Nonostante l’allattamento al seno sia una delle cose più naturali al mondo, un gesto d’amore per il proprio bambino nonché un importante atto di cura nei suoi confronti, ancora oggi viene spesso stigmatizzato. Non è (purtroppo) una novità sentire racconti di mamme costrette ad allontanarsi per nutrire il proprio bebè, per evitare di “disturbare” o mettere a disagio chi le circonda. A volte sono i presenti stessi a lamentarsi della visione di una donna che allatta il suo bambino, chiedendo un maggior rispetto.

Questa volta, a finire nel mirino della stampa è una compagnia aerea, la KLM. La denuncia è arrivata da Shelby Angel, mamma di una bambina di un anno, che di recente ha volato con l’azienda olandese da San Francisco ad Amsterdam. Durante il volo, ha spiegato la donna su Facebook, ha avuto bisogno di allattare sua figlia e ha cercato di farlo nel modo più discreto possibile. Tuttavia si è vista avvicinare da una hostess che reggeva in mano una coperta, la quale le ha chiesto di coprire la sua bambina durante l’allattamento, per “rispettare le persone di altre culture”.

La donna ha rifiutato di attenersi a quanto richiesto, sentendosi a disagio e colpita da questa mancanza di rispetto nei suoi confronti. Ha anche spiegato di come si sia sempre comportata nella maniera più riservata possibile, nell’atto di nutrire la sua bambina, ma di non aver mai potuto usare un lenzuolo perché la piccola non gradisce essere coperta. La risposta della compagnia aerea, dopo la denuncia social, non si è fatta attendere. Ed è proprio il tweet ufficiale della KLM ad aver suscitato la polemica:

“È permesso allattare durante i nostri voli. Tuttavia, per assicurarci che i viaggiatori di ogni cultura si sentano a proprio agio a bordo, potremmo chiedere a una mamma di coprirsi mentre allatta, visto che altri passeggeri potrebbero essere offesi da questo gesto”

La politica della compagnia aerea, emersa da questo messaggio, va a colpire quello che è il diritto di ogni mamma e di ogni bambino: poter allattare (ed essere allattati) senza dover subire gli sguardi riprovevoli della gente e senza venir redarguiti da una hostess che, con una coperta in mano, chiede di sottrarre alla vista dei passeggeri questo “scandalo”.

Com’è possibile che si faccia ancora fatica a comprendere come l’allattamento sia un atto naturale e di fondamentale importanza, sia per la salute del bimbo che per il rapporto che si instaura tra lui e la sua mamma?

L’OMS consiglia l’allattamento esclusivo al seno fino ai 6 mesi di vita, per poi proseguire con il latte materno fino ai due anni (o oltre, se mamma e bambino lo desiderano) di pari passo con un’alimentazione sempre più varia. Sono noti i vantaggi dell’allattamento al seno: diversi studi hanno dimostrato come i bebè che vengono nutriti in questo modo siano meno a rischio di sviluppare infezioni, allergie, asma e malattie quali diabete e obesità, oltre ad essere meno soggetti alla SIDS (morte improvvisa del lattante).

Ecco perché dovremmo fare il possibile per incoraggiare le mamme ad allattare al seno, e non stigmatizzarle per quello che è un gesto totalmente naturale. E le aziende stesse dovrebbero essere le prime a fornire il loro sostegno, piuttosto che continuare a giustificare chi ancora si scandalizza di fronte al seno di una mamma che sta nutrendo il proprio bambino.

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