Uno dei pilastri della crescita neonatale è l’allattamento al seno. Da sempre. Ma se la mamma dovesse assumere medicinali che potrebbero nuocere alla salute del bambino oppure non si sentisse psicologicamente pronta per sfamare direttamente suo figlio, l’imperativo è l’allattamento artificiale. Certo, l’allattamento al seno è consigliato, ma non è una regola scritta: una mamma serena e priva di sensi di colpa è sicuramente più importante di tutti i benefici del latte materno.

1. Cosa occorre per l’allattamento artificiale?

allattamento artificiale biberon
Fonte: Web

Che sia per scelta o per necessità, dovrete munirvi innanzitutto di un biberon: in commercio ne esistono di vari tipi, non resta che capire quale sia il preferito dal vostro bambino. Osservate la tettarella: l’apertura deve consentire un’uscita “goccia a goccia” del latte. Infatti, con un foro troppo grande il bambino potrebbe incorrere in attacchi di tosse, mentre con uno troppo piccolo affaticarsi durante la suzione.

In secondo luogo, il latte. Per far fronte ai casi in cui l’allattamento al seno risulta sconsigliato per ragioni mediche o psicologiche, è stato messo a punto il cosiddetto latte formulato, dai principi nutritivi simili a quello materno. Sebbene per via della sua praticità risulti consigliato quello in polvere, sarà il pediatra a indicarvi la marca più appropriata per vostro figlio.

Infine, lo sterilizzatore. Neanche a dirlo, il biberon deve essere ben lavato con acqua, detersivo e scovolino a ogni poppata. Ma lavarlo non è sufficiente: bisogna sterilizzarlo. A seconda delle esigenze, si può optare per la sterilizzazione a freddo o a caldo. In entrambi i casi, però, l’imperativo è tenere sempre le mani ben pulite.

2. Dosi e orari per l’allattamento artificiale

allattamento artificiale
Fonte: Flickr.com

Come per l’allattamento al seno e l’allattamento misto, anche quello artificiale deve assecondare i ritmi del bambino. Mai costringerlo a mangiare una dose maggiore alle sue richieste, così come non si deve forzarlo ad attendere le famose “tre ore” prima di offrirgli una nuova poppata. Nessuno, meglio di vostro figlio, sa quanto e quando mangiare. Tuttavia, è fondamentale seguire una sorta di tabella di marcia, sia negli orari che nelle dosi.

Come regola generale, un neonato necessita tra i 150 e i 200 ml – da distribuire lungo le 24 ore – ogni chilogrammo del suo peso. Inoltre, sempre secondo la regola generale, un neonato fa approssimativamente sei poppate al giorno, per poi passare a quattro per la fine del sesto mese. Certo, le prime settimane del neonato saranno scandite da pasti sì più frequenti, ma minori a livello quantitativo. Neanche a dirlo, questo ritmo andrà a capovolgersi con il trascorrere del tempo.

3. Il rituale dell’allattamento artificiale

allattamento artificiale
Fonte: Flickr.com

Anche l’allattamento artificiale può essere considerato un rituale a tutti gli effetti come quello al seno. Non è vero che preferendo il biberon non si crea quell’attaccamento tanto decantato da pediatri e psicologi – sebbene alcuni ricercatori consiglino, almeno nel corso delle prime settimane, di allattare il bambino totalmente svestita per consentirgli il contatto con la pelle materna.

Nel corso della preparazione del latte, per evitare che il bambino si innervosisca troppo a causa della fame, cercate di preparare il biberon con calma e serenità, evitando movimenti bruschi. Quando il latte è pronto, mettetevi comode, lontane da distrazioni, in un abbraccio che faccia sentire vostro figlio al sicuro e che al tempo stesso gli consenta sia di guardarvi negli occhi che di tenere la testa leggermente rialzata rispetto al torace. Inoltre, se volete, potete cullarlo e parlargli. Il tutto nel pieno rispetto dei suoi tempi e senza “costringerlo” a terminare la poppata: in quanto a cibo, il bambino sa regolarsi in piena autonomia.

4. I benefici dell’allattamento artificiale

allattamento artificiale benefici
Fonte: Web

È vero, il latte formulato non ha tanti anticorpi come quello materno. Ma gli aspetti positivi del biberon sono tanti, specie se visti nei termini di autonomia della neo-mamma che, così, può riprendersi con facilità la sua routine quotidiana. Inoltre, l’allattamento artificiale contribuisce ad alleviare non poco le paure tipiche del periodo inziale. La naturale conseguenza è una mamma più serena sia nel rapporto con il proprio bambino che con tutto il resto della società.

5. Il papà

Fonte: web
Fonte: web

Se, per ovvie ragioni fisiche, la gravidanza e l’allattamento al seno tendono a escludere il papà, non si può dire lo stesso per quanto riguarda l’allattamento artificiale: in questo modo, anche il genitore potrà contribuire all’allevamento del bambino. E non solo cambiando pannolini e trascorrendo in bianco intere nottate.

6. Il sostegno all’allattamento al seno

allattamento artificiale sostegno
Fonte: Web

Naturalmente, il latte materno è l’alimento più appropriato per l’alimentazione di un bambino. Ecco perché, quando possibile, bisognerebbe sempre cercare di preferire questo per il proprio bambino. Molte donne, convinte di non avere latte o di non riuscire ad attaccare il neonato al seno in modo adeguato, optano immediatamente per l’allattamento artificiale. Per evitare questo sono nate varie associazioni a sostegno dell’allattamento materno, come la Lega del Latte.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!