L’astinenza neonatale, tipica del bambino nato da madre tossicodipendente, è una sindrome caratterizzata da ipereccitabilità generalizzata, tremori, pianti isterici, disturbi gastrointestinali e difficoltà nell’alimentazione. Questa sindrome è causata dalla brusca interruzione dell’assunzione di droga da parte della madre o dall’assunzione di farmaci contro i sintomi dell’astinenza.

La continuata assunzione di droghe da parte della madre può causare difficoltà respiratorie e danni neurologici gravi nei neonati. L’astinenza neonatale, invece, può essere trattata efficacemente con farmaci come il metadone o la morfina. Il questo caso il bambino può guarire completamente.

In caso di astinenza neonatale viene spesso sconsigliato l’allattamento al seno, anche se in realtà può rivelarsi terapeutico. Un recente studio, infatti, ha riscontrato che in presenza dell’allattamento vi è una ridotta necessità di seguire una terapia farmacologica. Lo studio, pubblicato su Nursing Research, ha coinvolto ben 6.375 neonati, dei quali il 40% si nutriva con latte materno.

Questo effetto positivo dell’allattamento nell’attenuare i sintomi da astinenza è dovuto non solo al modesto contenuto di oppioidi del latte materno ma anche al positivo contatto fisico del neonato con la madre.

Astinenza neonatale: difficile valutare la gravità dei sintomi

Bisogna però precisare che la gravità dei sintomi dell’astinenza è difficile da valutare. Spesso la valutazione è del tutto soggettiva, anche se è possibile utilizzare il Finnegan Neonatal Abstinence Scoring System Tool (FNAST) per una più precisa diagnosi che tiene conto di una serie di sintomi gastrointestinali e neurologici. Le linee guida per il trattamento dei sintomi dell’astinenza neonatale specificano che se i sintomi sono particolarmente evidenti è necessario l’immediato avviamento della terapia farmacologica.

La terapia a base di farmaci necessita però di una lunga degenza ospedaliera e di una prolungata separazione della madre dal bambino. Per questo le recenti scoperte sulla funzione dell’allattamento al seno nel trattamento della sindrome sono di grande importanza.

Un ulteriore studio condotto dalla ricercatrice Karen McQueen nel 2011 ha messo a confronto i neonati allattati al seno con quelli allattati artificialmente. I risultati hanno dimostrato che i bambini allattati al seno richiedevano un monitoraggio minore e avevano meno necessità di farmaci rispetto ai bambini allattati con latte artificiale.

Una ricerca condotta nel 2013 ha inoltre constatato che esistono differenze legate al genere per quanto riguarda la sindrome da astinenza neonatale. Si è infatti rilevato che i neonati maschi sperimentano una sindrome da astinenza più grave e hanno maggiori probabilità di richiedere un trattamento farmacologico rispetto alle femmine.

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