è la malattia in sé ma la sua degenerazione.
È cioè l’ignoranza, clinica e sociale, diffusa tanto quanto la patologia stessa che, come scrive chiaramente il Ministero della Salute, conduce a risvolti devastanti:

Una limitata consapevolezza della patologia è causa del grave ritardo diagnostico, valutato intorno ai sette anni. Una pronta diagnosi e un trattamento tempestivo possono migliorare la qualità di vita e prevenire l’infertilità.

L’endometriosi, infatti, è una patologia progressiva e, in quanto tale, gli esiti e le complicazioni a essa correlati dipendono dalla tempestività della diagnosi. Nel dettaglio, come riportato sul sito della Fondazione Italiana Endometriosi, si tratta di una malattia che origina dal fatto che “alcune cellule della mucosa uterina interna (endometrio) si impiantano fuori dall’utero creando focolai endometriosici nel basso ventre e più raramente in altri organi che reagiscono alla stimolazione ormonale del ciclo mestruale”. 

I numeri riportati fin qui – non da ultimo quello degli anni necessari per la diagnosi – sono chirurgici nel dare la portata medica, psicologica e sociale oggettiva dell’endometriosi, cui solo negli ultimi anni si è cominciato a dare dignità patologica e di narrazione.

Pure la sensibilizzazione attuale ancora non basta a  sgomberare il campo a chi – personale medico-sanitario in primis – continua a sottovalutare i sintomi della malattia e a liquidarli come un’eccessiva sensibilità al dolore e un’esagerazione della donna abituata a essere considerata (e spesso a considerarsi) ‘pazza, esaurita, psicologicamente e fisicamente fragile’ e a essere sminuita fino a che la patologia non diventa invalidante. In alcuni casi, quando la diagnosi di endometriosi arriva è troppo tardi per garantire un percorso di cura tale da preservare la fertilità (e quindi il diritto all’autodeterminazione) della paziente.

Essere o non essere madre è o dovrebbe essere una scelta.
Questo video raccoglie le testimonianze di sei donne con endometriosi che fanno parte della Endometriosi – Community, gruppo Facebook di Fondazione Italiana Endometriosi (per cui rimandiamo alle Faq in calce).
L’endometriosi – associata a un percorso diagnostico sbagliato – ha scelto al posto di due di loro che, pur desiderandolo fortemente, non hanno potuto diventare madri e, anzi, sono passate attraverso il lutto invisibile e sottovalutato di più aborti spontanei.

Lo raccontano qui, insieme a chi ce l’ha fatta, contro ogni previsione e più fortuna; e a chi ancora non sa se, in futuro, potrà decidere di essere o non essere madre.
Lo raccontano qui, insieme.
A dire che la maternità è una scelta (o dovrebbe esserlo) che non ci rende né donne di serie a o di serie b, esattamente come l’infertilità o l’impossibilità di avere figli non è merito né colpa, tanto meno qualcosa che ci rende più o meno femmine.
Lo raccontano qui, a dire che l’endometriosi non può e non deve scegliere al posto della donna, complici la disinformazione e i ritardi diagnostici e terapeutici.

A dire, infine, che siamo 1 su 10 e ognuna di noi deve poter scegliere.

+++ Importante – Endometriosi faq: facciamo prevenzione! +++

Le seguenti risposte sono la versione sintetica delle informazioni reperibili sul sito ufficiale della Fondazione Italiana Endometriosi. 

Quali sono i principali sintomi dell’endometriosi?

  • Dolore Pelvico
  • Dismenorrea (forte dolore mestruale)
  • Dispareunia (dolore nei rapporti sessuali)
  • Disagio Rettale

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A chi rivolgersi per una diagnosi senza ritardi

Rivolgiti al Centro Italiano Endometriosi
www.endometriosi.it
telefono: 331 8427701 – email: aie@endometriosi.it
Dal lunedì al venerdì: dalle 10.00 alle 18.00

L’Endometriosi non si affronta da sole

L’endometriosi non riguarda solo la donna che ne soffre, ma coinvolge anche gli affetti che la circondano.
Per questo è importante fare informazione e che anche gli uomini siano consapevoli di questa patologia.
Poi ricorda: siamo 1 su 10! Non devi affrontare l’endometriosi da sola.
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