Come mai i bambini prematuri neri hanno possibilità rispetto agli altri di ricevere cure che salverebbero loro la vita?

Per spiegare bene il motivo di questa tendenza, occorre prima capire cosa sia e quali rischi si corrano con la sindrome della preeclampsia. Si tratta una sindrome caratterizzata da una forte ipertensione nelle donne incinte.

La preeclampsia si verifica cinque volte più frequentemente nelle donne incinte nere che in quelle bianche. Questo porta naturalmente i neonati neri a rischiare molto più la vita rispetto ai neonati bianchi.

Huffington Post ha intervistato Mya Morenzoni, un’infermiera nera che all’epoca della sua gravidanza conosceva bene questa problematica e si è mossa per tempo per non ritrovarsi impreparata in caso di necessità.

“Mi sono allenata molto e ho cercato di mangiare sempre in modo sano”, ha detto Morenzoni all’HuffPost. Poi, a 27 settimane e senza alcun preavviso, la sua pressione sanguigna è aumentata notevolmente. Grazie alla sua formazione medica, Morenzoni ha subito avvertito il pericolo in cui si trovavano lei e il suo bambino.

“La pressione sanguigna ai quei livelli non è assolutamente normale”, ha detto Morenzoni, che ricorda di aver subito assunto una “mentalità clinica” di fronte all’emergenza. “Qualunque cosa avessi dovuto fare, l’avrei fatta. Sono subito entrata in azione”.

Dopo un taglio cesareo d’urgenza, sua figlia Aria è venuta alla luce ed è subito stata trasferita in terapia intensiva neonatale. Dopo 110 giorni in terapia intensiva, Aria è potuta tornare a casa con i suoi genitori e oggi è una bambina normale della sua età.

Perché i bambini prematuri neri hanno più probabilità di morire rispetto ai bambini bianchi

Se Aria e sua madre sono riuscite a uscire da questa fase delicatissima, molti altri bambini non ce l’hanno fatta. I ricercatori della Ohio State University hanno esaminato i registri di nascita di 61.908 nascite pretermine tra il 2014 e il 2020 e hanno fatto una scoperta sconvolgente. I bambini bianchi nati molto presto hanno infatti una probabilità significativamente maggiore di ricevere interventi salvavita rispetto ai bambini neri, ispanici e asiatici. Nonostante i rischi maggiori dovuti alla preeclampsia.

Lo studio ha evidenziato che nel 2015 i bambini non bianchi venuti alla luce erano solo lo 0,4% dei neonati, eppure rappresentavano il 40% dei decessi neonatali di quell’anno.

“Nel complesso”, ha detto il dottor Kartik K. Venkatesh, “i bambini neri, ispanici e asiatici hanno avuto circa il 20% in meno di probabilità di ricevere un intervento”. Se si considera l’insieme dei dati esistenti sulla mortalità infantile nera e sulla mortalità materna nera, si giunge alla conclusione che il razzismo è stato il motivo principale che li ha portati alla morte.

“C’è molto lavoro che deve essere fatto per ridurre i pregiudizi e migliorare lo standard di cura per i bambini e le donne di colore, e questo inizia con l’accettazione dell’esistenza dei pregiudizi”, ha dichiarato all’HuffPost la dottoressa Melinda Elliott, neonatologa e dirigente medico di Prolacta Bioscience.

“I singoli operatori sanitari devono fare attenzione a qualsiasi eventuale pregiudizio possa essere messo in atto e fare in modo che non si verifichi un’altra volta”, ha aggiunto.

“A volte le persone nere non ricevono le stesse cure delle persone bianche semplicemente perché le loro vite vengono considerate meno importanti”, ha asserito Morenzoni, aggiungendo un’affermazione agghiacciante: “Quando una persona nera perde un figlio ad alcuni viene da pensare “Oh, tanto ne avranno un altro.” Lavoro nel settore sanitario. Ho già sentito affermazioni del genere”.

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